Cosa sono i gruppi di autoconsumatori di energia?

Cosa sono i gruppi di autoconsumatori di energia?

Cosa sono i gruppi di autoconsumatori di energia? Qual’è la differenza con le comunità energetiche?

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Da oramai un po’ di tempo a questa parte anche in Italia è possibile per cittadini, attività commerciali ed imprese, enti territoriali ed autorità locali, unirsi per produrre e condividere l’energia elettrica che producono da fonti rinnovabili.

Ma come possono farlo?

Semplice, formando dei gruppi di autoconsumo collettivo o comunità energetiche rinnovabili. Lo scopo di questi gruppi di auto-consumatori è infatti quello di produrre energia tramite impianti ad energia rinnovabile e di condividere questa energia. Condividendo l’energia, i membri di questi gruppi di autoconsumatori, possono beneficiare di diversi vantaggi economici. Vantaggi che vanno a sommarsi agli incentivi per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.

In queste pagine abbiamo già trattato in maniera esaustiva il concetto di comunità energetica rinnovabile (ad esempio qui). In questo approfondimento abbiamo quindi deciso di approfondire il concetto di di gruppi di autoconsumatori di energia, un concetto che è molto simile a quello delle C.E.R.

Il quadro normativo e le configurazioni ammesse per l’autoconsumo di energia

Come abbiamo visto i clienti finali, ovvero coloro che consumano energia elettrica, possono associarsi fra di loro. L’associazione deve avere l’obiettivo di produrre in loco energia da fonti rinnovabili, energia necessaria al proprio fabbisogno, condividendola fra i loro membri. Ciò è possibile grazie all’entrata in vigore del decreto-legge 162/19 (articolo 42bis) e dei relativi provvedimenti attuativi, quali la delibera 318/2020/R dell’ARERA e il DM 16 settembre 2020 del MiSE.

L’energia che i gruppi di auto-consumatori o i membri di una comunità energetica condividono fra di loro beneficia di un contributo economico riconosciuto dal GSE a seguito dell’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione. Per beneficiare di questi contributi l’energia condivisa de essere pari al minimo, su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l’energia elettrica prelevata dai consumatori che rilevano per la configurazione.

Per accedere alle cosiddette tariffe incentivanti, il GSE ha anche pubblicato le “Regole tecniche per l’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa“.

Gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile e comunità energetiche

Due sono le tipologie di configurazione ammesse al servizio:

  • gruppi di auto-consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente;
  • comunità di energia rinnovabile.

Ma cosa sono queste due configurazioni? Qual’è la loro differenza?

Gruppi di autoconsumatori

Innanzitutto con gruppo di auto-consumatori di energia rinnovabile si intende un un insieme di almeno due auto-consumatori che agiscono collettivamente in virtù di un accordo privato. Inoltre, questi auto-consumatori devono trovarsi all’interno dello stesso condominio o edificio.

Con il termine auto-consumatore si intende invece un cliente finale che utilizza un impianto ad energie rinnovabili e che utilizza l’energia che l’impianto produce per il proprio consumo. Inoltre costui può anche, tramite batterie di accumulo, immagazzinare o vendere questa energia che si produce da solo, a patto che questa attività non costituisca l’attività commerciale o professionale principale.

La proprietà dell’impianto in questione non deve essere di proprietà del soggetto auto-consumatore ma, proprietà e gestione possono essere affidate anche ad un soggetto terzo. L’importante è questo soggetto segua le istruzioni dell’autoconsumatore di energia rinnovabile. L’auto-consumatore di energia rinnovabile può realizzare, in autonomia o congiuntamente a un produttore terzo, una configurazione di SEU o ASAP ai sensi del TISSPC, nel rispetto delle relative definizioni.

La comunità energetica

Una comunità energetica o comunità di energia rinnovabile è un soggetto giuridico che:

  • si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, è autonomo ed è effettivamente controllato da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità di energia rinnovabile;
  • i cui azionisti o membri sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali. Tuttavia per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non deve costituire l’attività commerciale e/o industriale principale;
  • il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a ai propri membri o alle aree locali in cui opera.
  • non deve avere come obiettivo la generazione di profitti finanziari.

Fare parte di una comunità energetica

Creare una comunità energetica (come spieghiamo qui) non è affatto semplice. Per questo la cosa migliore è affidarti a Comunità Energetiche che fanno capo ad associazioni già esistenti come noi di Valore Comunity.

I vantaggi sono innumerevoli, non solo dal punto di vista economico con l’accesso alle tariffe incentivanti ed un valido supporto nell’ottenimento delle detrazioni per gli impianti ad energia rinnovabile. I vantaggi principali riguardano anche il fatto che non dovrai perderti fra inutili lungaggini burocratiche.

Cosa aspetti quindi?

Compila il form che trovi in questa pagina e scopri come entrare a far parte di Valore Comunity.

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