Fondi PNRR comunità energetiche: previsti 2,2 miliardi di € a fondo perduto

Fondi PNRR comunità energetiche: previsti 2,2 miliardi di € a fondo perduto

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica annuncia che i fondi PNRR per le comunità energetiche potranno essere concessi a fondo perduto

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Tra i fondi del PNRR sono previsti anche dei soldi destinati alla promozione ed all’incentivo delle Comunità Energetiche. D’altronde se il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si chiama così c’è un motivo. I fondi concessi per questo scopo dall’Unione Europea devono in qualche modo servire a finanziare opere ed iniziative in grado di rilanciare l’economia dei paesi che li utilizzano. Quale migliore idea quindi di utilizzare parte di questi fondi PNRR per le Comunità Energetiche?

Semplice, un’idea ancora migliore è quella di concedere questi fondi PNRR comunità energetiche non più in prestito ma direttamente a fondo perduto. Ad annunciarlo è stato il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), un annuncio che infonde ancora più speranza e coraggio alla diffusione delle C.E.R.. Grazie ad esse infatti, i partecipanti ad esse, imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni possono ottenere dei notevoli risparmi sulle bollette dell’elettricità e liberare così risorse utili all’economia italiana ed uscire così dalla crisi.

Ma quali sono i dettagli di questo annuncio sui contributi PNRR per le comunità energetiche a fondo perduto? Ne parliamo in questo approfondimento qui di seguito.

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Cos’è una comunità energetica rinnovabile?

Prima di analizzare meglio in cosa consistono questi fondi PNRR per le Comunità Energetiche proviamo a spiegare sinteticamente in cosa consistono le C.E.R.

Come spiega il GSE, una CER è un’associazione di clienti finali, consumatori di energia elettrica, che possono oggi associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, “condividendola”. In altre parole, diversi soggetti che possono essere privati cittadini, imprese, o amministrazioni pubbliche, alcuni dei quali o tutti, sono in possesso di impianti fotovoltaici si associano fra di loro. L’associazione permette la condivisione fra i membri della comunità dell’energia prodotta da questi impianti fotovoltaici (o a fonti rinnovabili). In questo modo i membri della comunità preleveranno meno energia dalla rete elettrica nazionale, a pagamento, e potranno ridurre i costi delle bollette.

Le C.E.R. sono quindi riconosciute oramai come una via eccellente per uscire dalla crisi energetica e ambientale. L’ultimo studio Elemens-Legambiente dimostra come le CER possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25% per le utenze domestiche e condominiali e fino al 20% della spesa energetica di piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e altri settori ancora.

Fondi PNRR Comunità Energetiche ed altre iniziative per il loro sostegno

La soluzione per il risparmio sulle bollette energetiche degli italiani è, come troppo spesso accade nel Belpaese, ostacolata dalla burocrazia o da procedure ingessate. Per fortuna però, nel caso delle C.E.R sembra che le cose si stiano muovendo più rapidamente.

Lo scorso 12 dicembre infatti si è chiusa la consultazione pubblica per i tanto attesi decreti attuativi per lo sblocco degli incentivi promessi (ne avevamo parlato anche qui). Proprio questi decreti attuativi sono attesi in questi primi giorni dell’anno 2023 anche se ad oggi è disponibile solo una bozza del Decreto CER (ne parliamo qui).

Accanto a ciò si colloca l’annuncio dei fondi PNRR comunità energetiche a fondo perduto. Un goal importante celebrato così dal ministro Pichetto Fratin: 

“Si tratta di un grande risultato reso possibile dal dialogo e dal confronto, che ha consentito al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di recepire gli input arrivati in questo senso dalle numerose parti interessate alle comunità energetiche pronte a essere attivate su tutto il territorio nazionale.”

Il ministro ha poi sottolineato come la misura abbia avuto il pieno sostegno dall’Europa, rivendicando come abbia apprezzato la linea interpretativa portata avanti con determinazione dal Mase. Una linea interpretativa fondamentale vista l’importanza sempre maggiore di accelerare la produzione di energia da fonti rinnovabili, per ridurre la dipendenza dal gas naturale, secondo gli obiettivi del RepoweEu.

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