Risparmio in bolletta grazie alle comunità energetiche rinnovabili
Risparmio in bolletta grazie alle comunità energetiche rinnovabili? E’ possibile! Scopri come
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Le comunità energetiche rinnovabili o C.E.R. sono la soluzione perfetta che può permettere a molte persone o imprese di ottenere notevoli risparmi in bolletta.
Sicuramente anche tu ti sarai interrogato più di una volta su come fare per tagliare le spese dei costi energetici, o meglio ancora su come ottenere l’indipendenza energetica. In un periodo come questo soprattutto. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha infatti avuto l’effetto di aumentare il costo delle materie prime per la produzione di energia, con conseguenti aumenti sul costo della stessa. Incrementi che si vanno ad aggiungere a quelli verificatisi con la fine delle misure di lockdown dovute alla pandemia.
Il risparmio in bolletta è quindi diventato una priorità per famiglie ed imprenditori italiani e non. Se da un lato esistono degli escamotage da adottare per ridurre sensibilmente i consumi di gas e luce, dall’altro però non è possibile più di tanto abbattere questi consumi. E’ possibile ad esempio utilizzare gli elettrodomestici nelle fasce orarie in cui l’energia costa di meno ed ottimizzare il loro utilizzo, ma non è possibile smettere di utilizzarli del tutto.
Ecco che quindi entrano in gioco le comunità energetiche rinnovabili. Esse sono infatti un modo tramite cui famiglie ed imprese possono risparmiare sulla bolletta della luce con certezza. Ma non solo, grazie ad esse è anche possibile ridurre in maniera significativa le emissioni di CO2 e gravare meno sull’ambiente. La Comunità energetica rinnovabile (CER) è stata introdotta dal Decreto Milleproroghe 162/2019. Questo ha permesso che anche in Italia fossero introdotte tali comunità che erano già state previste a livello europeo dalla Direttiva Europea Red II.
Abbiamo cercato di fare il punto sulle C.E.R. qui di seguito cercando anche di calcolare a quanto potrebbe ammontare il risparmio in bolletta se si è un membro di queste comunità.
Cosa sono le comunità energetiche e come si creano
Le Comunità Energetiche Rinnovabili non sono altro che delle associazioni cui possono prendere parte sia privati cittadini che attività commerciali o produttive ma anche amministrazioni locali e piccole e medie imprese. I membri di una comunità mettono a disposizione della stessa, condividendoli fra loro, impianti energetici a fonti rinnovabili. L’esempio più classico è quindi quello degli impianti fotovoltaici. La produzione di questi impianti è destinata all’autoconsumo degli aderenti alla comunità.
L’energia prodotta dagli impianti dei membri della comunità è quindi energia green ed a chilometri zero. Se, come spesso accade, gli impianti di una comunità producono più energia di quanta i membri ne possano consumare istantaneamente allora essa o viene stoccata in apposite batterie di accumulo, o viene ceduta alla rete elettrica nazionale dietro un corrispettivo.
Lo scopo delle C.E.R. non è però quello di produrre utili, ma di far ottenere un risparmio sulle bollette a suoi membri. Ecco perché si utilizza la forma dell’associazione non riconosciuta o di una cooperativa per realizzare una CER. In questo modo si divide fra i membri la corrente prodotta così come si dividono gli utili della vendita dell’energia.
Gli impianti fotovoltaici che fanno parte di una C.E.R. non possono però essere ubicati troppo distanti fra di loro per motivi logistici. L’esempio classico è quello di un condominio che crea una CER e decide di installare un impianto fotovoltaico sul tetto dell’edificio.
Precisiamo inoltre che non è necessario che l’impianto sia di proprietà della comunità che lo fa realizzare. Può anche essere messo a disposizione di uno o più membri del gruppo o addirittura appartenere a soggetti esterni. Soluzione, quest’ultima che è facilmente adottabile da Comuni o altri entri pubblici.
Come funzionano? Quali sono gli incentivi previsti?
Una volta costituita la CER e messo in funzionamento l’impianto, il gruppo può presentare un’istanza al proprio Gestore dei servizi energetici (Gse) al fine di ricevere gli incentivi che la Legge riserva alle comunità. Gli incentivi cui facciamo riferimento sono relativi all’energia consumata dai membri della comunità nel momento in cui la prelevano dalla stessa. E sono proprio queste tariffe incentivanti a permettere di ottenere un risparmio in bolletta ai membri della comunità.
Le comunità energetiche in Italia possono ottenere un beneficio tariffario per 20 anni gestito dal GSE che consiste in un corrispettivo unitario e delle tariffe premio (incentivanti) che sono pari a:
- 100 euro/MWh ,per i gruppi di auto consumatori;
- 110 euro/MWh per le comunità energetiche.
In più, produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ad altri meccanismi incentivanti. Ricordiamo a questo proposito lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato e il Decreto Ministeriale Isole Minori.
La norma prevede anche la restituzione di alcune voci in bolletta a fronte dell’evitata trasmissione dell’energia in rete che questi impianti permettono. Ciò comporta un ulteriore sgravio che ARERA quantifica in:
- 10 €/MWh per l’Autoconsumo Collettivo;
- 8 €/MWh per le CER sull’energia condivisa.
Inoltre c’è da considerare anche quella che viene definita come la remunerazione dell’energia immessa in rete a Prezzo Zonale Orario (pari a circa 50 €/MWh).
Quindi la somma di tutti i benefici ammonterebbe a circa 150-160 €/MWh.
Inoltre è bene precisare che gli incentivi per le comunità energetiche sono quindi cumulabili con altre agevolazioni fiscali. Ad esempio è possibile sfruttare gli Ecobonus 50% per l’installazione di un impianto ftv ed ottenere poi le agevolazioni per le C.E.R. Stesso discorso per quanto riguarda il Superbonus 110% o il Bonus Casa.
Quanto risparmio in bolletta?
Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda anche qui, ma è sempre bene ricapitolarne brevemente il funzionamento.
Le comunità energetiche rinnovabili, hanno anche l’innegabile pregio di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 e di altri gas inquinanti. Ad esempio, se consideriamo che in Italia una famiglia tipo consuma circa 2700 kWh di energia elettrica all’anno, questa famiglia potrebbe ridurre le emissioni di circa 950 kg CO2 /anno. In altre parole, questa famiglia potrebbe replicare la stessa attività di assorbimento di 95 alberi con un conseguente notevole risparmio sulla bolletta della luce.
In termini economici tutto ciò, secondo alcuni studi, si traduce in un risparmio in bolletta annuale di circa 500€. Una cifra che può essere rivista verso l’altro senza problemi se si considera che il prezzo dell’energia non accenna a calare per i motivi di cui parlavamo in precedenza.
I vantaggi delle comunità energetiche
Non solo risparmio in bolletta della luce. Le comunità energetiche ti permettono di ottenere anche i seguenti tre tipi di vantaggi. Li abbiamo raccolti qui di seguito.
Risparmio in bolletta con le comunità energetiche rinnovabili
Il primo beneficio a cui si pensa e che spinge a far parte di una CER, è quello economico visto il risparmio in bolletta che è possibile ottenere. Consumare l’energia da fonti rinnovabili prodotta da un impianto in prossimità della propria abitazione fa risparmiare visto che si abbattono diverse voci di costo che compongono la bolletta, come gli oneri di energia, la quota dell’energia stessa e le tasse relativa a tali voci.
Oltre a questo tipo di guadagno c’è anche quello legato agli incentivi previsti sulla parte di energia prodotta e quello legato alle agevolazioni fiscali concesse dallo Stato per la realizzazione degli impianti.
Minor inquinamento
L’ambiente ringrazia coloro che decidono di creare una CER perché utilizzano fonti rinnovabili per produrre energia. Ciò contribuisce a ridurre significativamente le emissioni di Co2 e quindi è più sostenibile per l’ambiente in cui viviamo, già messo a dura prova. Oggigiorno, i principali impianti utilizzati nelle comunità italiane, sono quelli fotovoltaici che, notoriamente giocano un ruolo importante nella riduzione di Co2 e gas inquinanti di altra natura.
Contrasto alla povertà energetica
La povertà energetica è la difficoltà, a volte l’incapacità, di far fronte ai costi delle utenze. Oggi, quasi il 15% delle famiglie italiane non può permettersi di riscaldare casa adeguatamente, almeno secondo l’ Osservatorio della Commissione Europea. Ciò fa dell’Italia uno dei paesi europei i cui cittadini fanno più fatica a pagare le bollette di gas e luce.
Ottenendo un significativo risparmio in bolletta della luce grazie alle comunità energetiche si potrebbe quantomeno risolvere questo problema. Ricordiamo inoltre che non è necessario possedere un impianto fotovoltaico, e quindi sostenere un investimento, per far parte di una C.E.R.. In sostanza quindi, chiunque, anche chi non ha molta disponibilità economica, può farne parte.
Creare le Comunità energetiche rinnovabili quindi permette alle famiglie di tenere sotto controllo e ottimizzare i consumi, riducendo la spesa legate alle utenze.
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