Le comunità energetiche nei condomini

Le comunità energetiche nei condomini

Comunità energetiche nei condomini. Un esempio pratico di come il concetto di autoconsumo collettivo possa essere applicato ai singoli edifici

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Se sei un lettore del blog di Valore Comunity, avrai già avuto modo di comprendere, magari tramite la nostra guida, cosa siano e come funzionano le Comunità Energetiche Rinnovabili.

D’altronde, dopo l’entrata in vigore del decreto Milleproroghe, è bene conoscere il più possibile sulle tipologie di configurazioni che possono essere considerate comunità energetiche. Il decreto infatti ne introduce due: una rivolta all’autoconsumo collettivo che include le comunità energetiche nei condomini e centri commerciali, ed una elativa alle Energy Communities (via di una grande città, quartiere di un paese).

La possibilità di creare delle comunità energetiche all’interno dei condomini, in particolare, è molto allettante. Si tratta infatti dell’opportunità di produrre e consumare l’energia elettrica necessaria al fabbisogno degli appartamenti del palazzo tramite dei pannelli fotovoltaici posti sul tetto dell’edificio. L’energia prodotta in questo modo infatti verrebbe redistribuita fra gli tra gli inquilini o immessa in rete e venduta quando è prodotta in eccesso rispetto al consumo. Grazie alle comunità energetiche nei condomini è quindi possibile, per gli inquilini avere un notevole risparmio in bolletta!

Ma cosa si intende di preciso per le comunità energetiche nei condomini? Qual’è il quadro normativo che le regolamenta?

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione insieme ai nostri esperti in questo approfondimento. Continua a leggere per scoprire di più!

Cosa sono le comunità energetiche?

Le comunità energetiche sono di fatto delle associazioni. Produttori di energia e consumatori (che siano gruppi di persone o aziende) si associano per produrre, immagazzinare e vendere energia elettrica che viene prodotta da fonti rinnovabili.

Un esempio di ciò possono essere le comunità energetiche nei condomini. Gli abitanti di un condominio infatti possono avere la facoltà di associarsi tra di loro e creare una Comunità Energetica Rinnovabile. Possono infatti produrre energia elettrica attraverso un impianto fotovoltaico installato direttamente sul tetto dell’edificio. Energia che poi verrà distribuita fra gli inquilini del palazzo e che, se sarà maggiore del fabbisogno potrà essere ceduta immettendola in rete.

Possono far parte di una C.E. persone, PMI, o autorità locali come le Amministrazioni Comunali. L’importante è che l’obiettivo principale di una C.E. sia quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai membri della comunità in cui è attiva.

Condominio e autoconsumo collettivo

Le Direttive Europee sulle comunità energetiche hanno previsto 4 modelli diversi di autoconsumo collettivo. Quello che però riguarda le comunità energetiche nei condomini è disciplinato dall’art. 21della RED II. Questo articolo infatti è rivolto in maniera specifica ai consumatori che sono ubicati in uno stesso edificio in cui sono presenti un più impianti alimentati ad energia rinnovabile.

Il sistema dell’autoconsumo si inserisce infatti in un contesto in cui è già presente una comunità sociale e un amministratore di condominio. In questo modo è infatti possibile gestire i rapporti tra i membri della comunità energetica del condominio auto-consumatori, e coloro che di fatto amministrano l’impianto come soggetti terzi, ad esempio le ESCO.

I beneficiari delle comunità energetiche nei condomini

I beneficiari delle comunità energetiche nei condomini possono essere davvero tanti. Non essendoci particolari restrizioni (solo 2) in merito infatti i beneficiari possono essere in pratica tutti i soggetti che per un motivo o per un altro sono condòmini del palazzo. In particolare questi soggetti possono essere i seguenti:

  • nuclei familiari;
  • uffici;
  • negozi;
  • bar e ristoranti;
  • hotel.

Le uniche condizioni da rispettare per far parte di comunità energetiche nei condomini sono due e sono semplici da rispettare:

  1. i membri del collettivo di auto-consumatori devono utilizzare un impianto che sia nello stesso edificio in cui si trovano,
  2. l’impianto che utilizzano deve essere alimentato da fonti rinnovabili (fotovoltaico) e non deve superare i 200 kW di potenza.

Il portale autoconsumo del gse

Con la proroga del decreto Milleproroghe e la ricezione parziale della Direttiva Europea RED II anche l’Italia è pronta per le comunità energetiche nei condomini e non.

Tanto che per valutare se far parte di una C.E.R. è davvero conveniente e vantaggioso è stato messo a disposizione un portale dell’autoconsumo da parte del GSE. Attraverso la piattaforma è possibile effettuare una simulazione delle spese per capire se ricorrere a questa soluzione è a tutti gli effetti oppure no. Per farlo dovrai però specificare la categoria di appartenenza (privati/condomini, imprese, Pa) e ad altre informazioni.

All’interno del portale è inoltre presente una guida all’autoconsumo che contiene tutte le informazioni necessarie sui benefici delle comunità energetiche nei condomini, ma anche per i privati e le imprese.

Benefici delle comunità energetiche

Il primo beneficio che i membri di una comunità energetica di un condominio possono ottenere è la drastica riduzione dei costi di distribuzione e trasporto dell’energia. Un fattore che pesa mediamente intorno al 25%, circa un quarto, del costo della bolletta. Questo perché di fatto la produzione di energia ed il consumo della stessa avvengono di fatto in pochi metri. Fattore che contribuisce anche a ridurre di molto le perdite dovuto al trasporto su lunghe distanze.

In particolare, sempre in termini di benefici economici, sono previste anche delle tariffe incentivanti per i membri di una C.E. L’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico inserito in una comunità energetica in un condominio, ha diritto per 20 anni ad una tariffa premio di 100 €/MWh o di 110 €/MWh secondo la tipologia dell’impianto. A questo si vanno a sommare il bonus per il ritiro dedicato (RID) su tutta l’energia immessa in rete, pari a circa 0,05 €/kWh e la restituzione dei costi di trasmissione e degli oneri non goduti, indicativamente di 0,01€/kWh. In pratica i soggetti produttori di energia possono avere fino ad uno sconto di 0,16 € per KW e quelli consumatori di 0,10 € per KW.

Le imprese, i cittadini e gli enti locali passerebbero da uno stato in cui sono solo consumatori di energia, ad uno stato in cui diventerebbero prosumer. Il mercato, oggi centralizzato e basato su grandi impianti produttivi subirebbe un mutamento sostanziale diventando un mercato distribuito e composto da grandi e piccoli impianti.

Inoltre, gli impianti fotovoltaici non hanno parti in movimento. Pertanto non sono soggetti a usura come invece lo sono impianti eolici, e non necessitano quindi di una manutenzione eccessiva. Certo, è comunque necessario pulirli e sostituirli dopo 20-25 anni. Di fatto però queste sono le uniche contraddizioni di una tecnologia che è sempre più efficiente.

I soggetti che si associano per la creazione di una comunità energetica mantengono i propri diritti di consumatore finale, tra cui quello di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica.

Prospettive future delle comunità energetiche condomini

Il totale recepimento delle Direttive Europee, anziché parziale, può senza dubbio migliorare fortemente la situazione attuale delle comunità energetiche. Ad esempio, la Direttiva RED II che si rivolge specificatamente alle comunità energetiche nei condomini, se verrà recepita in toto, potrà permettere un ampliamento dei limiti che riguardano il perimetro, i membri e la taglia degli impianti che possono accedere a queste configurazioni.

Il potenziale di diffusione di questo tipo di progetto è a dir poco enorme. Basandoci infatti sui sui dati ISTAT per gli edifici ad uso residenziale, tenendo conto dell’orientamento, della superficie disponibile e di eventuali vincoli ed ipotizzando un’aderenza del 20-30% si potrebbero ottenere dalle comunità energetiche nei condomini dai 6 ai 9 GW tra il 2021 ed il 2030.

Se vuoi saperne di più sulle comunità energetiche nei condomini compila il modulo che trovi in questa pagina con i tuoi dati!

Comments (6)

  1. Carlo Spazzini

    Vorrei info per fotovoltaico condominiale nell’ambito della comunità energetica.

    Grazie

    Carlo

  2. Maria Carmi

    Vorrei piu’ informazioni su come formare un gruppo di autoconsumo . Prima di tutto quello che voi chiamate ” comunita’ energetiche in condominio” e’ lo stesso che altri siti chiamano “gruppi di autoconsumo” e che distinguono dalla comunita’ energetiche? Siamo un mini condominio di 3 unita immobiliari, stiamo facendo il superbonus, ogni unita’ immobiliare avra’ un impianto fv. E’ possibile formare un gruppo di autoconsumo condominiale? Dobbiamo farlo subito prima di installare il fv, o si puo’ formare il gruppo dopo?
    Difficile trovare informazioni su questi aspetti

  3. massimo bradaschia

    vorrei maggiori info sulle autorizzazioni necessarie per la creazione di una comunità dai autoconsumo condominiale ed inserimento in una cer di quartiere. come faccio? grazie

    1. Valore Energia

      Buonasera Massimo, compili il form con i suoi dati. Un nostro operatore la richiamerà in breve tempo.

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