Risparmiare sulla luce? Con le comunità energetiche si può!
I prezzi dell’energia sono saliti alle stelle? Scopri come risparmiare sulla luce grazie alla grande opportunità delle comunità energetiche!
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La crisi energetica che stiamo vivendo sta colpendo duramente le tasche di imprenditori e famiglie. Ciò è evidente soprattutto per quanto riguarda il tema dell’energia: le bollette di luce e gas sono aumentate anche più del doppio!
In questa situazione sempre più famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e sostenere i costi energetici, ma non sono solo loro a pagare pegno. La situazione infatti è ben più grave se prendiamo in esame la situazione per quanto riguarda le imprese. Sono infatti molte le imprese ad essere costrette a trovare qualsiasi metodo per risparmiare sulla luce o sul gas per non dover chiudere. Anzi, in molte oramai sono prossime alla chiusura.
La crisi energetica che stiamo vivendo però ci impone di ripensare un po’ a tutto il sistema. E’ necessario infatti intraprendere una transizione energetica e costruire un nuovo o modello di organizzazione sociale basato sulla produzione e sul consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Solo così sarà possibile tutelare l’ambiente in cui viviamo limitando le emissioni di gas serra ma anche le tasche di cittadini ed imprenditori.
Ed è in questo contesto che si inseriscono le comunità energetiche che, grazie all’art.42bis del decreto Milleproroghe 163/2019, potranno diventare un vero e proprio modello da seguire e svilupparsi sempre di più. Abbiamo cercato di fare il punto della situazione cercando di spiegare anche come le comunità energetiche possono far risparmiare sulla luce e, in alcuni casi, generare guadagni.
Che cos’è una comunità energetica
Una comunità energetica è nient’altro che un’associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di unire le proprie forze. Perché questi soggetti dovrebbero unire le proprie forze? Per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia proveniente da fonti rinnovabili.
I valori alla base delle comunità energetiche sono la lotta alla spreco energetico e la condivisione di un bene fondamentale: l’energia elettrica. Condivisione che deve avvenire ad un prezzo concorrenziale e vantaggioso per i membri della comunità. Obiettivo delle comunità energetiche è produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione tra le varie realtà coinvolte.
E’ evidente quindi come l’innovazione delle comunità energetiche stia rivoluzionando il mercato dell’energia, sia da un punto di vista strutturale, sia da un punto di vista dei costi. Come avremo modo di approfondire più avanti infatti (o come puoi leggere qui), con le comunità energetiche è possibile risparmiare sulla luce.
In cosa consiste l’autoconsumo
Per autoconsumo si intende la possibilità di consumare in loco l’energia elettrica prodotta da un impianto di generazione locale. Questo impianto deve però produrre energia utilizzando fonti rinnovabili come impianti eolici o, sempre più spesso, fotovoltaici, per far fronte ai propri fabbisogni energetici.
Risparmiare sulla luce con le comunità energetiche quindi significa rivoluzionare anche il concetto di distribuzione dell’energia elettrica. Sono gli stessi membri della comunità energetica che di fatto diventano dei veri e propri prosumer perché sono a tutti gli effetti dei protagonisti attivi nella gestione dei flussi energetici. Ciò significa che un membro della comunità può al tempo stesso essere sia consumatore che produttore di energia, con i conseguenti vantaggi economici che ne derivano. Infatti, chi possiede un impianto di produzione energetica, consuma ciò di cui ha bisogno e immette nella rete locale l’energia in esubero in modo da scambiarla con altri membri della rete o immagazzinarla grazie a impianti di accumulo e restituirla solo nel momento del bisogno. Ecco spiegato perché, in poche parole, è possibile risparmiare sulla luce.
Come creare una comunità energetica per risparmiare sulla luce
I livelli di autoconsumo di energia che si possono realizzare sono essenzialmente tre: individuale, collettivo e di comunità. L’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche sono riconosciute in Italia a livello legislativo dal 2020. Proviamo a spiegarli meglio qui di seguito:
- Individuale: in questo caso il cittadino possiede un impianto di produzione di energia rinnovabile e consuma quella che produce.
- Collettivo: l’autoconsumo collettivo è caratterizzato da una pluralità di consumatori che risiedono all’interno di uno stesso edificio in cui sono presenti uno o più impianti alimentati in maniera esclusiva da fonti rinnovabili. Gli impianti possono essere anche di soggetti terzi e beneficiano di alcuni benefici come ad esempio le detrazioni fiscali.
- Comunità: i soggetti che partecipano alla comunità devono produrre energia destinata al proprio consumo grazie all’utilizzo di impianti che sfruttano le energie rinnovabili. Gli utenti, per condividere l’energia prodotta, possono utilizzare le reti di distribuzione già esistenti o servirsi di forme di autoconsumo virtuale.
I cittadini diventano autoproduttori di energia rinnovabile
L’autoconsumo collettivo è una nuova opportunità che la legge italiana, recependo la normativa europea, mette a disposizione dei cittadini per diventare autoproduttori di energia. Ma fare parte di sistemi di autoconsumo collettivi significa anche ottenere significativi incentivi economici e quindi arrivare a risparmiare sulla luce. Per poter accedere a questa configurazione è pero necessario rispettare alcune condizioni:
- presenti all’interno di uno stesso condominio e la realizzazione di uno o più nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile,
- Questi impianti devono avere una potenza massima di 200 kWp.
Si tratta di un modello innovativo di approvvigionamento, distribuzione e consumo che vuole favorire la produzione e lo scambio di energia da fonti rinnovabile.
Benefici economici e ambientali per le famiglie
Un condominio, in questo modo, potrebbe attingere all’energia prodotta a zero emissioni da un impianto centralizzato che beneficia delle detrazioni fiscali del 50% sul suo costo. Far parte di una comunità energetica infatti non significa dover rinunciare agli altri incentivi o sostegni in vigore per la realizzazione di impianti F.E.R. In questo modo, oltre a risparmiare sulla luce è anche possibile abbattere il costo iniziale dell’investimento riuscendo a ridurre sensibilmente i tempi di rientro,
Inoltre sono comunque previste degli incentivi, gestiti dal GSE e dalla durata di 20 anni, per coloro che fanno parte di una comunità energetica. Ricapitoliamoli brevemente qui di seguito:
- 100 euro/MWh ,per i gruppi di auto consumatori;
- 110 euro/MWh per le comunità energetiche.
La norma prevede anche la restituzione di alcune voci in bolletta a fronte dell’evitata trasmissione dell’energia in rete che questi impianti permettono.
Ciò comporta un ulteriore sgravio che Arera quantifica in:
- 10 €/MWh per l’Autoconsumo Collettivo;
- 8 €/MWh per le CER sull’energia condivisa.
C’è anche da considerare la remunerazione dell’energia immessa in rete a Prezzo Zonale Orario (pari a circa 50 €/MWh).
Infine, ricordiamo che produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ad altri meccanismi incentivanti. Ricordiamo a questo proposito lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato e il Decreto Ministeriale Isole Minori.
Risparmiare sulla luce con le comunità energetiche: quanto all’anno?
Arrivato a questo punto forse ti starai chiedendo: “Quanto risparmio sulla luce con le comunità energetiche? E’ possibile avere una cifra indicativa annuale?”.
Premettiamo subito che non è possibile dare una cifra precisa, dal momento che ci sono troppe variabili da tenere in considerazione andrebbe valutato caso per caso. Questa risposta infatti dipende da fattori come i consumi annuali, il prezzo attuale dell’energia concordato con i fornitori, le fasce orarie di consumo ecc.
Tuttavia possiamo fare un esempio. una famiglia tipo che consuma circa 2700 kWh di energia elettrica all’anno, può arrivare, secondo alcune stime, a risparmiare sulla luce circa 500€ l’anno. Una cifra ancora maggiore se si considera che il prezzo dell’energia non accenna a calare per i motivi di cui parlavamo in precedenza. Un risparmio che sarà di molto maggiore nel caso di tutte quelle attività o imprese che hanno consumi davvero alti.
A questi benefici economici si sommano poi tutte le tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera e quindi a tutti i vantaggi ambientali che ne derivano. Considerando sempre la stessa famiglia è possibile ridurre le emissioni di circa 950 kg CO2 /anno o replicare la stessa attività di assorbimento di 95 alberi con un conseguente notevole risparmio sulla bolletta della luce.
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