Blog

Le criticità delle comunità energetiche

Le criticità delle comunità energetiche: un approfondimento sui nodi da sciogliere

Home » Blog » Pagina 6

 

Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un sistema efficace per la produzione di energia, che garantisce sicurezza, indipendenza e servizi dedicati all’efficienza energetica. Questi sono solo alcuni dei vantaggi offerti agli utenti che decidono di far parte di una Comunità energetica. Almeno secondo quanto previsto dal Dlgs 8 novembre 2021, n. 199.

Tuttavia, nonostante l’Italia sia pronta ad entrare nel mondo degli auto-consumatori o prosumer di energia elettrica rinnovabile, sono molte le criticità sulle comunità energetiche individuate dagli operatori del settore. In particolare, queste criticità comunità energetiche riguardano la cabina primaria ed i soggetti che possono farne parte.

La Federazione Nazionale delle ESCo ha portato all’attenzione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica queste criticità, per cercare di risolverle il prima possibile. Solo così infatti è possibile e scongiurare il rischio che il sistema delle Cer si blocchi ancor prima di nascere.

Abbiamo deciso quindi di ripercorrere queste criticità sulle comunità energetiche rinnovabili in questo approfondimento.

Cosa sono le cabine primarie e secondarie?

Per capire meglio questa criticità comunità energetiche è necessario innanzitutto spiegare cosa sono le cabine primarie e quelle secondarie.

Una volta prodotta dagli impianti F.E.R. come quelli fotovoltaici, l’energia elettrica (in HV) deve essere trasferita (in Media Tensione – Bassa Tensione) nella rete di distribuzione per consentirne il consumo finale agli utenti. Una Cabina Primaria è, dunque, un nodo fondamentale in un sistema elettrico. Tale cabina infatti riceve elettricità dalle linee in Alta Tensione della Rete di Trasmissione Nazionale per trasformarla in Media Tensione e distribuirla capillarmente a cittadini e imprese.

Le Cabine Secondarie, invece, sono l’interconnessione tra la media e la bassa tensione (tensione nominale fino a 1 KW). E’ grazie quindi alle cabine secondarie che tutti quanti noi possiamo avere l’elettricità in casa nostra.

Come vengono individuate le cabine primarie?

Secondo la normativa vigente e le istruzioni del Gestore dei Servizi Energetici, le imprese distributrici che dispongono di cabine primarie individuano soluzioni atte a identificare l’area «convenzionale» sottesa a ogni cabina. Tali soluzioni devono tenere conto:

  • della struttura delle reti elettriche;
  • degli assetti di funzionamento delle reti elettriche;
  • dello sviluppo prospettico delle reti elettriche, per quanto noto al momento dell’identificazione;
  • fermo restando il vincolo connesso all’ambito territoriale della concessione di distribuzione di energia elettrica, di ulteriori aspetti di tipo geografico funzionali a rendere fruibile l’area convenzionale individuata.

Per fortuna ad oggi esiste già una mappa delle cabine primarie presenti in Italia (ne parliamo qui). Segno evidente che le criticità sulle comunità energetiche sono già sotto gli occhi di molti e che si sta già iniziando a pensare come risolverle.

Criticità comunità energetiche: la questione delle cabine primarie

Come abbiamo avuto modo di anticipare, l’avvio delle Comunità Energetiche rischia di essere compromesso dall’annosa questione delle cabine primarie. Questo argomento è stato il principale tema di discussione tra Federesco, Federazione Nazionale delle ESCo (Energy Service Company), e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Entrambi i soggetti hanno, per fortuna, già iniziato a discutere delle criticità comunità energetiche che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per fortuna perché entrambi sono ancora in attesa che l’Europa dia il proprio parere sul Decreto che consentirà la realizzazione di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia.

Ma perché è così importante risolvere questa criticità delle comunità energetiche?

Per almeno due motivi:

  1. La questione dell’allaccio alle cabine primarie. Questo problema riguarda soprattutto le Regioni del meridione, in cui parte della struttura è già satura e non può ospitare nuovi impianti. Come se non bastasse, per richiedere l’allaccio alle cabine primarie è necessario seguire dei lunghi iter autorizzativi che potrebbero essere bloccati a causa di tale sovraccarico.
  2. Il problema dei “confini” tra le cabine primarie. Questa è una criticità delle comunità energetiche perché i confini delle cabine primarie non sempre corrispondono all’omogeneità territoriale e alle esigenze dei singoli gruppi.

Perché queste criticità delle comunità energetiche rischiano di bloccare il loro sviluppo?

Queste criticità delle comunità energetiche sono davvero un bel problema se relazionate con quanto stabilisce il già citato Dlgs 199/2021. Nel Decreto infatti si prevede la possibilità di aumentare l’estensione territoriale massima delle C.E.R. Il vantaggio sarebbe quello che in questo modo non sarà più necessario ragionare solo in base a cabine secondarie e singoli soggetti vicini tra di loro. Ad esempio ci sarà la possibilità che più Comuni possano unirsi in una C.E.R. e garantire benefici dal punto di vista energetico ai propri cittadini

Però come faranno questi comuni ad associarsi tra loro se la struttura della cabina primaria è già satura?

Il ruolo sociale delle Cer

In tutto questo marasma dobbiamo sempre tenere a mente quello che è il ruolo sociale delle Comunità energetiche (Cer). Si tratta infatti di un ruolo di primaria importanza che non deve essere trascurato. Insomma le criticità delle comunità energetiche devono essere risolte, in un modo o nell’altro.

La Commissione Ue ha sempre sottolineato l’importanza del risparmio energetico come prima fonte di efficienza. L’energia che non viene consumata infatti può essere destinata a chi ne ha più bisogno. Le Cer possono reimmettere l’energia non consumata dai loro membri in rete e destinarla ad altri player.

Tuttavia, va analizzata con attenzione la struttura delle Cer, che prevede la partecipazione anche di aziende. Ciò comporterebbe una diminuzione dell’energia immessa in rete. Pertanto, sarebbe giusto pensare di realizzare Cer o realtà di autoconsumo collettivo dedicate esclusivamente alle aziende e alle grandi imprese.

In questo modo, si potrebbe trovare il giusto compromesso per sviluppare a pieno i vantaggi delle Comunità energetiche in Italia. Ciò potrebbe rappresentare un esempio virtuoso di produzione e condivisione di energia che potrebbe spingere il Paese verso una nuova crescita.

Clicca qui per farti un’idea sul quadro completo della normativa CER al 2023!

Se sei interessato alle comunità energetiche compila il modulo che trovi in questa pagina con i tuoi dati e aspetta la chiamata del nostro operatore!

Cabina primaria: cos’è e quale ruolo gioca nelle comunità energetiche

Cabina primaria: cos’è e quale ruolo gioca nelle comunità energetiche. Scopri tutto quello che c’è da sapere in questo articolo

Home » Blog » Pagina 6

Nel contesto delle comunità energetiche, la cabina primaria, o cabina di alta tensione, svolge un ruolo fondamentale per l’integrazione e la gestione dell’energia prodotta dai singoli impianti.

In questo articolo approfondiremo il tema della cabina primaria, spiegando in che cosa consiste e quali sono le sue funzioni all’interno delle comunità energetiche. Vedremo anche come le cabine di alta tensione vengono utilizzate per garantire la sicurezza delle persone e degli impianti, e quali sono le norme di riferimento che regolamentano la loro installazione e manutenzione. Ci soffermeremo anche sulle opportunità offerte dalle cabine di alta tensione in ambito di comunità energetiche, e su come queste strutture possono essere utilizzate per massimizzare la produzione e la distribuzione di energia rinnovabile.

Continua a leggere per scoprire di più!

La cabina primaria: definizione e funzioni

La cabina primaria, anche chiamata cabina di alta tensione, è un elemento fondamentale del sistema elettrico di distribuzione dell’energia (leggi la definizione di Wikipedia). Si tratta di una struttura di solito posizionata all’ingresso del territorio di un’azienda o di una zona urbana, che collega la rete di trasmissione dell’energia elettrica con la rete di distribuzione. Sostanzialmente questo dispositivo permette il trasferimento dell’energia elettrica ad alta tensione (HT) a quella a bassa tensione (BT).

Di solito è dotata di dispositivi di protezione, misura e controllo dell’energia elettrica e di trasformatori per abbassare la tensione del flusso di energia elettrica. Inoltre, è possibile installare al suo interno degli strumenti di telecontrollo che consentono di monitorare a distanza il funzionamento degli impianti elettrici.

La cabina primaria è fondamentale per il funzionamento dell’intero sistema di distribuzione dell’energia elettrica, garantendo una trasmissione sicura e affidabile dell’energia.

Inoltre, la cabina di alta tensione svolge un ruolo importante nelle comunità energetiche, dove la gestione dell’energia è sempre più importante. Le comunità energetiche sono infatti un sistema in cui i produttori e i consumatori di energia elettrica si uniscono per condividere la produzione e la gestione dell’energia. La cabina primaria, in questo contesto, può rappresentare un punto di connessione tra la rete di distribuzione e le comunità energetiche, permettendo l’inserimento di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come fotovoltaico e mini-eolico.

Cabina di alta tensione e comunità energetiche: la relazione

Come abbiamo appena spiegato, la cabina primaria ha il compito di gestire e distribuire l’energia elettrica a media e alta tensione proveniente dagli impianti di produzione, tra cui anche quelli delle comunità energetiche. La presenza di una cabina primaria nelle vicinanze della comunità energetica permette quindi di garantire una gestione efficiente dell’energia prodotta, favorendo la sua distribuzione sulla rete elettrica locale e, se previsto, la possibilità di cessione dell’energia stessa.

Inoltre, la presenza della cabina primaria può rappresentare un punto di raccolta e smistamento dell’energia prodotta dalle varie fonti presenti nella comunità energetica. Per questo può favorire l’ottimizzazione dei flussi energetici e la riduzione delle perdite di energia.

L’accesso alla cabina primaria e la possibilità di utilizzarla per la distribuzione dell’energia prodotta dalla comunità energetica sono soggetti a specifiche normative. In particolare, sarà il Decreto Comunità Energetiche a definire il tutto. Per il momento è in circolazione una Bozza del Decreto di cui parliamo in questo articolo, che individua appunto questo dispositivo come fondamentale per la definizione dei soggetti che possono far parte di una C.E.R.

Differenza tra cabina primaria e cabina secondaria

La distribuzione dell’energia elettrica è un processo che coinvolge diverse fasi e infrastrutture. Tra queste, le cabine primarie e quelle secondarie sono tra le più importanti.

La cabina primaria, o cabina di alta tensione, è il primo punto di ingresso dell’energia elettrica nella rete di distribuzione. La sua funzione principale è quella di trasformare l’alta tensione presente nella rete di trasmissione in bassa tensione, più adatta alla distribuzione a livello locale. In sostanza, questo dispositivo svolge il ruolo di regolatore di tensione, garantendo la stabilità della rete e la protezione degli impianti.

Al contrario, la cabina secondaria è una cabina di distribuzione di bassa tensione che serve specifici utenti o gruppi di utenti. In pratica, la cabina primaria fornisce energia alla cabina secondaria, che la distribuisce ai singoli utenti.

La differenza principale tra le due cabine risiede quindi nel livello di tensione gestito e nella loro posizione nella rete di distribuzione. Mentre la cabina primaria è situata all’inizio della rete di distribuzione, la cabina secondaria si trova più vicino agli utenti finali.

L’importanza della cabina di alta tensione per l’energia sostenibile

La cabina di alta tensione, rappresenta un elemento chiave nell’infrastruttura energetica di qualsiasi comunità. Questa struttura è infatti responsabile della distribuzione dell’energia elettrica ad alta tensione proveniente dalle centrali elettriche alle cabine secondarie, da cui l’energia viene poi ulteriormente distribuita alle abitazioni e alle aziende.

L’importanza della cabina primaria non si limita alla semplice distribuzione dell’energia, ma è anche cruciale per garantire una gestione efficiente dell’energia sostenibile. Grazie alla cabina di alta tensione è infatti possibile gestire e coordinare l’energia proveniente dalle fonti rinnovabili, come ad esempio il fotovoltaico o l’eolico, e integrarla nella rete elettrica esistente.

Inoltre, questo dispositivo permette anche di bilanciare il carico energetico in modo efficace, distribuendo l’energia in modo ottimale sulla rete e garantendo un utilizzo efficiente delle risorse. Questo è particolarmente importante per le comunità energetiche, che puntano all’utilizzo di fonti rinnovabili e al risparmio energetico.

In definitiva, la cabina primaria rappresenta un elemento fondamentale per l’energia sostenibile e la gestione efficiente dell’energia elettrica. Una corretta progettazione e gestione di queste strutture è quindi essenziale per garantire un futuro energetico più sostenibile ed efficiente.

Rimani informato sulle comunità energetiche! Compila il modulo contatti che trovi in questa pagina con i tuoi dati per essere ricontattato dallo staff di Valore Comunity!

Batterie di accumulo: cosa sono e a cosa servono

Batterie di accumulo: cosa sono e a cosa servono? Scopri tutto quello che devi sapere e come possono conciliarsi con le comunità energetiche rinnovabili

Home » Blog » Pagina 6

Cosa sono le batterie di accumulo e a cosa servono? Se hai un impianto fotovoltaico, questa domanda potrebbe esserti balenata nella mente almeno una volta.

Le batterie di accumulo, come suggerisce il nome, servono proprio a conservare l’energia prodotta dai pannelli solari e non utilizzata in tempo reale, per poi poterla utilizzare in momenti successivi, ad esempio durante la notte o in caso di maltempo. In questo modo, puoi massimizzare l’utilizzo dell’energia solare e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica nazionale. Questo significa che potrai ottenere notevoli vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale. 

Inoltre, i possessori di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo possono far parte delle comunità energetiche, che consentono di condividere l’energia prodotta con altri utenti e usufruire di ulteriori vantaggi.

Ma come funzionano le batterie di accumulo e come scegliere quella giusta per le tue esigenze? Scopriamolo insieme.

Come funzionano le batterie di accumulo e perché sono importanti per il tuo impianto fotovoltaico

Le batterie di accumulo sono un componente fondamentale di un impianto fotovoltaico con l’obiettivo di immagazzinare l’energia prodotta dai pannelli solari e utilizzarla in un secondo momento. Grazie a queste batterie, infatti, è possibile gestire in maniera intelligente l’energia solare prodotta, utilizzandola in modo efficiente anche durante le ore notturne o in caso di copertura nuvolosa.

Il funzionamento delle batterie si basa sulla trasformazione dell’energia elettrica in energia chimica, che viene immagazzinata all’interno delle batterie stesse. Durante il giorno, quando i pannelli solari producono energia, l’energia elettrica viene utilizzata per ricaricare le batterie, che immagazzinano l’energia in eccesso. Quando invece l’energia prodotta dai pannelli solari non è sufficiente a soddisfare i bisogni energetici dell’abitazione, le batterie si attivano e rilasciano l’energia immagazzinata precedentemente.

L’importanza dei sistemi di accumulo per un impianto fotovoltaico risiede nel fatto che consentono di massimizzare il rendimento dell’impianto, garantendo una maggiore autonomia energetica e la possibilità di utilizzare l’energia solare prodotta anche durante i periodi in cui i pannelli solari non riescono a generare energia sufficiente. Inoltre, l’utilizzo delle batterie di accumulo permette di contribuire alla sostenibilità ambientale e di ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali.

Le diverse tipologie di batterie di accumulo e come scegliere quella più adatta alle tue esigenze

Esistono diverse tipologie di batterie di accumulo, ognuna con caratteristiche specifiche che le rendono più o meno adatte alle diverse esigenze degli utenti. Le più comuni sono le seguenti:

  • batterie al piombo sono le più economiche e sono adatte per impianti di piccole dimensioni, ma hanno una vita media di circa 5 anni e richiedono manutenzione costante.
  • al litio, invece, sono più costose ma durano di più e richiedono meno manutenzione.
  • batterie al nichel-cadmio, infine, sono adatte per impianti di grandi dimensioni, ma hanno una vita media di circa 20 anni e sono meno performanti delle batterie al litio.

La scelta della batteria di accumulo più adatta alle proprie esigenze dipende da diversi fattori, come le dimensioni dell’impianto, il budget a disposizione e le esigenze di consumo energetico. Per scegliere il sistema di accumulo giusto è importante rivolgersi a professionisti del settore, che possano fornire un’adeguata consulenza in base alle proprie esigenze.

Rapporto tra batterie di accumulo e comunità energetiche

Le batterie di accumulo possono svolgere un ruolo fondamentale nella creazione e nella partecipazione alle comunità energetiche. Infatti, con la possibilità di immagazzinare l’energia prodotta dai pannelli solari, è possibile utilizzarla in momenti in cui la produzione è inferiore al consumo, come ad esempio durante la notte o in caso di maltempo. Inoltre, le batterie di accumulo possono permettere di utilizzare l’energia prodotta durante le ore diurne anche nelle ore serali e notturne, riducendo così la dipendenza dalla rete elettrica nazionale.

Le comunità energetiche, che possono essere composte da più utenti che condividono la produzione di energia rinnovabile, possono beneficiare dell’utilizzo delle batterie di accumulo in diversi modi. Ad esempio, le batterie possono essere utilizzate per immagazzinare l’energia prodotta in eccesso e condividerla con altri membri della comunità, creando un sistema di scambio virtuoso in cui tutti i partecipanti traggono beneficio.

Inoltre, l’utilizzo di sistemi di accumulo può aumentare la sicurezza e la stabilità delle comunità energetiche, in quanto permette di mantenere un equilibrio tra la produzione e il consumo di energia, evitando sovraccarichi o interruzioni di servizio. Inoltre, la possibilità di accumulare l’energia in eccesso può ridurre la dipendenza dalla rete elettrica nazionale, portando ad una maggiore autonomia energetica.

In conclusione, le batterie di accumulo possono giocare un ruolo fondamentale nella creazione e nella partecipazione alle comunità energetiche, aumentando l’efficienza, la sicurezza e l’autonomia energetica delle stesse.

Come massimizzare il rendimento del tuo impianto fotovoltaico con l’utilizzo di sistemi di accumulo

Per massimizzare il rendimento del tuo impianto fotovoltaico, l’utilizzo di batterie di accumulo rappresenta una soluzione ideale. Grazie alle batterie, infatti, l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici può essere immagazzinata per essere utilizzata in momenti in cui la produzione è ridotta, come durante la notte o in condizioni climatiche avverse.

Per scegliere la batteria di accumulo più adatta alle tue esigenze, è importante considerare alcuni fattori. Innanzitutto, è necessario calcolare la capacità di accumulo necessaria in base alla dimensione dell’impianto fotovoltaico e alla quantità di energia che si prevede di consumare. Inoltre, è importante valutare la durata della batteria e la sua efficienza, in modo da scegliere un prodotto affidabile e duraturo.

Per quanto riguarda il dimensionamento delle batterie di accumulo, è possibile utilizzare diverse metodologie. Una delle più comuni prevede di calcolare la capacità della batteria in base alla potenza dell’impianto fotovoltaico e al consumo energetico previsto. In generale, si consiglia di dimensionare la batteria in modo da coprire almeno il 50% del consumo giornaliero di energia.

Oltre alla scelta della batteria di accumulo, esistono altri accorgimenti che è possibile adottare per massimizzare il rendimento dell’impianto fotovoltaico. Ad esempio, è importante posizionare i pannelli solari in modo da sfruttare al massimo l’irraggiamento solare e utilizzare dispositivi di monitoraggio per verificare la produzione di energia e ottimizzare il consumo.

Gli incentivi fiscali per l’installazione delle batterie: come ottenerli e a quali agevolazioni puoi accedere

Gli incentivi fiscali per l’installazione delle batterie di accumulo sono gli stessi di quelli previsti per gli impianti fotovoltaici. Questo significa che puoi usufruire degli incentivi previsti dal Superbonus 110% (o, dal 2023, del 90%), dell’Ecobonus 50% e del Bonus Ristrutturazione. Tuttavia, dopo l’entrata in vigore del decreto “blocca cessioni” non è più possibile fruire dello sconto in fattura e della cessione del credito (ne parliamo meglio qui).

È possibile richiedere gli incentivi fiscali sia per le batterie di accumulo domestiche sia per quelle aziendali, a seconda delle proprie esigenze e della dimensione dell’impianto. È importante valutare attentamente le potenzialità delle diverse tipologie di batterie di accumulo per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Inoltre, è possibile accedere ad ulteriori agevolazioni se si partecipa ad una comunità energetica, poiché in questo caso è possibile condividere l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico con gli altri membri della comunità.

In conclusione, l’installazione di batterie di accumulo rappresenta un’ottima opportunità per massimizzare il rendimento del proprio impianto fotovoltaico e usufruire degli incentivi fiscali previsti per gli impianti a pannelli solari.

Vuoi maggiori informazioni sulle batterie di accumulo? Allora compila il modulo contatti in questa pagina con i tuoi dati e aspetta la chiamata di un nostro operatore!

Fotovoltaico e accumulo: tutto quello che devi sapere

Fotovoltaico e accumulo: come ottenere il massimo dal tuo impianto a pannelli solari. I vantaggi si moltiplicano se entri a far parte delle comunità energetiche! Scopri di più

Home » Blog » Pagina 6

 

Se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico per la tua casa o la tua azienda, è importante considerare anche l’opzione dell’accumulo energetico. Le batterie di accumulo permettono di immagazzinare l’energia prodotta dai pannelli solari durante le ore di luce solare e utilizzarla quando serve, anche durante la notte o in caso di maltempo. Questo ti consente di massimizzare l’utilizzo dell’energia solare prodotta dal tuo impianto fotovoltaico e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica nazionale.

In questo articolo ti spiegheremo tutto quello che devi sapere sul fotovoltaico e accumulo, dal funzionamento delle batterie di accumulo ai vantaggi e agli incentivi fiscali disponibili. Inoltre, ti parleremo anche delle comunità energetiche, una soluzione innovativa che consente ai produttori di energia rinnovabile di condividere l’energia prodotta con altri utenti e beneficiare di sconti sulla bolletta elettrica.

Se sei interessato ad approfondire il tema del fotovoltaico e accumulo, ti consigliamo di continuare a leggere e scoprire tutto quello che devi sapere per fare una scelta informata e sostenibile per il tuo futuro energetico. E se hai bisogno di supporto nella scelta dell’impianto fotovoltaico e dell’accumulatore energetico, contatta gli esperti di Valore Comunity, la nostra associazione specializzata nell’installazione di impianti fotovoltaici e soluzioni di accumulo energetico su misura per le tue esigenze.

Fotovoltaico e accumulo: tutto quello che devi sapere

Fotovoltaico e accumulo: tutto quello che devi sapere

L’importanza delle batterie di accumulo nell’impianto fotovoltaico

Le batterie di accumulo rappresentano un elemento fondamentale per massimizzare il rendimento dell’impianto fotovoltaico. Questo sistema consente di immagazzinare l’energia prodotta dai pannelli solari durante il giorno, quando l’irraggiamento solare è maggiore, e utilizzarla durante le ore serali e notturne, quando la produzione solare si riduce o è assente. In questo modo, si riduce il consumo di energia dalla rete e si aumenta l’autosufficienza energetica dell’abitazione o dell’azienda.

Le batterie di accumulo possono essere di vario tipo e capacità e la loro scelta dipende dalle esigenze e dalle dimensioni dell’impianto fotovoltaico. È importante selezionare il tipo di batteria più adatto alle proprie necessità per garantire un funzionamento ottimale e duraturo dell’intero sistema.

Inoltre, l’utilizzo di batterie di accumulo consente di partecipare alle comunità energetiche. Ovvero ti consente di condividere l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico con altri utenti della rete, ottenendo in cambio crediti energetici o compensazioni economiche. Questa soluzione rappresenta un’ulteriore opportunità per massimizzare il rendimento dell’impianto fotovoltaico e accumulo per contribuire alla sostenibilità energetica del territorio.

Per sfruttare al meglio i vantaggi delle batterie di accumulo e dell’impianto fotovoltaico, è consigliabile affidarsi a esperti del settore. Valore Comunity, che può fornire una consulenza personalizzata e professionale per l’installazione di un sistema fotovoltaico con accumulo energetico adatto alle tue esigenze.

Come funzionano le batterie di accumulo e come massimizzano il rendimento del tuo impianto fotovoltaico

Le batterie di accumulo sono un componente fondamentale dell’impianto fotovoltaico, in grado di massimizzarne il rendimento. Questi dispositivi funzionano come delle riserve di energia, immagazzinando l’energia prodotta dai pannelli solari durante le ore di luce del giorno, per poterla utilizzare quando l’impianto non produce energia sufficiente, ad esempio di notte o durante le giornate nuvolose.

Le batterie di accumulo consentono quindi di ridurre la dipendenza dalla rete elettrica, aumentando l’autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico domestico o aziendale. Inoltre, le batterie di accumulo rappresentano un’ottima soluzione per coloro che desiderano partecipare alle comunità energetiche, perché permettono di condividere l’energia accumulata in eccesso con gli altri membri della comunità.

Per massimizzare il rendimento delle batterie di accumulo è importante scegliere quelle più adatte alle proprie esigenze e al proprio impianto fotovoltaico, tenendo conto della capacità di accumulo, della potenza massima di scarica e della durata delle batterie. Inoltre, è necessario installare le batterie in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore eccessivo e di umidità.

In definitiva, l‘utilizzo delle batterie di accumulo rappresenta un investimento conveniente e sostenibile per il futuro, che permette di ridurre i costi dell’energia e di contribuire alla transizione verso un sistema energetico sempre più efficiente ed ecologico

Gli incentivi fiscali per l’installazione dell’impianto fotovoltaico con accumulo energetico

Gli incentivi fiscali per l’installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo energetico rappresentano un’importante opportunità per chi desidera investire in una soluzione sostenibile e conveniente per la produzione di energia.

Tra le agevolazioni fotovoltaico 2023 per i privati cittadini si annoverano il Superbonus 110% (o il 90% dal 2023), l’Ecobonus 50% e il Bonus Ristrutturazione.

Inoltre, il Decreto Legge 17/2022 ha semplificato notevolmente la procedura di installazione di impianti solari, fotovoltaici e termici nei contesti residenziali, eliminando la necessità di acquisire permessi e autorizzazioni, tranne che per gli immobili vincolati e di interesse pubblico. In questo modo, anche i privati cittadini possono godere di un’installazione rapida e senza troppa burocrazia.

In ogni caso, per usufruire al meglio di queste agevolazioni e massimizzare il rendimento del tuo impianto fotovoltaico con accumulo puoi approfondire questa tematica leggendo questo articolo

Come partecipare alle comunità energetiche e condividere l’energia prodotta

Le comunità energetiche rappresentano un modo innovativo e sostenibile di gestire l’energia prodotta dai propri impianti fotovoltaici con accumulo. Unisciti a Valore Comunity e potrai condividere l’energia prodotta dal tuo impianto con gli altri membri, ottenendo così maggiori vantaggi economici e ambientali.

In questo modo, l’energia in eccesso prodotta dal tuo impianto fotovoltaico con accumulo potrà essere utilizzata da altri membri della comunità che ne hanno bisogno, riducendo così la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali. Inoltre, la partecipazione alle comunità energetiche può offrire ulteriori vantaggi come l’accesso a finanziamenti agevolati per l’acquisto dell’impianto fotovoltaico con accumulo e l’opportunità di condividere conoscenze ed esperienze con altri proprietari di impianti fotovoltaici.

Unisciti a Valore Comunity e scopri come la condivisione dell’energia prodotta può fare la differenza per il tuo portafoglio e per l’ambiente. Compila il modulo contatti che trovi in questa pagina con i tuoi dati per essere ricontattato dai nostri esperti.

Come scegliere l’azienda giusta per l’installazione del tuo impianto fotovoltaico

Per l’installazione del tuo impianto fotovoltaico con accumulo energetico è importante scegliere l’azienda giusta, in grado di offrirti un servizio completo e affidabile. Prima di scegliere, è utile valutare la qualità dei materiali utilizzati e la competenza del personale tecnico che effettuerà l’installazione.

Verifica che l’azienda sia in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie e che garantisca un’assistenza post-vendita. Inoltre, è importante considerare anche la loro esperienza nel campo delle comunità energetiche, qualora tu volessi partecipare a questa forma di condivisione dell’energia prodotta.

Un’azienda specializzata sarà in grado di offrirti soluzioni personalizzate per il tuo impianto, con un’analisi attenta delle tue esigenze e delle caratteristiche del tuo edificio. Ti consigliamo di richiedere preventivi a diverse aziende, valutando non solo il prezzo ma anche la qualità del servizio offerto. Infine, affidati a un’azienda che ti offra garanzie sulla durata dell’impianto e che possa supportarti in caso di necessità.

Unisciti a Valore Comunity e scopri come la condivisione dell’energia prodotta può fare la differenza per il tuo portafoglio e per l’ambiente. Compila il modulo contatti che trovi in questa pagina con i tuoi dati per essere ricontattato dai nostri esperti.

Installare un impianto fotovoltaico: tutto quello che devi sapere

Installare un impianto fotovoltaico: tutto quello che devi sapere per ottenere il massimo.

Home » Blog » Pagina 6

Installare un impianto fotovoltaico, o impianto a pannelli solari, è una scelta sempre più diffusa per coloro che desiderano ridurre i costi dell’energia elettrica. A ben vedere, questa scelta ti permette al tempo stesso di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente. Grazie all’utilizzo dei pannelli fotovoltaici, l’energia solare viene trasformata in energia elettrica e utilizzata per alimentare gli impianti elettrici domestici.

Se stai valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico, è importante conoscere tutte le informazioni necessarie per effettuare una scelta consapevole. In questo articolo vedremo tutto quello che devi sapere per installare un impianto di questo tipo, dalle caratteristiche dei pannelli solari alla scelta dell’azienda specializzata nell’installazione.

I vantaggi dell’installazione di un impianto fotovoltaico domestico o aziendale

Installare un impianto fotovoltaico, sia domestico che aziendale, offre numerosi vantaggi. Grazie all’utilizzo dei pannelli solari, l’energia solare viene trasformata in energia elettrica e utilizzata per alimentare gli impianti elettrici, garantendo un notevole risparmio sui costi dell’energia elettrica. Inoltre, l’installazione di un impianto fotovoltaico può contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente, facendo la propria parte per la lotta contro il cambiamento climatico.

L’installazione di un impianto fotovoltaico domestico garantisce una maggiore autonomia energetica per la propria casa. L’installazione di un impianto fotovoltaico aziendale può garantire una riduzione dei costi energetici e un miglioramento della competitività aziendale.

In entrambi i casi, l’installazione di un impianto fotovoltaico può garantire diversi l’accesso a incentivi fiscali e agevolazioni, rendendo l’investimento ancora più conveniente per il proprio portafoglio.

Per garantire un’installazione sicura ed efficiente dell’impianto fotovoltaico, è importante rivolgersi a professionisti del settore, come ad esempio  quelli di Valore Comunity. Il nostro staff infatti è in grado di guidarti nell’installazione di impianti fotovoltaici domestici e aziendali che offre una consulenza personalizzata e un servizio di installazione professionale e garantito.

Come funzionano i pannelli solari e come vengono installati

I pannelli solari, o pannelli fotovoltaici, sono composti da celle fotovoltaiche che trasformano la luce solare in energia elettrica. Il funzionamento di un impianto fotovoltaico domestico o aziendale è abbastanza semplice: i pannelli solari catturano la luce del sole e la trasformano in corrente continua, che viene poi convertita in corrente alternata mediante un inverter e inviata alla rete elettrica dell’edificio.

Per garantire una corretta installazione degli impianti fotovoltaici, è importante affidarsi a professionisti del settore. Innanzitutto, viene effettuata un‘analisi preliminare per valutare la fattibilità dell’installazione, verificando la presenza di eventuali ombre o ostacoli che potrebbero influire sulla produzione di energia.

Successivamente, vengono scelti i pannelli solari più adatti alle esigenze specifiche dell’edificio, tenendo conto della potenza dell’impianto e delle esigenze di consumo energetico.

Infine, viene effettuata l’installazione vera e propria, che prevede la posa dei pannelli solari sul tetto dell’edificio o su una struttura dedicata, la realizzazione dei collegamenti elettrici e la messa in funzione dell’impianto.

Quali sono i fattori da tenere in considerazione

I pannelli solari, o pannelli fotovoltaici, sono composti da celle fotovoltaiche che convertono l’energia solare in energia elettrica. Grazie alla tecnologia fotovoltaica, l’energia solare viene trasformata in energia elettrica utilizzabile per alimentare gli impianti elettrici domestici o aziendali.

L’installazione di un impianto fotovoltaico richiede la posa dei pannelli solari su una superficie esposta alla luce del sole. I pannelli solari vengono quindi collegati all’inverter, un dispositivo che trasforma l’energia continua prodotta dai pannelli in energia alternata utilizzabile dagli impianti elettrici.

L’installazione di un impianto fotovoltaico domestico o aziendale richiede una valutazione delle caratteristiche del tetto o della superficie su cui verranno installati i pannelli solari, per garantire una posa ottimale e un rendimento massimo dell’impianto. Altri fattori da tenere in considerazione sono:

  • i consumi energetici dell’edificio, 
  • la potenza dell’impianto,
  • la superficie a disposizione,
  • il tipo di pannelli solari scelti,
  • le caratteristiche del tetto su cui si vuole installare l’impianto come la sua esposizione ai raggi solari,
  • il budget a disposizione.

L’installazione di un impianto fotovoltaico richiede un investimento iniziale. Tuttavia, grazie ai numerosi incentivi fiscali e alle agevolazioni disponibili, il costo dell’impianto può essere ammortizzato in breve tempo, garantendo un notevole risparmio sui costi dell’energia elettrica.

Come ottenere il massimo da tuo impianto

Ci pare doveroso, a questo punto, precisare un paio di cose che possono aiutarti ad ottenere il massimo se decidi di installare un impianto fotovoltaico.

Per garantire il rendimento ottimale dell’impianto fotovoltaico, è possibile considerare l’installazione di batterie di accumulo. Questi dispositivi consentono di immagazzinare l’energia prodotta durante le ore diurne per utilizzarla durante le ore serali o notturne.

Inoltre, partecipare alle comunità energetiche può offrire ulteriori vantaggi, come la possibilità di condividere l’energia prodotta con altre utenze vicine, ottimizzando il rendimento dell’impianto fotovoltaico. Ma non solo, grazie agli incentivi economici potresti ottenere ulteriori risparmi sulle tue bollette dell’energia.

Quanto costa un impianto fotovoltaico

Il costo dell’installazione di un impianto fotovoltaico dipende da diversi fattori, tra cui la potenza dell’impianto, il tipo di pannelli solari scelti, le caratteristiche dell’edificio e la complessità dell’installazione.

Per un impianto fotovoltaico domestico di dimensioni medie, il costo medio può variare dai 6.000 ai 10.000 euro, anche se è possibile accedere ad agevolazioni e incentivi fiscali che possono ridurre significativamente la spesa complessiva.

Gli impianti fotovoltaici aziendali sono invece di taglie enormemente più grandi tanto che possono arrivare anche ad essere di potenza pari a qualche MWh. Pertanto il loro costo può facilmente superare il Milione di euro.

È importante valutare attentamente l’investimento in un impianto fotovoltaico, tenendo conto non solo del costo iniziale ma anche dei benefici a lungo termine, come il risparmio sulla bolletta elettrica e la riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre c’è da considerare sempre la possibilità di accedere a degli incentivi fiscali in grado di abbattere il costo dell’investimento. Scopri le agevolazioni 2023 cliccando qui!

Come scegliere l’azienda specializzata nell’installazione dell’impianto fotovoltaico domestico

Scegliere l’azienda giusta per l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico o aziendale è un passo fondamentale per garantire un’installazione efficiente e sicura. Innanzitutto, è importante verificare l’esperienza e la competenza dell’azienda nel settore, valutando le referenze e le recensioni dei clienti.

Inoltre, è fondamentale che l’azienda offra una consulenza personalizzata e un’assistenza post-vendita, al fine di garantire una scelta personalizzata dell’impianto fotovoltaico e un supporto in caso di eventuali problematiche.

Da non trascurare sono anche la disponibilità di tecnologie innovative, come l’installazione di batterie di accumulo, e la possibilità di offrire soluzioni personalizzate in base alle esigenze specifiche del cliente.

Infine, è importante valutare anche l’affidabilità dell’azienda, verificando l’adesione a consorzi e associazioni di settore e la disponibilità di garanzie e certificazioni di qualità.

Scegliere l’azienda giusta per l’installazione del tuo impianto fotovoltaico rivolgendoti agli esperti di Valore Comunity! Compila il modulo contatti nella pagina con i tuoi dati per essere ricontattato dai nostri esperti!

Guida al fotovoltaico domestico

Fotovoltaico domestico: tutto quello che devi sapere per ottenere il massimo

Home » Blog » Pagina 6

Il fotovoltaico domestico rappresenta una soluzione sempre più diffusa e conveniente per produrre energia rinnovabile e ridurre le spese in bolletta. Grazie alla tecnologia delle celle fotovoltaiche, è possibile sfruttare l’energia solare per alimentare gli impianti elettrici domestici, garantendo un notevole risparmio sui costi dell’energia.

L’installazione di un impianto fotovoltaico domestico può sembrare un’operazione complessa, ma in realtà è un investimento a lungo termine che garantisce diversi vantaggi sia economici che ambientali.

Per installare un impianto fotovoltaico domestico, occorre innanzitutto valutare la superficie disponibile e la potenza dell’impianto da installare. Successivamente, è necessario contattare un’azienda specializzata per la progettazione e l’installazione dell’impianto, come la nostra, in modo da garantirvi una soluzione ad hoc. Una volta installato l’impianto, è possibile sfruttare l’energia prodotta per alimentare gli impianti elettrici domestici e ridurre così la dipendenza dall’energia elettrica di rete. Inoltre, è possibile anche vendere l’energia prodotta in eccesso alla rete o condividerla tramite le comunità energetiche rinnovabili.

In questo articolo, vedremo come installare un impianto fotovoltaico passo dopo passo e quali sono le opportunità di partecipazione alle comunità energetiche. Continua a leggere per scoprire perché investire nel fotovoltaico e nelle comunità energetiche significa fare una scelta ecologica e conveniente per il proprio portafoglio.

Fotovoltaico domestico: tutto quello che devi sapere per ottenere il massimo

L’importanza dell’energia solare per la tua casa: tutto ciò che devi sapere sul fotovoltaico domestico

L’energia solare rappresenta una fonte di energia rinnovabile ed ecologica che può essere sfruttata per alimentare gli impianti elettrici domestici attraverso l’utilizzo del fotovoltaico domestico. Installare un impianto a pannelli solari sulla propria casa significa non solo risparmiare sui costi dell’energia. Significa anche contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente.

La scelta dell’impianto fotovoltaico è una scelta intelligente e conveniente per il proprio portafoglio. L’energia prodotta dall’impianto viene utilizzata per soddisfare il fabbisogno energetico della casa, riducendo così il consumo di energia elettrica da rete. Ciò garantisce un notevole risparmio sulla bolletta.

Per installare un impianto fotovoltaico puoi accedere a diversi incentivi fiscali e agevolazioni, rendendo l’investimento ancora più conveniente.

Come installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa tua passo dopo passo

L’installazione di un impianto fotovoltaico può sembrare un’operazione complessa. Tuttavia seguendo alcuni semplici passaggi è possibile realizzare un impianto efficiente e funzionale. In questo articolo vedremo come installare un impianto fotovoltaico domestico passo dopo passo.

Il primo passo da compiere è la scelta dell’impianto più adatto alle proprie esigenze e alle caratteristiche del proprio tetto. È importante valutare la superficie disponibile e la potenza dell’impianto da installare, così da ottenere il massimo rendimento dell’energia solare.

Successivamente, occorre contattare un’azienda specializzata per la progettazione e l’installazione dell’impianto fotovoltaico domestico. Gli esperti potranno fornire una consulenza personalizzata e un preventivo dettagliato in base alle esigenze dell’utente.

Dopo aver concordato i dettagli dell’installazione, gli installatori si occuperanno di montare le strutture di supporto dell’impianto, le celle fotovoltaiche e l’inverter, che permette la conversione dell’energia solare in corrente alternata.

Infine, l’impianto verrà connesso alla rete elettrica domestica attraverso il contatore, così da poter utilizzare l’energia prodotta per alimentare gli impianti elettrici della casa.

È importante ricordare che l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico deve essere affidata a dei professionisti del settore, in grado di garantire la massima efficienza e sicurezza dell’impianto. Per questo motivo, puoi tranquillamente rivolgerti allo staff di Valore Comunity. I nostri esperti sono infatti in grado di seguirti nell’installazione di impianti fotovoltaici domestici ed offrirti una consulenza personalizzata e un servizio di installazione professionale e garantito.

Risparmia sulla bolletta grazie al fotovoltaico sul tetto di casa tua: vantaggi ed incentivi

Installare un impianto fotovoltaico domestico è un investimento intelligente e conveniente per il proprio portafoglio e per l’ambiente. In questo articolo vedremo quali sono i vantaggi e gli incentivi disponibili.

Vantaggi dell’installazione di un impianto fotovoltaico:

  • Riduzione dei costi dell’energia elettrica
  • Contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente
  • Aumento del valore dell’immobile
  • Garanzia di autonomia energetica
  • Possibilità di vendere l’energia prodotta in eccesso alla rete

Incentivi disponibili per l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico:

  • Detrazione fiscale del 50% sul costo dell’impianto
  • Sgravi fiscali per l’acquisto di impianti fotovoltaici
  • Agevolazioni per la connessione dell’impianto alla rete elettrica
  • Ritiro dedicato, ovvero il riconoscimento di un incentivo economico per l’energia prodotta
  • Comunità energetiche. Approfondiremo l’argomento qui sotto.

Partecipa alle comunità energetiche: condivisione dell’energia prodotta e risparmio sui costi

Partecipare alle comunità energetiche è una soluzione sempre più diffusa per coloro che hanno installato un impianto fotovoltaico domestico. Le comunità energetiche permettono di condividere l’energia prodotta con gli altri membri della comunità, garantendo un utilizzo più efficiente e sostenibile dell’energia.

La partecipazione ad una comunità energetica è un’opportunità per ridurre i costi dell’energia elettrica grazie alla condivisione dell’energia prodotta, e per contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente.

Le comunità energetiche sono composte da un gruppo di persone che decidono di condividere l’energia prodotta dai propri impianti fotovoltaici domestici. L’energia viene scambiata tra i membri della comunità, garantendo così una gestione più efficiente e sostenibile dell’energia.

Inoltre, la partecipazione ad una comunità energetica può garantire anche diversi incentivi fiscali e agevolazioni, rendendo l’investimento nel fotovoltaico domestico ancora più conveniente.

Per partecipare ad una comunità energetica è necessario rivolgersi ad un’azienda specializzata come Valore Comunity, che può fornire una consulenza personalizzata e un servizio di installazione professionale e garantito dell’impianto fotovoltaico domestico.

Investi nel fotovoltaico domestico: una scelta sostenibile e conveniente per il tuo futuro

Investire nel fotovoltaico domestico è una scelta sostenibile e conveniente per il tuo futuro e per quello dell’ambiente. L’energia solare è una fonte di energia rinnovabile ed ecologica che garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente e una maggiore autonomia energetica per la tua casa.

Installare un impianto fotovoltaico domestico sulla propria casa significa non solo risparmiare sui costi dell’energia, ma anche contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente, facendo la propria parte per la lotta contro il cambiamento climatico.

Inoltre, l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico può garantire diversi incentivi fiscali e agevolazioni, rendendo l’investimento ancora più conveniente per il proprio portafoglio.

Investire nel fotovoltaico domestico significa anche garantirsi una maggiore autonomia energetica e una riduzione della dipendenza dalle fonti di energia tradizionali.

Per garantire un’installazione sicura ed efficiente dell’impianto fotovoltaico domestico, è importante rivolgersi a professionisti del settore come Valore Comunity. Il nostro staff è specializzato nell’installazione di impianti fotovoltaici domestici e ti offrirà una consulenza personalizzata e un servizio di installazione professionale e garantito.

Compila il modulo contatti che trovi sulla pagina con i tuoi dati per essere ricontattato dallo staff di Valore Comunity e scoprire tutti i vantaggi dell’investimento nel fotovoltaico domestico per il tuo futuro e per quello dell’ambiente.

Il fotovoltaico conviene ancora nel 2023?

Il fotovoltaico conviene ancora nel 2023? Scopriamo insieme i motivi e le opportunità di questa scelta energetica.

Home » Blog » Pagina 6

 

Nel corso degli ultimi anni, la domanda: “Il fotovoltaico conviene oppure no?” ha occupato un posto di rilievo nelle discussioni riguardanti l’energia rinnovabile e gli investimenti nel settore. Il 2023 non fa eccezione, e questa domanda continua a essere al centro del dibattito. In un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e di costante evoluzione tecnologica, è importante valutare attentamente se investire in un impianto fotovoltaico possa ancora rappresentare una scelta conveniente sia dal punto di vista economico che ecologico.

Diverse variabili entrano in gioco quando si valuta la convenienza del fotovoltaico nel 2023. Tra queste, vi sono le seguenti:

  • costi di installazione e manutenzione (di cui parliamo qui),
  • efficienza dei pannelli solari,
  • incentivi e le detrazioni fiscali offerte dal governo,
  • possibilità di partecipare a comunità energetiche per ottimizzare la gestione e l’utilizzo dell’energia prodotta (approfondiamo l’argomento qui).

Inoltre, il crescente interesse per le energie rinnovabili e la necessità di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili hanno portato a una maggiore competitività nel mercato del fotovoltaico. Ciò ha generato una conseguente diminuzione dei prezzi e un miglioramento delle prestazioni dei pannelli solari. Questo scenario offre nuove opportunità per coloro che desiderano investire in questa tecnologia e, al contempo, contribuire alla transizione verso un’economia più sostenibile e a basso impatto ambientale.

Nelle righe seguenti, analizzeremo le principali ragioni che rendono il fotovoltaico una scelta conveniente nel 2023. Nel farlo terremo conto dei diversi fattori che influenzano la redditività di un investimento in questa tecnologia e delle opportunità offerte dal mercato. Per rispondere alla domanda se il fotovoltaico conviene ancora nel 2023, sarà importante considerare questi elementi e valutare attentamente le diverse opzioni disponibili.

Fotovoltaico nel 2023: innovazioni tecnologiche e riduzione dei costi

Il fotovoltaico conviene anche nel 2023 grazie alle continue innovazioni tecnologiche. Queste hanno portato a una riduzione significativa dei costi di installazione e a un incremento dell’efficienza dei pannelli solari. Negli ultimi anni, la ricerca e lo sviluppo nel settore hanno consentito la produzione di pannelli fotovoltaici più efficienti, con prestazioni migliori rispetto al passato e una maggiore resa energetica. Questi progressi tecnologici si traducono in un minor costo per kWh prodotto, rendendo l’investimento in un impianto fotovoltaico sempre più conveniente.

Inoltre, la crescente domanda di energie rinnovabili e la concorrenza tra i produttori di pannelli solari hanno contribuito a una diminuzione dei prezzi dei componenti. Questo ha reso l’installazione di un impianto fotovoltaico accessibile ad un pubblico più ampio. Anche i costi di manutenzione degli impianti sono generalmente bassi, poiché i pannelli solari richiedono poche cure e hanno una vita utile di circa 25-30 anni.

La riduzione dei costi e l’aumento dell’efficienza dei pannelli solari non sono gli unici fattori che influenzano la convenienza del fotovoltaico nel 2023. Anche l’evoluzione delle tecnologie di accumulo, come le batterie, gioca un ruolo importante nel rendere il fotovoltaico un investimento ancora più interessante.

Incentivi e detrazioni fiscali: il sostegno del governo per il fotovoltaico

Un altro fattore che contribuisce a rendere conveniente il fotovoltaico nel 2023 è il sostegno offerto dal governo e dalle autorità locali sotto forma di incentivi e detrazioni fiscali. Questi strumenti di incentivazione hanno lo scopo di promuovere la diffusione delle energie rinnovabili e di favorire la transizione energetica verso fonti più sostenibili.

Uno dei principali incentivi offerti dal governo italiano è la detrazione fiscale per l’installazione di impianti fotovoltaici. Tale detrazione, nota anche come “ecobonus”, consente di recuperare parte degli investimenti effettuati per l’installazione dell’impianto attraverso una riduzione dell’imposta sui redditi. Attualmente, la detrazione è pari al 50% del costo dell’installazione e può essere ripartita in 10 rate annuali di pari importo. Grazie a questo strumento, il fotovoltaico conviene anche dal punto di vista fiscale, poiché si riduce l’impatto economico dell’investimento iniziale. Leggi questo approfondimento per capire come mai non esistono più sconto in fattura e cessione del credito!

Oltre all’ecobonus, esistono anche altri incentivi a livello regionale e locale che possono contribuire a rendere ancora più conveniente l’installazione di un impianto fotovoltaico. Ad esempio, alcune regioni e comuni offrono contributi a fondo perduto o agevolazioni fiscali specifiche per i cittadini che decidono di investire in energia solare. Per approfittare di queste opportunità, è importante informarsi sulle iniziative presenti nel proprio territorio e sui requisiti per accedervi.

Infine, è importante ricordare che il fotovoltaico conviene anche grazie al meccanismo del “Ritiro Dedicato” che nel corso di questo anno sostituirà completamente lo Scambio sul Posto. Il Ritiro Dedicato consiste nella cessione dell’energia prodotta dall’impianto e non autoconsumata al GSE che a sua volta la immetterà nella rete elettrica nazionale. Il GSE quindi si pone come intermediario fra il produttore di energia, al quale corrisponde un compenso determinato per ogni kWh immesso in rete, ed i consumatori ai capi della rete elettrica nazionale. Precisiamo che è possibile ricorrere a questa modalità fin dal 2008.

Comunità energetiche: come massimizzare la convenienza del fotovoltaico

Un aspetto spesso trascurato, ma che può contribuire a rendere il fotovoltaico ancora più conveniente, è la partecipazione a comunità energetiche. Queste comunità sono gruppi di cittadini, imprese o enti che si uniscono per produrre, consumare, immagazzinare e scambiare energia rinnovabile in maniera collettiva e condivisa. L’obiettivo principale delle comunità energetiche è di promuovere la generazione distribuita di energia pulita, ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo i costi per i singoli partecipanti.

Le comunità energetiche possono assumere diverse forme e dimensioni, ma tutte condividono l’obiettivo di massimizzare la convenienza del fotovoltaico attraverso la cooperazione e la condivisione delle risorse energetiche. Ad esempio, i membri di una comunità energetica possono decidere di installare un impianto fotovoltaico condiviso, suddividendo i costi di installazione e manutenzione e beneficiando insieme dell’energia prodotta. In questo modo, il fotovoltaico conviene sia per i singoli partecipanti che per la comunità nel suo insieme.

Un altro vantaggio delle comunità energetiche riguarda la gestione dell’energia prodotta. Infatti, grazie all’integrazione di sistemi di accumulo e di controllo intelligente, le comunità energetiche possono ottimizzare la distribuzione dell’energia tra i membri, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica e garantendo un consumo più efficiente delle risorse. Inoltre, le comunità energetiche possono beneficiare di incentivi e agevolazioni fiscali specifici, che rendono il fotovoltaico ancora più conveniente.

La partecipazione a comunità energetiche rappresenta anche un’opportunità per contribuire attivamente alla transizione energetica e alla promozione di un modello energetico più sostenibile e democratico. In questo senso, il fotovoltaico conviene non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista sociale e ambientale.

L’impatto ambientale positivo del fotovoltaico: un investimento per il futuro

Oltre ai vantaggi economici, un altro motivo per cui il fotovoltaico conviene nel 2023 è l’impatto ambientale positivo che deriva dall’utilizzo di questa fonte di energia rinnovabile. Investire in un impianto fotovoltaico significa contribuire attivamente alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla lotta contro il cambiamento climatico.

Il fotovoltaico, infatti, permette di produrre energia elettrica senza emissioni di CO2 e senza utilizzare risorse naturali limitate come i combustibili fossili. Questo implica una diminuzione dell’inquinamento atmosferico e una riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche non rinnovabili, spesso associate a problemi ambientali e politici. Inoltre, i pannelli fotovoltaici hanno un impatto ambientale molto basso anche durante la loro produzione e smaltimento.

Investire nel fotovoltaico è anche un modo per promuovere la generazione distribuita di energia, riducendo la necessità di costruire nuove infrastrutture energetiche centralizzate e limitando l’espansione delle reti elettriche su vasta scala. Questo modello distribuito di generazione energetica favorisce l’autosufficienza energetica e la resilienza delle comunità locali. Anche per questo il fotovoltaico è un investimento sostenibile e responsabile.

Calcolo del ritorno sull’investimento: valutare se il fotovoltaico conviene o no nel lungo termine

Calcolare il rendimento dell’investimento è fondamentale per valutare se conviene installare un impianto fotovoltaico nel lungo termine. Il fotovoltaico è una fonte di energia rinnovabile e sostenibile che garantisce notevoli vantaggi economici e ambientali. Tuttavia, il costo iniziale può rappresentare un ostacolo per molti. In questo articolo, vedremo come calcolare il ritorno sull’investimento del fotovoltaico e come valutare la convenienza nel lungo termine.

Per determinare il rendimento dell’investimento, occorre considerare diversi fattori come il costo dell’impianto, la produzione di energia, il prezzo dell’energia elettrica e gli incentivi fiscali. Il risultato di questo calcolo ti darà una stima precisa del periodo di ammortamento dell’investimento e del guadagno atteso nel lungo termine.

Il fotovoltaico conviene perché garantisce un risparmio sulla bolletta energetica e contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente. Inoltre, grazie agli incentivi statali e alle agevolazioni fiscali, l’investimento in un impianto fotovoltaico può essere ammortizzato in tempi relativamente brevi.

Se sei interessato all’installazione di un impianto fotovoltaico, contattaci compilando il modulo contatti che trovi sulla nostra pagina. I nostri operatori saranno a tua disposizione per fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno e per aiutarti a valutare la convenienza dell’investimento. Ricorda che investire nel fotovoltaico significa fare una scelta intelligente per il tuo portafoglio e per l’ambiente!

Stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Cosa cambia?

Stop alla cessione del credito ed allo sconto in fattura. Quali sono le regole in vigore dopo l’approvazione del Decreto Blocca Cessioni? 

Home » Blog » Pagina 6
 

Il dl 11/2023, decreto “blocca cessioni”, riscrive nuovamente l’art. 121 del DL Rilancio con il suo stop cessione del credito 2023 ed allo sconto in fattura.

A farne le spese sono così molti dei bonus fiscali attualmente in vigore per i quali era riconosciuta la possibilità di usufruire dello sconto in fattura in cambio della cessione del credito d’imposta maturato. Niente più cessione del credito per il Superbonus 110%, Bonus fotovoltaico (di cui parliamo qui) o Bonus caldaia quindi.

Ma lo stop alla cessione del credito riguarda tutti i bonus oppure in qualche caso è ancora possibile usufruirne?

Lo stop alla cessione del credito 2023 introdotta dal Decreto Blocca Cessioni

I punti principali del decreto cessioni sono i seguenti:

  • stop agli enti locali all’acquisto dei crediti da Superbonus;
  • responsabilità solidale del cessionario;
  • stop alle nuove cessioni del credito e allo sconto in fattura;
  • stop anche al vecchio meccanismo di cessione dei crediti (dl 63/2013).

Di seguito analizziamo brevemente le novità una per una delle nuove regole per la cessione del credito 2023.

Cessione del credito 2023, stop all’acquisto dei crediti per gli enti locali

Regioni e province stavano iniziando a muoversi per provare a sbloccare il mercato dei crediti fiscali del 2023. Il loro obiettivo infatti era quello di sbloccare una serie di cantieri sospesi a causa dell’impossibilità di cedere il credito d’imposta in cambio di liquidità e rilanciare il settore edilizio.

Con lo stop alla cessione del credito 2023 il governo introduce un divieto secco per comuni, province e regioni di acquistare crediti derivanti da bonus edilizi.

Stando alle parole della Premier Giorgia Meloni e del ministro dell’economia, questa misura sarebbe necessaria per evitare danni più grossi alle casse dello Stato. Se gli enti pubblici acquistassero questi crediti infatti, lo stato potrebbe rischiare di non avere neanche i fondi per la prossima manovra.

Responsabilità solidale del cessionario

Il decreto prova a sbloccare i crediti “incagliati”. Come? Rivedendo responsabilità solidale del cessionario. Costui potrà essere considerato colpevole solo in caso di truffa o dolo. Inoltre vengono introdotti una serie di documenti per l’esonero della responsabilità dei cessionari.

In particolare, il concorso nella violazione e la conseguente responsabilità in solido sono in ogni caso escluse per i cessionari che siano in possesso dei seguenti 9 documenti:

  • titolo edilizio oppure dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà nel caso di edilizia libera, in cui sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili e non necessitano di titolo;
  • notifica preliminare ASL oppure, nel caso di interventi per i quali tale notifica non è dovuta in base alla normativa vigente, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti tale circostanza;
  • visura catastale ante operam dell’immobile oggetto degli interventi, oppure, nel caso di immobili non ancora censiti, domanda di accatastamento;
  • fatture, ricevute o altri documenti comprovanti le spese sostenute, nonché documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle spese medesime;
  • asseverazioni, quando obbligatorie per legge, dei requisiti tecnici degli interventi e di congruità delle relative spese, corredate da tutti gli allegati previsti dalla legge, rilasciate dai tecnici abilitati, con relative ricevute di presentazione e deposito presso i competenti uffici;
  • delibera condominiale di approvazione dei lavori e relativa tabella di ripartizione delle spese in caso di interventi su parti comuni;
  • nel caso di interventi di efficienza energetica: relazione tecnica (legge 10), APE / APE convenzionale, oppure dichiarazione sostitutiva che attesti la non necessità di tale documentazione;
  • visto di conformità rilasciato dal commercialista;
  • attestazione delle banche o istituti di credito che intervengono nelle cessioni di avvenuta segnalazione delle operazioni sospette (art. 35 dlgs 231/2007) o di astensione (art. 42 dlgs 231/2007).

Le nuove regole dopo lo stop alla cessione del credito 2023 prevedono che solo il possesso di questi 9 documenti possa salvare il cessionario in caso di controlli e responsabilità accertate. Resta comunque da sciogliere il nodo del sequestro preventivo del credito.

Stop alle nuove cessioni del credito 2023 e allo sconto in fattura. Quali sono i bonus a farne le spese?

Analizziamo adesso quello che è il vero punto dolente dello stop alla cessione del credito 2023. La nuova normativa prevede che dal 17 febbraio non è più possibile procedere con la cessione del credito né con lo sconto in fattura per i seguenti interventi (art. 121 c. 2):

  • recupero del patrimonio edilizio;
  • efficienza energetica;
  • misure antisismiche;
  • recupero o restauro della facciata;
  • installazione di impianti fotovoltaici;
  • colonnine di ricarica.

In altre parole, questo significa che fare le spese del decreto blocca cessioni nel 2023 sono i seguenti bonus:

  • superbonus
  • bonus ristrutturazione (sfruttabile anche per il fotovoltaico;
  • ecobonus (sfruttabile anche per il fotovoltaico);
  • sismabonus;
  • bonus facciate, non più accessibile per il 2023 ma i cui crediti sono ancora in circolazione;
  • detrazione per l’installazione degli impianti fotovoltaici;
  • detrazione per l’installazione delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici;
  • bonus barriere architettoniche

Divieto di prima cessione di altri crediti fiscali: come funziona per le imprese?

A farne le spese dello stop della cessione del credito sono anche le imprese, non solo i privati. Il Dl Blocca Cessioni infatti interviene anche sulle prime cessioni dei:

  • bonus energia per le imprese energivore e non, 
  • crediti per il settore della ristorazione, 
  • crediti relativi alla cosiddetta super Ace,
  • bonus concessi a favore delle imprese turistiche e per le agenzie di viaggio.

Restano fuori dalla tagliola i crediti per i quali, prima del 16 febbraio 2023, sia stato stipulato un contratto di cessione avente data certa.

Quando sarà ancora possibile cedere il credito d’imposta?

Lo stop alla cessione del credito 2023 prevede comunque delle eccezioni. Le elenchiamo qui di seguito:

  • interventi Superbonus diversi da quelli effettuati dai condomìni (in sostanza le unifamiliari) per i quali sia già stata presentata la CILA-S (CILA-S entro il 16 febbraio 2023);
  • interventi effettuati dai condomìni per i quali sia stata adottata la delibera assembleare e risulti presentata la CILA-S (entro il 16 febbraio 2023);
  • interventi di demolizione e ricostruzione per i quali sia stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo (entro il 16 febbraio 2023).

Per tutti gli altri bonus invece, vale sempre la regola generale che è possibile cedere il credito solo per le CILAS presentate entro il 16 febbraio.

Stop Cessione del credito, anche le vecchie regole sono abrogate!

A questo punto è lecito chiedersi se sarà più possibile usufruire dello sconto in fattura o cessione del credito secondo le regole in vigore prima del Decreto Rilancio. Domanda più che lecita visto che questo meccanismo è stato introdotto ben prima del Decreto Rilancoi, in una delle tante modifiche dal dl 63/2013.

Ad un’attenta analisi del dl 11/2023 si nota che l’art. 2 all’ultimo comma 4 prevede espressamente l’abrogazione anche del vecchio meccanismo di cessione del credito.

Viene abrogata anche la cessione del credito per gli interventi di ristrutturazione importante di primo livello oltre che quella relativa agli interventi rientranti nel vecchio Sismabonus.

Conclusioni

Le nuove regole, con lo stop alla cessione del credito 2023, non fanno altro che complicare ulteriormente il quadro relativo ai bonus fiscali che già il Superbonus aveva complicato enormemente. Alla luce delle ultime novità introdotte orientarsi tra regole ed eccezioni per la cessione del credito e dello sconto in fattura è sempre più complicato. E il futuro del panorama normativo di riferimento, al centro di un forte dibattito, sembra essere destinato a complicarsi ancora di più.

Per il momento, in ogni caso, è sempre possibile usufruire dei bonus sopra elencati. Tuttavia si potrà beneficiarne solo in detrazione in dichiarazione dei redditi o in compensazione come avveniva fino a qualche anno fa.

Per rimanere informato sulle ultime novità compila il modulo contatti che trovi in questa pagina con i tuoi dati! Un nostro operatore ti contatterà e ti fornirà tutte le informazioni che cerchi

Bozza Decreto Comunità Energetiche: ecco la proposta inviata in Europa!

La bozza del Decreto Comunità Energetiche inviata in Europa contiene le ultime novità sulle tariffe incentivanti ed contributi a fondo perduto riguardano tutte le energie rinnovabili autoprodotte dalle C.E:R.: fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse.

Home » Blog » Pagina 6

 

Il MASE sembra essere passato finalmente all’azione per quanto riguarda il tanto atteso Decreto Comunità Energetiche. Sono due infatti le bozze a riguardo che circolano da qualche giorno.

In questo approfondimento prenderemo in esame la seconda delle due bozze Decreto Comunità Energetiche, diramata il 28 febbraio scorso. Quest’ultima infatti risulta più “aggiornata” e dettagliata e pertanto dovrebbe essere quella più vicina a quello che sarà effettivamente il testo del Decreto C.E.R.

Ricordiamo a questo proposito che niente di quanto riporteremo qui di seguito è ancora effettivo: per esserlo infatti attendiamo l’approvazione e la conversione in legge del Decreto Comunità Energetiche. Inoltre, prima di approdare in Parlamento, la proposta di decreto dovrà in ogni caso attendere il via libera della Commissione Ue necessario per l’entrata in vigore.

Ma cosa contiene questa bozza del Decreto Comunità energetiche?

Continua a leggere per scoprilo!

Le linee direttrici della bozza del decreto C.E.R.

La bozza del decreto Comunità Energetiche inviata all’Europa si articola secondo 3 azioni principali che abbiamo definito come direttrici. In particolare, il decreto vuole:

  • istituire un regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, delle Comunità di energia rinnovabile e delle configurazioni di autoconsumo singolo e collettivo. Tale sostegno è volto a perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030;
  • disciplinare le condizioni e le modalità per la concessione e l’erogazione di aiuti al funzionamento per la promozione delle comunità energetiche rinnovabili e delle configurazioni di autoconsumo singolo e collettivo;
  • applicare tali misure sopra individuate fino al 31 dicembre 2024 o fino al raggiungimento della quota di 300MW di potenza finanziata. Se quindi tale quota verrà raggiunta prima, le misure si applicheranno fino al giorno del raggiungimento di tale quota.

Cosa sono le Comunità energetiche rinnovabili (CER)?

La bozza del Decreto Comunità energetiche torna ancora una volta sulla definizione delle C.E.R.. In particolare, le definisce come gruppi di persone, imprese, condomini, cooperative, enti locali, associazioni, enti religiosi che si uniscono per autoprodurre e autoconsumare energia elettrica da fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse. Tra le altre cose ne avevamo parlato anche qui.

Tuttavia è doveroso precisare come in realtà, nella bozza del Decreto si parli più che altro di CACER ovvero di configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile.

A questo punto sottolineiamo come coloro che decideranno di entrare a far parte di una C.E.R. dovranno innanzitutto individuare sia:

  • un’area dove realizzare l’impianto con tecnologie rinnovabili;
  • altri utenti connessi alla stessa cabina primaria.

Inoltre, tali soggetti, dovranno anche produrre un atto costitutivo del sodalizio che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.

Bozza Decreto Comunità Energetiche: quali sono le caratteristiche delle configurazioni e degli impianti ammessi all’incentivo?

A questo punto la bozza del decreto C.E.R. prevede che possano essere incentivati solo gli impianti a fonti rinnovabili che entrano in esercizio successivamente all’entrata in vigore dello stesso. Tali impianti però devono essere inseriti in configurazioni che prevedono l’utilizzo della rete di distribuzione esistente sottesa alla stessa cabina primaria. In particolare, devono essere inseriti all’interno di:

  1. Sistemi di autoconsumo individuale di energia rinnovabile a distanza. Tali sistemi prevedono l’autoconsumo a distanza di energia elettrica rinnovabile da parte di un singolo cliente finale, senza ricorrere a una linea diretta. In altre parole tali impianti utilizzano la rete di distribuzione esistente per collegare i siti di produzione e i siti di consumo, ai sensi dell’articolo 30, comma 1, lettera a), punto 2.2, del decreto legislativo n. 199 del 2021;
  2. Sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili. Questi sistemi vengono creati da gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente ai sensi dell’articolo 30, comma 2, del decreto legislativo n. 199 del 2021;
  3. Comunità energetiche rinnovabili. Questi sistemi sono quelli realizzati da clienti finali ai sensi dell’articolo 31 del decreto legislativo n. 199 del 2021.

Quali invece i requisiti?

La bozza del decreto C.E.R. stabilisce anche quali sono i requisiti che devono rispettare i singoli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per poterne far parte delle precedenti configurazioni. In particolare, i requisiti sono i seguenti:

  • la potenza nominale massima del singolo impianto risulta non superiore a 1 MW;
  • i lavori di realizzazione degli impianti devono essere avviati dopo la data di pubblicazione del decreto. Ciò significa che gli impianti devono entrare in esercizio successivamente a tale data;
  • le configurazioni sono realizzate nel rispetto delle condizioni previste dagli articoli 30 e 31 del decreto legislativo n. 199 del 2021. Inoltre tali configurazioni operano, in interazione con il sistema energetico, secondo le modalità individuate dall’articolo 32 del medesimo decreto legislativo;
  • gli impianti di produzione e i punti di prelievo facenti parte delle configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile sono connessi alla rete di distribuzione tramite punti di connessione facenti parte dell’area sottesa alla medesima cabina primaria;
  • gli impianti posseggono i requisiti prestazionali e di tutela ambientale necessari per rispettare il principio del “Do No Significant Harm (DNSH). In altre parole  non devono arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali”. ;
  • Il decreto include anche gli interventi di potenziamento degli impianti esistenti. Ovviamente gli incentivi si applicheranno limitatamente alla nuova sezione di impianto ascrivibile al potenziamento.

Incentivo a due vie

La bozza del Decreto Comunità Energetiche prevede in realtà una doppia tipologia di incentivi o un incentivo a due vie che dir si voglia. Questo perché vengono individuati sia un incentivo in tariffa che un vero e proprio contributo a fondo perduto.

La tariffa incentivante

In particolare, la quota di energia condivisa nell’ambito delle CACER attraverso la porzione di rete di distribuzione sottesa alla medesima cabina primaria ha diritto ad una tariffa incentivante in forma di tariffa premio. Tale tariffa è erogata dal GSE che è l’ente gestore della misura. Sarà infatti il GSE a verificare preliminarmente l’ammissibilità dei soggetti interessati al fine di garantire la possibilità concreta di accedere ai benefici della misura.

La domanda di accesso alle tariffe incentivanti dovrà inoltre essere presentata entro i novanta giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti. Chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo, quindi, potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili.

La potenza finanziabile è pari a complessivi 5 giga watt, con un limite temporale fissato a fine 2027.

Contributo a fondo perduto di matrice PNRR solo nei piccoli comuni

Il secondo incentivo previsto dalla bozza del Decreto Comunità Energetiche invece è un vero e proprio contributo a fondo perduto erogato grazie ai fondi europei del PNRR.

Il contributo sarà rivolto unicamente alle comunità energetiche realizzate nei comuni sotto i 5.000 abitanti e coprirà fino al 40% dell’investimento sostenuto.

L’intervento realizzato con questi fondi potrà riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti. La misura verrà quindi finanziata con un totale di 2,2 miliardi di euro del PNRR. L’obiettivo è quello di realizzare una potenza complessiva di almeno due giga watt e una produzione indicativa di almeno 2.500 giga watt l’ora ogni anno.

Infine, non meno importante, chi otterrà il contributo a fondo perduto potrà chiedere di cumularlo con l’incentivo in tariffa.

Bozza decreto comunità energetiche: Regole operative in un altro decreto

Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con un altro apposito decreto del MASE saranno approvate, su proposta del GSE, le regole operative per l’accesso agli incentivi.

Quello che abbiamo appena espresso non è uno scioglilingua ma la semplice realtà dei fatti. Realtà che però ci obbliga a fare i conti con il fatto che per il momento stiamo parlando solo della bozza del Decreto Comunità Energetiche. Pertanto la strada per arrivare a questo susseguirsi di decreti è ancora lunga.

Clicca qui e scopri il quadro completo della normativa sulle comunità energetiche rinnovabili al  2023!

Non esitare a compilare il modulo contatti sul nostro sito per richiedere maggiori informazioni sulle C.E.R. e rimanere aggiornato sulle ultime evoluzioni normative!

Raggiungere l’indipendenza energetica aziendale: la soluzione delle comunità energetiche

Le comunità energetiche rinnovabili sono un valido alleato per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica aziendale. Scopri perché in questo approfondimento

Home » Blog » Pagina 6

 

Se sei un proprietario di un’azienda o un imprenditore, sarai ben consapevole del fatto che i costi energetici rappresentano una parte significativa della tua spesa aziendale. Con l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, diventa sempre più difficile mantenere i tali costi sotto controllo. Tuttavia, c’è una soluzione per ridurre questi costi e migliorare l’indipendenza energetica aziendale: le comunità energetiche rinnovabili.

Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo di produzione e utilizzo dell’energia che consente ai membri di produrre energia elettrica pulita condividendone i costi ma anche i vantaggi. Grazie a questo modello, è possibile ottenere energia elettrica a un prezzo più basso rispetto a quello che si pagherebbe per l’energia acquistata dalle compagnie elettriche tradizionali.

In questo articolo, esploreremo i vantaggi delle comunità energetiche per le aziende e vi forniremo informazioni sulle opportunità per le imprese offerte da questo modello. Scoprirete come le comunità energetiche possono aiutare a ridurre i costi energetici, migliorare la sostenibilità ambientale e la competitività della vostra azienda.

Se sei interessato a scoprire di più sulle opportunità offerte dalle comunità energetiche e su come raggiungere l’indipendenza energetica aziendale, continua a a leggere.

Cosa sono le comunità energetiche e come funzionano

Le comunità energetiche sono gruppi di persone che lavorano insieme per produrre e condividere energia rinnovabile. La loro missione è quella di rendere accessibile e sostenibile l’energia elettrica per tutti, riducendo al contempo i costi per il consumatore finale. Queste comunità sono costituite da privati cittadini, aziende e istituzioni che decidono di unirsi per generare energia da fonti rinnovabili e condividerla fra di loro. E’ quindi necessario che almeno uno di questi membri si doti di un impianto fotovoltaico o eolico.

Il funzionamento di una comunità energetica è molto semplice. I partecipanti si uniscono per investire in impianti di produzione di energia rinnovabile, che possono essere installati in luoghi pubblici o privati. Questi impianti vengono gestiti da un’associazione di gestione che ha il compito di monitorare e garantire la corretta produzione e condivisione di energia. I membri della comunità possono utilizzare l’energia prodotta dall’impianto per i loro bisogni energetici. Questo significa che chi fa parte di una C.E.R. può ridurre la quota di energia prelevata dalla rete elettrica nazionale, a pagamento, e quindi risparmiare sulle bollette. Possono inoltre accedere ad altri vantaggi economici come:

I vantaggi delle comunità energetiche per imprese e cittadini

Le comunità energetiche offrono molti vantaggi ai loro membri, sia per le aziende che per i privati cittadini.

Per le aziende, far parte di una comunità energetica significa avere accesso a una fonte di energia pulita e a basso costo. Questo, assieme ad un maggior livello di indipendenza energetica aziendale, può aiutare a ridurre i costi energetici aziendali. Inoltre, le comunità energetiche rappresentano un’opportunità di dimostrare il proprio impegno per l’ambiente e la sostenibilità. In questo modo gli imprenditori come te possono aumentare la reputazione e l’attrattività della propria azienda per i clienti.

Per i privati cittadini, far parte di una comunità energetica significa avere accesso a una fonte di energia pulita e sostenibile a prezzi competitivi. In altre parole significa che può aiutare a ridurre i costi energetici a livello domestico. Inoltre, i privati cittadini possono diventare attivi partecipanti nella lotta contro i cambiamenti climatici e per la tutela dell’ambiente.

Quali sono i vantaggi economici dell’indipendenza energetica aziendale?

L’indipendenza energetica aziendale può apportare molti vantaggi economici per le imprese. Abbiamo riassunto i principali qui di seguito: 

  • Un alto livello d’indipendenza energetica aziendale permette di contrastare meglio a possibili interruzioni dell’energia o aumenti del prezzo dell’elettricità. Questo è particolarmente importante per le imprese che dipendono fortemente dall’energia elettrica, come ad esempio le fabbriche o i data center. In questi casi, un’interruzione di energia potrebbe causare danni significativi all’attività aziendale. Oppure, un eccessivo aumento dei costi dell’elettricità potrebbe portare al loro fallimento.
  • Essere indipendenti da un punto di vista energetico significa che un’azienda come la tua può ridurre notevolmente le sue emissioni di gas serra e quindi avere una produzione più sostenibile. D’altronde per produrre energia elettrica da soli è necessario ricorrere ad impianti F.E.R. come quelli fotovoltaici o eolici. Questo non solo è un passo nella giusta direzione per aiutare a proteggere il nostro pianeta. Può anche aiutare a migliorare la reputazione dell’azienda e attrarre clienti che sono consapevoli dell’impatto ambientale;
  • L’indipendenza energetica aziendale offre anche un’opportunità per le imprese di investire in nuove tecnologie e di migliorare la loro competitività a livello internazionale. Le imprese che producono la propria energia rinnovabile possono investire in tecnologie più efficienti, come ad esempio sistemi di accumulo dell’energia. A loro volta questi dispositivi possono aiutare a migliorare la resa degli impianti F.E.R. e quindi ridurre ulteriormente i costi energetici.
  • Per le imprese, far parte di comunità energetiche rinnovabili significa ridurre drasticamente i costi energetici. L’energia prodotta in modo sostenibile è meno costosa rispetto a quella acquistata dalla rete elettrica tradizionale. Certo, l’investimento iniziale può essere notevole, ma grazie ai risparmi che otterrai nelle bollette, si ripagherà da solo nel giro di qualche anno. Inoltre sono in vigore anche diversi incentivi fiscali, sia per le comunità energetiche che per gli impianti fotovoltaici, che rendono questo investimento ancora più conveniente.

Come le comunità energetiche possono aiutare a ridurre i costi energetici delle aziende

Le comunità energetiche rinnovabili sono un’opzione sempre più popolare per le aziende che cercano di ridurre i loro costi energetici.

Uno dei modi in cui le comunità energetiche possono aiutare a ridurre i costi energetici delle aziende è attraverso la creazione di un sistema di produzione di energia elettrica decentralizzato. Questo significa che le aziende non sono più dipendenti da fornitori esterni di energia elettrica, ma producono invece la propria energia utilizzando fonti rinnovabili. Ciò significa che le aziende non sono più soggette alle variazioni dei prezzi dell’energia elettrica sul mercato, proprio come sta avvenendo adesso.

Ma l’indipendenza energetica aziendale ha anche un altro risvolto positivo. Sapendo che la produzione di energia elettrica dell’impianto fotovoltaico che fa parte di una C.E.R. raggiunge il suo apice durante il giorno, le aziende possono pianificare i loro consumi durante le ore centrali della giornata. In questo modo saranno “coperte” dalla produzione dell’impianto e non dovranno prelevare energia elettrica a pagamento.

Le comunità energetiche rinnovabili possono aiutare a ridurre i costi energetici delle aziende attraverso la creazione di economie di scala. Questo significa che le aziende possono condividere i costi di installazione e manutenzione degli impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile. Ciò significa, in altre parole, ridurre i costi per singola azienda.

Le comunità energetiche rinnovabili possono anche aiutare a ridurre i costi energetici delle aziende attraverso la creazione di un sistema di distribuzione di energia elettrica più efficiente. La distanza che dovrà percorrere l’energia elettrica che è condivisa all’interno di una C.E.R. infatti non sarà mai troppo elevata pertanto non ci saranno perdite di energia significative.

I vantaggi dell’ottenere un ottimo livello di indipendenza energetica aziendale e del partecipare a delle comunità energetiche rinnovabili non finiscono qui. Da un punto di vista economico infatti è possibile aggiungere ai vantaggi di un minor consumo di energia quelli derivati dagli incentivi fiscali per l’installazione di impianti fotovoltaici e quelli per le comunità energetiche.

Quali sono i passi da compiere per creare una comunità energetica e iniziare a risparmiare sui costi energetici dell’azienda?

L’indipendenza energetica aziendale è un obiettivo sempre più importante visto che sono sempre di più le imprese che cercano di ridurre i costi e migliorare la sostenibilità. Una delle soluzioni più interessanti in questo senso è rappresentata dalle comunità energetiche rinnovabili, come Valore Comunity. 

Abbiamo detto che le comunità energetiche rinnovabili sono gruppi di persone o imprese che collaborano per produrre energia rinnovabile e utilizzarla tra di loro, senza dipendere dalla rete elettrica tradizionale. Questo significa che le aziende che fanno parte di una comunità energetica possono sfruttare la produzione di energia pulita e utilizzarla per le proprie esigenze, riducendo così i costi energetici e migliorando la sostenibilità.

Ma come creare una comunità energetica e iniziare a risparmiare sui costi energetici dell’azienda?

  • Il primo passo è quello di raggruppare le aziende interessate e formare un gruppo che possa collaborare per produrre energia rinnovabile.
  • In seguito, è necessario scegliere la tecnologia più adatta alla produzione di energia pulita, che può essere solare, eolica o altra, in base alle esigenze del gruppo.
  • Infine, è importante definire le regole e gli obiettivi comuni per la gestione della comunità energetica, che dovrà essere gestita in modo efficiente e sostenibile. Di solito viene creata un’associazione che, utilizzando tecnologie come quelle della “smart grid”, si occupa sia della parte tecnica che amministrativa. Insomma proprio come facciamo noi di Valore Comunity.

Se sei un imprenditore o proprietario di un’azienda che cerca di ridurre i costi energetici e migliorare la sostenibilità, allora le comunità energetiche rinnovabili come Valore Comunity potrebbero essere la soluzione che stai cercando.

Non esitare a compilare il modulo contatti sul nostro sito per richiedere maggiori informazioni sulle C.E.R. e scoprire come poter diventare parte di Valore Comunity!

Apri la chat
Hai bisogno di aiuto ?
Ciao
Come posso aiutarti ?