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Tutti i tipi di pannelli fotovoltaici e le loro differenze

Stai pensando di installare un impianto fotovoltaico? Allora ti sarai sicuramente chiesto quanti tipi di pannelli fotovoltaici esistono in commercio e quali sono le differenze fra di loro! Te lo spieghiamo qui in questo approfondimento!

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Il costo dell’energia è incredibilmente aumentato rispetto a quello di qualche anno fa. Oggi sono in molti a cercare una soluzione alternativa in grado di abbatterne i costi una volta per tutte.

La maniera più efficace per raggiungere questo risultato è quella di ridurre i consumi di elettricità. L’equazione infatti è nota a tutti: se consumo di meno, spenderò anche di meno. Tuttavia la soluzione definitiva non è rinunciare all’accensione degli elettrodomestici o comunque ottimizzare il loro utilizzo. Certo, anche queste pratiche hanno il loro effetto, ma non bastano.

La soluzione più intelligente è quella di trovare dei metodi alternativi per produrre da soli l’energia che ci serve ogni giorno, in altre parole l’indipendenza energetica. Quello che stiamo cercando di dirti è che la soluzione migliore è installare un impianto fotovoltaico. Grazie ai differenti tipi di pannelli fotovoltaici presenti sul mercato, e ad alle altre componenti che formano un impianto fotovoltaico come gli inverter, potresti infatti sfruttare l’energia del sole per produrre energia elettrica in maniera pulita e gratuita.

Ma non solo, potresti anche sfruttare uno dei diversi incentivi presenti.  In questo modo potrai ridurre notevolmente il costo dell’investimento che ti appresti a sostenere, e rendere il tutto ancora più conveniente. A questo proposito puoi approfondire in cosa consistono gli incentivi per gli impianti fotovoltaici 2023 cliccando qui!

Ma gli impianti fotovoltaici non sono tutti uguali. Sebbene un impianto fotovoltaico sia composto da delle componenti standard per tutti gli impianti, una di esse è fondamentale per determinare le prestazioni dell’impianto in questione: i moduli fotovoltaici.
Esistono infatti diversi tipi di pannelli fotovoltaici, ognuno con le sue peculiarità ed i suoi difetti. In questo approfondimento infatti analizziamo le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi dei diversi tipi di pannelli fotovoltaici presenti nel mercato che sono fondamentalmente tre:

  • pannelli monocristallini;
  • pannelli policristallini;
  • pannelli a film sottile.

 Prosegui nella lettura per scoprire di più!

Cosa sono i pannelli fotovoltaici?

Prima di parlare dei differenti tipi di pannelli fotovoltaici forse è necessario descrivere brevemente cosa sono.

Un pannello fotovoltaico è sostanzialmente un insieme di più celle fotovoltaiche. Queste cello sono collegate fra loro in serie o in parallelo e si trovano sulla medesima struttura di supporto (il pannello appunto). Un impianto fotovoltaico è composto da più pannelli fotovoltaici, oltre che da altri elementi.

Ogni elemento che fa parte di un impianto fotovoltaico si compone quindi di tanti elementi costituenti più piccoli:

  • le celle fotovoltaiche sono i componenti elettrici elementari e servono a trasformare la radiazione solare in energia elettrica;
  • più celle solari o fotovoltaiche unite fra loro danno vita ai pannelli;
  • a loro volta, più pannelli collegati in serie formano una stringa;
  • l’insieme di più stringhe collegate in parallelo permette di ottenere la potenza voluta e di costituire il generatore fotovoltaico vero e proprio.

Struttura dell’impianto fotovoltaico

Per collegare tra loro i vari tipi di pannelli fotovoltaici non esiste un unico modo. Puoi anche avvalerti di diverse configurazioni in grado di variarne intensità e potenza. In particolare, quest’ultimo parametro è fondamentale per stabilire il numero di pannelli che andranno a comporre il tuo impianto fotovoltaico oltre che la loro disposizione all’interno delle varie stringhe. Questo processo è noto con il nome di dimensionamento dell’impianto fotovoltaico.

Oltre al numero di pannelli però è anche importante capire anche quali e quanti tipi di pannelli fotovoltaici esistono, visto che il numero potrebbe variare in base alle caratteristiche dei pannelli.

Quanti tipi di pannelli fotovoltaici esistono quindi?

Come abbiamo avuto modo di accennare in precedenza, nel mercato esistono diversi tipi di pannelli fotovoltaici. Anzi, a nostro avviso, i tipi di moduli fotovoltaici sono destinati ad aumentare mano a mano che la scienza e la tecnologia progrediranno visto che accanto ai tre “tradizionali” si stanno già affacciando altre tipologie di pannelli come quelli bifacciali di cui parliamo qui.

I pannelli fotovoltaici vengono solitamente classificati in base al tipo di celle fotovoltaiche che formano i moduli che li costituiscono che variano a loro volta a seconda del cristallo che le caratterizza. Passiamo adesso ad elencare i tre tipi di pannelli fotovoltaici più diffusi presenti sul mercato in questo momento:

  • pannelli monocristallini che si basano su celle monocristalline,
  • pannelli policristallini che si basano su celle policristalline,
  • pannelli a film sottile, che si basano su celle amorfe.

Qui di seguito abbiamo elencato le varie tipologie di pannelli con le loro caratteristiche principali.

Tipi di pannelli fotovoltaici: monocristallini

I pannelli monocristallini sono costituiti da delle lastre sottili formate a loro volta da 30-70 celle fotovoltaiche assemblate, saldate tra loro e ricoperte da un vetro protettivo e da una cornice esterna di alluminio. Questi tipi di pannelli si distinguono dagli altri per la loro colorazione scura, quasi nera.

Questo tipo di panelli fotovoltaici è quello più costoso, ma è anche quello che riesce ad avere un rendimento maggiore a parità di superficie quando il raggio solare li colpisce perpendicolarmente proprio perché ottenuto da un unico cristallo di silicio. Di contro, questi pannelli sono sensibili agli ombreggiamenti, anche parziali.

Pannelli fotovoltaici policristallini

I pannelli policristallini hanno un ampia diffusione grazie al loro prezzo decisamente inferiore rispetto a quelli policristallini. Rispetto a quelli di cui abbiamo parlato in precedenza, questo tipo di pannelli fotovoltaici si distingue per la sua colorazione blu cangiante e quindi risultano essere più chiari.

Le celle fotovoltaiche dei pannelli policristallini, sono orientate con una struttura casuale. Questa caratteristica ne inficia il rendimento, soprattutto nel caso in cui siano colpiti perpendicolarmente dai raggi del sole. Tuttavia questo è anche il loro punto di forza dal momento che riescono a sfruttare meglio la luce del sole durante l’arco della giornata. 

Anche questo tipo di pannello, come il precedente, è particolarmente sensibile agli ombreggiamenti, anche parziali. La mancanza del sole infatti potrebbe causarne improvvisi o temporanei cali di rendimento sull’intero impianto.

Tipi di pannelli fotovoltaici: moduli a film sottile

Questo tipo di pannelli solari fotovoltaici si dice amorfo proprio perché non hanno una struttura cristallina. Anche questo tipo di pannelli fotovoltaici è di colore scuro, anche se appare più come una lastra uniforme. Infatti, diversamente dagli altri pannelli, non presentano delle celle squadrate che ne disegnano la superficie.

Questa tipologia di pannelli fotovoltaici è senza dubbio quella più economica presente sul mercato, anche se rispetto alle due che abbiamo esaminato in precedenza è quella dal rendimento energetico minore.

Tuttavia loro migliore caratteristica è un’altra: la loro versatilità. I pannelli a film sottile infatti possono essere impiegati in svariati contesti di integrazione architettonica, di arredo urbano o di elementi strutturali di edifici. Inoltre, questa tipologia di pannelli è anche in grado di lavorare bene con la luce diffusa o con le alte temperature.

Il pannello fotovoltaico bifacciale

Nell’universo sempre in evoluzione delle energie rinnovabili, i pannelli fotovoltaici bifacciali rappresentano una delle più recenti e promettenti innovazioni. Ma cosa sono esattamente questi pannelli? E come funzionano?

Un pannello fotovoltaico bifacciale, è un modulo solare in grado di catturare l’energia dal sole da entrambe le superfici, anteriore e posteriore. Questo è possibile grazie a una cella solare semi-trasparente e a materiali riflettenti utilizzati nella costruzione del modulo. Mentre i pannelli solari tradizionali, o monofacciali, raccolgono l’energia solare solo dal lato frontale, i pannelli solari bifacciali sfruttano anche la luce riflessa o diffusa che colpisce il lato posteriore del pannello, raddoppiando di fatto il potenziale di generazione di energia. Questa caratteristica unica consente di generare fino al 30% in più di energia rispetto ai tradizionali pannelli monofacciali.

Quali sono le principali differenze tra i pannelli fotovoltaici monocristallini, policristallini e a film sottile?

rendimento per superficie

Le tipologie di pannelli solari che abbiamo preso in considerazione si contraddistinguono soprattutto per la loro differenza di rendimento ovvero per il loro rapporto tra energia prodotta e superficie occupata.

Qui di seguito abbiamo riportato alcuni dati che mettono bene in evidenza la differenza di rendimento fra i vari tipi di pannelli fotovoltaici che abbiamo preso in considerazione finora:

  • quelli a film sottile hanno un’efficienza produttiva pari a circa il 6% ed hanno bisogno di una superficie di 11÷13 m² per produrre un kWp.
  • pannelli fotovoltaici policristallini hanno un’efficienza minore e necessitano di una superficie maggiore: per la produzione di un kWp di potenza hanno bisogno all’incirca di 8 m²;
  • quelli monocristallini hanno un’efficienza maggiore, che oscilla tra il 15 e il 20% e per la produzione di un kWp di potenza hanno bisogno all’incirca di 6 m²;

Efficienza in base alla temperatura

La temperatura esterna è un altro fattore che incide sul rendimento dei pannelli fotovoltaici visto che più è alta, più il rendimento dei pannelli cala. Per questo abbiamo ritenuto opportuno spiegare che:

  • i pannelli fotovoltaici a film sottile sono in grado di lavorare meglio in condizioni di alte temperature o luce diffusa;
  • quelli policristallini producono di più alle alte temperature, in quanto riescono a tollerare meglio il calore;
  • invece i pannelli in silicio monocristallino rendono meglio alle basse temperature e sono più efficienti dei moduli policristallini in presenza di un’intensità solare minore.

Tipi di pannelli fotovoltaici e prezzi

Un’altra differenza sostanziale fra i precedenti tipi di pannelli fotovoltaici riguarda il prezzo dei pannelli:

  • i pannelli a film sottile sono i più economici presenti sul mercato.
  • i pannelli fotovoltaici in silicio policristallino hanno un costo più contenuto rispetto ai pannelli in silicio monocristallino;
  • quelli monocristallini costano decisamente di più rispetto agli altri tipi di pannelli fotovoltaici.

Altre differenze

I pannelli solari fotovoltaici possono inoltre essere messi a confronto tra loro anche in base ad altre caratteristiche elettriche:

  • tensione di massima potenza;
  • corrente di massima potenza;
  • tensione a circuito aperto;
  • potenza di picco;
  • tensione massima di sistema, tensione massima alla quale quel modulo può essere sottoposta;
  • corrente di corto circuito;
  • coefficienti di temperatura, perdite che si possono avere nel pannello in base alla variazione di temperatura.

 

Vuoi scoprire di più sulle diverse tipologie di pannelli del tuo impianto fotovoltaico? Allora contattaci compilando il modulo che trovi qui sotto ed aspetta la chiamata del nostro operatore! 

La fine dello Scambio sul Posto si avvicina!

Il 31 dicembre 2023 è la data che segnerà la fine dello Scambio sul Posto e che lascerà il campo al Ritiro Dedicato e agli altri incentivi per le C.E.R.. Scopriamo di cosa si tratta

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Con l’articolo di oggi, vogliamo approfondire un tema che sta diventando sempre più rilevante: la fine dello scambio sul posto. Questo meccanismo, essenziale per privati e imprenditori che hanno scelto di investire in un impianto fotovoltaico, sta per arrivare al capolinea (ne avevamo parlato anche qui).

Lo scambio sul posto ha rappresentato una tappa fondamentale nella storia dell’energia solare in Italia, favorendo l’autoconsumo di energia e contribuendo alla crescita del settore. Tuttavia, la scadenza dello scambio sul posto è stata fissata per il 31 Dicembre 2023, portando con sé cambiamenti importanti per tutti gli attori coinvolti.

Sei un imprenditore o un privato che possiede un impianto fotovoltaico o sta considerando di installarne uno? È essenziale che tu sia al corrente di questo cambiamento. La fine dello scambio sul posto potrebbe influenzare le tue decisioni future e il modo in cui gestisci il tuo impianto.

In questo articolo, Valore Comunity ti fornirà una panoramica dettagliata sul tema, esplorando le implicazioni della scadenza dello scambio sul posto e illustrando le alternative disponibili. Dal scambio sul posto alla sua scadenza, vogliamo assicurarci che tu sia pienamente preparato per questa transizione.

Resta con noi per scoprire cosa significherà per te la fine dello scambio sul posto e come poter navigare in questo nuovo scenario energetico.

Lo scambio sul posto in breve

Lo scambio sul posto è stato un meccanismo cardine per incentivare l’energia fotovoltaica in Italia. Ma con la fine dello scambio sul posto in vista, è importante comprendere in dettaglio come funziona e cosa cambierà.

Lo scambio sul posto è un sistema che permette ai produttori di energia rinnovabile, come te, di immettere in rete l’energia non autoconsumata in rete  ricevendo un corrispettivo economico. In pratica, si tratta di una forma di compensazione per l’energia che produci ma non utilizzi immediatamente.

Il meccanismo dello scambio sul posto è gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). A seconda delle dimensioni del tuo impianto fotovoltaico, il GSE stabilisce le condizioni e i limiti per l’accesso a questo servizio. Questo sistema ha permesso a molti di investire nella produzione di energia pulita, facilitando l’accesso all’energia rinnovabile e promuovendo la sostenibilità.

Tuttavia, è stato annunciato che la fine dello scambio sul posto è fissata per il 31 Dicembre 2023. Questo significa che, dopo tale data, non sarà più possibile aderire a questo meccanismo da giugno 2023. È quindi fondamentale che tu sia a conoscenza di questa scadenza dello scambio sul posto per poter pianificare il futuro del tuo impianto fotovoltaico.

In seguito alla fine dello scambio sul posto, il meccanismo che lo sostituirà è il cosiddetto Ritiro Dedicato. Nei prossimi paragrafi, approfondiremo in che cosa consiste questa alternativa e come può influenzare il tuo impianto fotovoltaico.

Cosa è e come funzionerà il meccanismo del Ritiro Dedicato?

In seguito alla fine dello scambio sul posto, il Ritiro Dedicato rappresenta la soluzione alternativa per la gestione dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete dai produttori.

Ma cosa significa precisamente e come funziona questo nuovo meccanismo?

Il Ritiro Dedicato è una modalità semplificata che permette ai produttori, come te, di commercializzare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete, attiva dal 1 gennaio 2008. In sostanza, l’energia prodotta dal tuo impianto viene ceduta al GSE che, in cambio, ti corrisponde un prezzo determinato per ogni kWh. I ricavi derivanti da questa vendita si sommano a quelli ottenuti dagli eventuali meccanismi di incentivazione, rendendo il Ritiro Dedicato una soluzione economica interessante.

Ecco i punti principali da tenere in considerazione:

  1. Il Ritiro Dedicato è disponibile per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e non rinnovabili che rispettano specifiche condizioni di potenza e fonte energetica.
  2. Non possono accedere al servizio di Ritiro Dedicato gli impianti che beneficiano di una Tariffa Onnicomprensiva (incentivo + ricavo da vendita dell’energia), come ad esempio alcuni impianti fotovoltaici incentivati.
  3. Il Ritiro Dedicato non è compatibile con il servizio di Scambio sul Posto, quindi con la scadenza dello scambio sul posto sarà necessario valutare attentamente l’opzione più vantaggiosa per il tuo impianto.

Come produttore di energia rinnovabile, è importante che tu sia informato su queste novità e che tu sia preparato per la fine dello scambio sul posto. Il passaggio al Ritiro Dedicato può rappresentare una nuova opportunità per il tuo impianto fotovoltaico, contribuendo alla promozione di un futuro energetico più sostenibile.

l prezzo zonale orario

Il prezzo per il ritiro dedicato dell’energia è definito dall’Autorità per l’Energia (ARERA) che stabilisce che sia pari al prezzo zonale orario. Ma cos’è quest’ultimo?

Il prezzo zonale orario è il prezzo sul mercato elettrico che varia in base all’ora nella quale l’energia viene immessa in rete e alla zona di mercato in cui si trova l’impianto. In questo caso il gestore di rete trasmette le misure al GSE, che poi paga il corrispettivo di vendita in base al prezzo zonale orario. Questa definizione è importante dal momento che lo stesso prezzo viene applicato anche per calcolare le tariffe incentivanti delle comunità energetiche per i produttori di energia come puoi leggere qui.

Tuttavia c’è la possibilità di richiedere dei prezzi minimi garantiti per il Ritiro Dedicato che Arera solitamente stabilisce ogni anno. Tali prezzi riguardano tutti quegli impianti che:

  • producono energia da fonti rinnovabili, non sono non incentivati con altri meccanismi di remunerazione, ed hanno una potenza fino a 1 MW;
  • sono fotovoltaici, sono già incentivati con altri meccanismi di remunerazione la cui potenza è fino a 100 kW;
  • idroelettrici, incentivati, di potenza efficiente fino a 500 kW.

In questi casi Arera stabilisce un prezzo minimo che si basa sulla fonte rinnovabile che utilizzano gli impianti che vogliono accedere al Ritiro Dedicato. Su tale prezzo influisce anche la quantità di energia ritirata su base annua. Si tratta di un’opzione particolarmente conveniente come dimostra il fatto che viene scelta dalla maggior parte dei possessori degli impianti fotovoltaici che aderisce al ritiro dedicato.

Ma a quanto ammonta questo prezzo?

A titolo esemplificativo, nel 2022, il prezzo minimo è di 40,7 €/MWh. Pertanto coloro che aderiscono al Ritiro Dedicato quest’anno riceveranno circa 0,04 €/kWh di energia immessa in rete come prezzo minimo garantito.

Non preoccuparti se ti sembra poco. Come abbiamo accennato poco fa, questo incentivo è inglobato all’interno di quelli previsti dalle tariffe incentivanti delle comunità energetiche. Entrandone a far parte, potrai contare su di uno sconto sull’energia prelevata dalla rete elettrica nazionale che può arrivare anche a 0,17 €/kWh! 

Le differenze fra scambio sul posto e ritiro dedicato

In vista della fine dello scambio sul posto, è essenziale comprendere le differenze tra questo meccanismo e il Ritiro Dedicato. Questi due servizi, benché entrambi riguardino la gestione dell’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico, presentano caratteristiche e modalità operative differenti.

Lo Scambio sul posto è un meccanismo di compensazione che prevede un conguaglio tra l’energia elettrica prodotta dal tuo impianto fotovoltaico e immessa in rete, e quella che prelevi per il tuo consumo. In pratica, l’elettricità prodotta in eccesso rispetto al tuo fabbisogno viene ceduta alla rete elettrica e successivamente ti viene “restituita” quando ne hai bisogno. Questo servizio ha rappresentato per molti anni un incentivo alla produzione di energia rinnovabile, ma con la fine dello scambio sul posto si apre un nuovo scenario.

Il Ritiro Dedicato invece non è un meccanismo di compensazione, ma di vendita dell’energia. L’energia prodotta dal tuo impianto e non consumata viene venduta direttamente al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che corrisponde un determinato prezzo per ogni kWh immesso in rete. Di conseguenza, non esiste più un “credito” di energia che ti viene restituito, ma piuttosto un guadagno economico derivante dalla vendita dell’energia in eccesso.

Ecco alcune differenze chiave tra i due meccanismi:

  1. Scambio sul posto: è un meccanismo di compensazione tra immissioni e prelievi. L’energia in eccesso viene “archiviata” nella rete e poi utilizzata quando necessario.
  2. Ritiro Dedicato: è un meccanismo di vendita dell’energia. L’energia in eccesso viene venduta al GSE che corrisponde un prezzo per ogni kWh.

La scadenza dello scambio sul posto rappresenta dunque una svolta per i produttori di energia rinnovabile. Per te che possiedi un impianto fotovoltaico o stai valutando di installarne uno, è importante essere informato e preparato a sfruttare le nuove opportunità che il cambio di scenario offre. Ricorda, il futuro energetico è in continua evoluzione e saperne di più ti consentirà di fare scelte più consapevoli e vantaggiose.

La fine dello scambio sul posto ed il passaggio la ritiro dedicato è più o meno conveniente per i produttori di energia come te?

Se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico o sei già un produttore di energia, potresti chiederti se la fine dello scambio sul posto e il passaggio al ritiro dedicato siano più o meno convenienti per te. Questa è una domanda legittima e comprendere le implicazioni di questa transizione è essenziale per prendere decisioni informate.

Per comprendere quale soluzione sia più conveniente, è importante considerare diversi fattori.

Innanzitutto, devi valutare il tuo consumo energetico e le tue abitudini di consumo. Se i kWh prelevati dalla rete corrispondono approssimativamente a quelli immessi, lo scambio sul posto potrebbe essere la soluzione più adatta per te, specialmente se stai pensando a un impianto fotovoltaico per uso residenziale.

D’altra parte, se possiedi un grande impianto fotovoltaico non legato a un’utenza specifica, come ad esempio impianti con una potenza superiore a 200 kW, il ritiro dedicato potrebbe essere più conveniente. In questo caso, i vantaggi dello scambio sul posto sarebbero limitati, poiché l’energia scambiata con la rete sarebbe minima. Questa soluzione è particolarmente adatta per contesti aziendali, dove spesso si trovano impianti fotovoltaici di grandi dimensioni.

In conclusione, la scelta tra lo scambio sul posto e il ritiro dedicato dipende dalle tue specifiche esigenze e dal tipo di impianto fotovoltaico che possiedi. È importante valutare attentamente i tuoi consumi energetici, la dimensione dell’impianto e i vantaggi e svantaggi di entrambe le soluzioni. Per ottenere una valutazione più precisa e personalizzata, ti consigliamo di consultare esperti nel settore, come quelli di Valore Comunity, che possono offrirti una consulenza professionale e guidarti nella scelta migliore per massimizzare i vantaggi del tuo impianto fotovoltaico.

Pronto ad iniziare il tuo percorso verso l’indipendenza energetica avvalendoti del ritiro dedicato o dello scambio sul posto? Allora compila il modulo qui sotto con i tuoi dati ed aspetta la chiamata di un nostro operatore per ricevere tutti i dettagli!

Scambio sul posto: tutto quello che devi sapere

Cosa è, come funziona e fino a quando si potrà usufruire dello scambio sul posto GSE

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Lo scambio sul posto è un sistema cruciale per chi possiede un impianto fotovoltaico. Questa opzione, messa a disposizione dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), consente di immettere nella rete elettrica nazionale l’energia prodotta dal proprio impianto ma non consumata, ricevendo in cambio un corrispettivo economico.

Lo scambio sul posto del GSE rappresenta una straordinaria opportunità per valorizzare la tua produzione di energia rinnovabile, trasformando l’energia non consumata in un risparmio concreto in bolletta. Se hai un impianto fotovoltaico o stai pensando di installarne uno, il servizio di scambio sul posto potrebbe rappresentare una soluzione vantaggiosa.

In questo articolo, esploreremo tutto ciò che devi sapere sul scambio sul posto GSE, in modo che quando sarai arrivato alla fine in grado di capire se questa opzione fa per te. Resta con noi e scoprirai il potenziale del scambio sul posto fotovoltaico.

Cosa è lo scambio sul posto (SSP)?

Nel sito del GSE, citiamo testualmente, è presente la seguente definizione di Scambio sul Posto:

Il servizio di Scambio sul Posto è una particolare forma di autoconsumo in sito che consente di compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un certo momento con quella prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.

Nello Scambio sul Posto si utilizza quindi il sistema elettrico quale strumento per l’immagazzinamento virtuale dell’energia elettrica prodotta ma non contestualmente autoconsumata. Condizione necessaria per l’erogazione del servizio è la presenza di impianti per il consumo e per la produzione di energia elettrica sottesi a un unico punto di connessione con la rete pubblica.

Lo scambio sul posto (SSP) è un meccanismo che permette ai possessori di un impianto fotovoltaico di “vendere” all’ente distributore l’energia elettrica prodotta dall’impianto e non autoconsumata. Ma permette anche di prelevare l’energia dalla rete elettrica nazionale a pagamento nel momento del bisogno ad un prezzo vantaggioso.

Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), ha messo a punto questo sistema per incentivare l’utilizzo di fonti rinnovabili. Tu, come produttore, fornisci l’energia in eccesso alla rete nazionale e, in cambio, ricevi un credito in bolletta calcolato sulla base di specifiche tariffe stabilite dal GSE.

Queste tariffe sono definite considerando vari fattori, tra cui la potenza dell’impianto, la quantità di energia prodotta e le fasce orarie in cui avviene l’immissione in rete. Generalmente, l’energia immessa in rete durante le ore di punta ha un valore maggiore.

È importante sottolineare che lo scambio sul posto GSE non è una vendita dell’energia prodotta, ma piuttosto un meccanismo di compensazione. Non viene infatti emessa alcuna fattura: l’energia immessa in rete viene “scambiata” con energia prelevata dalla rete quando necessario, con un conguaglio economico sulla differenza tra l’energia immessa e quella prelevata.

Se hai deciso di fare il grande salto verso l’energia rinnovabile e stai pensando di installare un impianto fotovoltaico, lo scambio sul posto fotovoltaico potrebbe essere una grande opportunità per te. Non solo potrai produrre energia pulita, ma potrai anche ottimizzare i tuoi consumi e ridurre le tue spese energetiche.

Esempio di Scambio sul posto

Con il seguente esempio di Scambio sul posto ti aiuteremo a comprendere meglio come funziona questo meccanismo

Ipotizziamo che:

  • Il tuo consumo annuale è di 5000 kWh l’anno
  • Il tuo impianto fotovoltaico produce 6000 kWh di energia elettrica ogni anno
  • Il tuo autoconsumo è dell’80%

A questo punto possiamo dedurre che:

  • I consumi alimentati dal tuo impianto fotovoltaico sono: 6000 kWh x 40% = 2400 kWh
  • I consumi residui da coprire prelevando energia dalla rete sono: 5000 kWh – 2400 kWh = 2600 kWh
  • L’energia immessa nella rete al netto dei tuoi consumi domestici è : 6000 kWh – 2400 kWh = 3600 kWh
  • Risulta quindi che hai immesso nella rete elettrica pubblica 3600 kWh. Di questi, 2600 kWh vengono prelevati nuovamente dalla rete e andranno quindi pagati in bolletta a tariffa piena (circa 0,24€/kWh) e saranno parzialmente rimborsati (circa 0,11€/kWh) dal GSE. L’eccedenza, ovvero quei 1000 kWh immessi in rete e non prelevati, viene rimborsata con il valore di mercato, che corrisponde a una tariffa di circa 0,03 €/kWh

Fino a quando sarà in vigore e da cosa sarà sostituito?

La scadenza per usufruire dello Scambio sul Posto, come stabilito dal GSE, è fissata al 31 Dicembre 2023.

Dopo tale data, lo scambio sul posto sarà sostituito da un nuovo meccanismo, denominato Ritiro Dedicato (di cui parliamo qui). Quest’ultimo offre l’opportunità di vendere l’energia elettrica prodotta direttamente al GSE, che la ritira e la paga ad un prezzo stabilito.

Sotto questo nuovo regime, i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili avranno la possibilità di valorizzare la propria produzione in modo più diretto, favorendo la realizzazione di un mercato energetico più sostenibile. L’energia che non verrà autoconsumata, infatti, sarà rilevata dai contatori e immediatamente venduta al GSE.

Nel mondo del fotovoltaico, sia tu un privato o un imprenditore, è fondamentale rimanere aggiornati sulle normative e sulle opportunità offerte dal mercato. Scopri di più su come Valore Comunity può supportarti in questo percorso, garantendoti la massima resa dal tuo impianto. Non esitare a contattarci per approfondimenti e consulenze personalizzate sul scambio sul posto e sul Ritiro Dedicato.

Gli altri incentivi per le Comunità Energetiche

Le Comunità Energetiche rappresentano la nuova frontiera dell’energia rinnovabile. Nel contesto di queste, lo scambio sul posto e il Ritiro Dedicato rappresentano strumenti fondamentali, ma non sono gli unici incentivi a disposizione.

Fino al 31 Dicembre 2024, potrai beneficiare dello scambio sul posto (SSP), che permette di compensare l’energia immessa in rete con quella prelevata. Successivamente, entrerà in gioco il Ritiro Dedicato, con il quale il GSE acquista l’energia prodotta e non autoconsumata dal tuo impianto fotovoltaico.

In aggiunta a queste opzioni, vi sono altri incentivi, come il Superbonus 110% per interventi di efficienza energetica e sismica, o l’Ecobonus, che prevede detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica.

Inoltre, le Comunità Energetiche potranno beneficiare di tutta un’altra serie di incentivi che sono cumulabili a quelli di cui abbiamo appena parlato e che puoi approfondire cliccando qui!

Sei un privato o un imprenditore che intende installare un impianto fotovoltaico? Valore Comunity è qui per guidarti attraverso le diverse opzioni di incentivazione e ottimizzazione del tuo impianto. Dallo scambio sul posto, passando per il Ritiro Dedicato, fino agli incentivi specifici per le Comunità Energetiche, il nostro team è pronto a fornirti tutte le informazioni necessarie per massimizzare i benefici del tuo investimento nel solare.

Compila il modulo che trovi in questa pagina e aspetta di essere ricontattato dallo staff di Valore Comunity per un approfondimento e scopri tutte le opportunità a tua disposizione per una transizione energetica sostenibile e vantaggiosa.

Cosa è e a cosa serve un inverter ibrido per fotovoltaico

Alla scoperta dell’inverter ibrido per gli impianti fotovoltaici. Ecco tutto quello che devi sapere

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Sempre di più l’innovazione tecnologica si combina con il rispetto per l’ambiente. In questo contesto, gli inverter ibridi rappresentano una soluzione all’avanguardia per ottimizzare l’utilizzo dell’energia solare prodotta dal tuo impianto fotovoltaico.

Ma cosa sono gli inverter ibridi e come funzionano?

Sono dispositivi di ultima generazione che integrano in un’unica soluzione un inverter per l’impianto fotovoltaico e un inverter per accumulo. Questo significa che sono in grado di gestire contemporaneamente la produzione di energia dai pannelli solari e l’accumulo di energia in una batteria.

Il loro compito principale è convertire la corrente continua prodotta dai pannelli solari in corrente alternata, rendendo l’energia solare immediatamente utilizzabile. Ma non solo: un inverter con accumulo gestisce anche l’energia elettrica in eccesso, immagazzinandola per quando sarà necessaria. Questa funzione di inverter con batteria ti permette di massimizzare l’uso dell’energia solare prodotta, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica e contribuendo a un consumo energetico più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Scopri di più su come un inverter ibrido possa fare la differenza per il tuo impianto fotovoltaico continuando a leggere questo approfondimento.

Qual è la differenza tra un inverter fotovoltaico e un inverter ibrido?

Nel panorama delle energie rinnovabili, il concetto di inverter può risultare un po’ confuso. Esistono infatti differenti tipologie di inverter, ognuna con delle peculiarità specifiche. Tra queste, due si distinguono per importanza: l’inverter fotovoltaico e l’inverter ibrido.

Ma quali sono le differenze?

  • l’inverter per impianto fotovoltaico ha il compito di convertire la corrente continua (DC) prodotta dai pannelli solari in corrente alternata (AC) utilizzabile nelle nostre abitazioni e imprese. In pratica, è il cuore del tuo impianto fotovoltaico, senza il quale l’energia prodotta dai pannelli non potrebbe essere utilizzata (ne avevamo parlato anche qui).
  • gli inverter ibridi, invece, rappresentano un’evoluzione dell’inverter fotovoltaico tradizionale. Questi dispositivi combinano in un’unica soluzione un inverter fotovoltaico e un inverter per accumulo. Questo significa che, oltre a convertire la corrente continua in alternata, sono in grado di gestire l’accumulo dell’energia prodotta ma non immediatamente utilizzata, immagazzinandola in una batteria.

Se il tuo obiettivo è ottimizzare l’uso dell’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico, l’inverter con accumulo è la soluzione ideale. Durante le ore di piena produzione, quando l’energia prodotta supera quella consumata, l’energia in eccesso viene immagazzinata nella batteria per essere utilizzata in un secondo momento, riducendo così la necessità di prelevare energia dalla rete.

Quali sono le differenti tipologie di inverter?

Nel mondo del fotovoltaico, la comprensione delle differenti tipologie di inverter è un aspetto fondamentale. Che tu sia un privato che intende installare un impianto fotovoltaico sulla propria abitazione, o un imprenditore in cerca di soluzioni energetiche efficienti per la tua attività, è importante sapere quali opzioni sono disponibili.

  1. Inverter centralizzati: Questi dispositivi, a volte chiamati “inverter a stringa”, sono l’opzione più comune per gli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni. Un singolo inverter centralizzato può gestire l’energia prodotta da molti pannelli solari.
  2. Inverter di stringa: Questi sono utilizzati in impianti più piccoli, e ogni inverter di stringa gestisce l’energia da una singola stringa di pannelli. Questi inverter sono utili in situazioni in cui i pannelli non ricevono tutti la stessa quantità di luce solare.
  3. Microinverter: Questi dispositivi sono installati direttamente sui pannelli solari e convertono l’energia al punto di produzione. Sono una scelta eccellente se i tuoi pannelli ricevono livelli di illuminazione molto variabili.
  4. Inverter ibridi: Questi inverter, combinano le funzioni di un inverter per accumulo e di un inverter impianto fotovoltaico. In altre parole, non solo convertire l’energia solare in corrente alternata, ma possono anche immagazzinare energia in una batteria per l’utilizzo quando la produzione di energia solare è bassa.
  5. Inverter stand-alone: Questi inverter, anche noti come off-grid, sono progettati per funzionare indipendentemente dalla rete elettrica e sono quindi ideali per sistemi di energia solare remoti o autonomi.
  6. Inverter grid-tie: Sono inverter progettati per alimentare direttamente la rete elettrica. Questi sono tipicamente utilizzati in impianti solari domestici e commerciali che sono collegati alla rete elettrica.

La scelta dell’inverter giusto dipende da una serie di fattori (ne abbiamo parlato qui), tra cui le dimensioni del tuo impianto, l’orientamento e l’angolazione dei tuoi pannelli, e se prevedi o meno di installare un sistema di accumulo energetico. Per aiutarti a fare la scelta giusta, rivolgiti a professionisti del settore come noi di Valore Comunity, in grado di guidarti verso l’opzione più adatta alle tue esigenze.

Quali sono i vantaggi degli inverter con batteria rispetto alle altre tipologie?

Il progresso tecnologico nel settore fotovoltaico ha portato all’introduzione di inverter ibridi. Questi dispositivi offrono una serie di vantaggi rispetto alle altre tipologie di inverter che potrebbero rendere il tuo impianto fotovoltaico ancora più efficiente ed efficace. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Versatilità: Gli inverter ibridi combinano le funzioni di un inverter per accumulo e di un inverter impianto fotovoltaico. Questo significa che sono in grado di convertire l’energia solare in corrente alternata per l’utilizzo immediato, ma possono anche immagazzinare energia in una batteria per l’utilizzo quando la produzione di energia solare è bassa.
  2. Ottimizzazione dell’energia: Grazie alla loro capacità di gestire sia la produzione che l’accumulo di energia, gli inverter ibridi possono aiutarti a massimizzare l’utilizzo dell’energia solare prodotta dal tuo impianto.
  3. Risparmio economico: Sebbene il costo iniziale di un inverter ibrido possa essere più alto rispetto ad altre tipologie di inverter, nel lungo termine può portare a un risparmio significativo. L’abilità di immagazzinare energia solare per l’utilizzo durante i periodi di bassa produzione può ridurre la tua dipendenza dalla rete elettrica e abbattere i costi dell’energia.
  4. Affidabilità: Gli inverter ibridi sono noti per la loro alta affidabilità e durata nel tempo. Possono anche essere dotati di funzionalità avanzate come il monitoraggio remoto, che ti permette di tenere sotto controllo l’efficienza del tuo sistema ovunque tu sia.
  5. Adattabilità: Se stai pensando di espandere il tuo impianto fotovoltaico in futuro, un inverter ibrido può essere un’ottima scelta. Questi dispositivi sono progettati per essere facilmente scalabili, il che significa che possono adattarsi alle tue esigenze man mano che cambiano.

Ricorda, la scelta dell’inverter giusto è fondamentale per massimizzare l’efficienza del tuo impianto fotovoltaico. A Valore Comunity, siamo a tua disposizione per aiutarti a fare la scelta migliore in base alle tue esigenze specifiche.

L’importanza degli inverter ibridi nell’ottica delle Comunità Energetiche

Nell’ambito delle Comunità Energetiche, l’utilizzo di inverter ibridi rappresenta un tassello fondamentale per ottimizzare la produzione e l’uso dell’energia rinnovabile. Questi apparecchi, che uniscono le funzionalità di un inverter impianto fotovoltaico con quelle di un inverter per accumulo, si rivelano strumenti essenziali per il massimo sfruttamento dell’energia solare.

Nel contesto di una Comunità Energetica, l’obiettivo è condividere e utilizzare in modo efficiente l’energia prodotta dai pannelli solari dei membri della comunità. L’inverter ibrido è perfettamente in linea con questo obiettivo: la sua capacità di convertire e immagazzinare l’energia solare permette di bilanciare la produzione e il consumo di energia all’interno della comunità, massimizzando l’indipendenza energetica e riducendo l’approvvigionamento dalla rete elettrica.

Inoltre, gli inverter ibridi, grazie alla possibilità di collegarsi ad una batteria, permettono di immagazzinare l’energia non utilizzata durante le ore di picco di produzione, per rilasciarla nei momenti di maggiore necessità o quando la produzione è bassa, come nelle ore notturne o nei giorni di scarso sole.

L’integrazione di inverter con batteria all’interno del tuo impianto fotovoltaico non solo ottimizza l’utilizzo dell’energia prodotta, ma rappresenta anche un valore aggiunto per l’intera Comunità Energetica, che può contare su una gestione dell’energia ancora più efficiente e sostenibile.

Se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico o se ne possiedi già uno e desideri fare un passo in avanti verso una gestione più efficace dell’energia, gli inverter ibridi possono rappresentare la soluzione che stai cercando.

Presso Valore Comunity, siamo a tua disposizione per offrirti una consulenza personalizzata e per guidarti nella scelta dell’inverter più adatto alle tue esigenze. Compila il modulo contatti che trovi in fondo alla pagina con i tuoi dati e sarai ricontattato dal nostro staff. Insieme, potremmo costruire un futuro energetico più sostenibile e comunitario.

Scegliere il giusto inverter per fotovoltaico: guida per la scelta ottimale

Suggerimenti ed indicazioni per comprendere come selezionare l’inverter per fotovoltaico perfetto per il tuo impianto di energia solare

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Nell’era dell’energia rinnovabile, scegliere il giusto inverter per fotovoltaico rappresenta una decisione chiave per chiunque desideri implementare un impianto solare efficiente e duraturo. Che tu sia un privato desideroso di ridurre l’impatto ambientale della tua abitazione, o un imprenditore attento a integrare soluzioni green nel tuo business, la scelta dell’inverter può fare la differenza.

L’inverter di un impianto fotovoltaico ha il compito di convertire la corrente continua prodotta dai pannelli solari in corrente alternata, utilizzabile per alimentare i tuoi dispositivi elettrici e per iniettare energia nella rete. In altre parole, è il cuore pulsante dell’impianto, da cui dipende in gran parte l’efficienza dell’intero sistema.

Questo articolo, quindi, si propone come una guida completa per la scelta dell’inverter per fotovoltaico, capace di rispondere a domande come: “inverter, cosa è e come funziona?“, “quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione per la scelta di un inverter?”, “Quanto costa?” e molte altre.

Dal momento che l’inverter solare gioca un ruolo così centrale, è essenziale che tu, che stai per installare un impianto fotovoltaico o che già ne possiedi uno, sia in grado di identificare l’inverter più adatto alle tue esigenze. In questa guida, scoprirai tutto quello che c’è da sapere sugli inverter per pannelli solari, per fare la scelta più informata e ottimale possibile. Seguici in questo viaggio nel cuore dell’energia solare.

Cosa è e a cosa serve un inverter per fotovoltaico

Un inverter per fotovoltaico non è solo un componente del tuo impianto solare: è il cuore che ne permette il funzionamento. Ma cosa è un inverter e a cosa serve esattamente? Siamo qui per fare luce su queste domande.

L’inverter di corrente è il dispositivo che converte l’energia solare raccolta dai pannelli in energia utilizzabile all’interno della tua casa o della tua azienda. Senza di esso, l’energia prodotta rimarrebbe inutilizzata, perché i pannelli solari producono corrente continua (DC), mentre la rete elettrica domestica e i nostri dispositivi utilizzano corrente alternata (AC).

Ecco dove interviene l’inverter dell’impianto fotovoltaico: trasforma la corrente continua in corrente alternata, rendendo possibile l’utilizzo dell’energia solare per le nostre necessità quotidiane.

Come funziona un inverter? La sua operatività può sembrare complessa, ma è in realtà un processo efficiente e affidabile. All’interno dell’inverter, un circuito elettronico alterna rapidamente la corrente, trasformandola da continua a alternata.

Ricorda, tuttavia, che non tutti gli inverter solari sono uguali. A seconda delle tue necessità, dovrai scegliere tra diversi tipi di inverter, ognuno con le proprie specificità. Se stai per installare un impianto fotovoltaico, è importante considerare quale tipo di inverter per pannelli solari sarà il più adatto al tuo caso. Nel prossimo paragrafo esploreremo insieme i fattori da considerare nella scelta dell’inverter per garantire l’efficienza e la durata del tuo impianto solare.

Le caratteristiche più importanti nella scelta di un inverter per un impianto fotovoltaico

Nella scelta di un inverter per fotovoltaico, ci sono alcune caratteristiche chiave che dovresti considerare per assicurarti che il tuo impianto solare sia efficiente e duraturo. Il tuo inverter di corrente gioca un ruolo cruciale nel determinare quanto dell’energia raccolta dai tuoi pannelli solari può essere effettivamente utilizzata. Ecco i fattori più importanti da considerare:

  1. Potenza dell’inverter: la potenza del tuo inverter per pannelli solari dovrebbe corrispondere alla potenza del tuo impianto fotovoltaico. Un inverter sottodimensionato potrebbe non riuscire a gestire l’energia prodotta, mentre un inverter sovradimensionato sarebbe un investimento inefficiente.
  2. Efficienza dell’inverter: l’efficienza di un inverter solare si riferisce alla quantità di energia prodotta dai pannelli solari che riesce effettivamente a convertire. Più alta è l’efficienza, meno energia viene sprecata nel processo di conversione.
  3. Affidabilità: gli inverter di alta qualità sono progettati per durare molti anni. Controlla la garanzia offerta dal produttore per avere un’idea della durata prevista dell’inverter.
  4. Tecnologia di conversione: esistono diversi tipi di inverter, ognuno con una tecnologia di conversione diversa. Gli inverter stringa, per esempio, sono ideali per impianti semplici, mentre gli inverter modulari o multi-stringa sono più adatti per impianti complessi o con ombreggiamento parziale.

Ricorda: non esiste un inverter impianto fotovoltaico perfetto per tutti: la scelta migliore dipenderà dalle tue esigenze specifiche e dal tuo impianto solare.

L’ìmportanza degli inverter nell’ottica delle comunità energetiche

Nell’era dell’energia rinnovabile, l’inverter per fotovoltaico assume un ruolo centrale, soprattutto all’interno delle comunità energetiche. Questi dispositivi, spesso sottovalutati, sono il cuore pulsante di ogni impianto fotovoltaico e la loro importanza si moltiplica quando parliamo di reti di energia condivisa.

Il concetto di comunità energetica pone l’accento sulla generazione e condivisione di energia rinnovabile tra diversi utenti. In questo contesto, come funziona un inverter diventa fondamentale. L’inverter, o inverter di corrente, converte l’energia solare raccolta dai pannelli in energia utilizzabile all’interno della rete domestica o dell’azienda, ma anche per alimentare la rete della comunità.

Un inverter solare efficiente e affidabile permette non solo di ottimizzare il consumo energetico, ma anche di distribuire l’energia in eccesso all’interno della comunità, attraverso le smart grid di cui parliamo qui, rendendo l’intero sistema più sostenibile ed economicamente vantaggioso.

Ecco perché, quando si parla di inverter per pannelli solari, la scelta non deve essere affrettata. Questo componente, infatti, determina la quantità di energia che può essere effettivamente utilizzata dalla comunità. Una migliore efficienza dell’inverter significa più energia da condividere e maggiori risparmi sulla bolletta energetica.

Tipologie e costo

Nell’universo dell’inverter per fotovoltaico, esistono diverse tipologie, ognuna con caratteristiche e costi specifici. Queste varianti rispondono a diverse esigenze di chi desidera installare un inverter impianto fotovoltaico. Abbiamo elencato le principali qui di seguito:

  • inverter stand-alone, ideali per i sistemi off-grid. Questi inverter, noti anche come inverter di corrente, convertono l’energia DC prodotta dai pannelli in AC, utilizzabile in casa o nell’azienda. I loro costi variano in base alla potenza, ma mediamente si attestano tra i 500 e i 2000 euro.
  • grid-tie. Questi dispositivi, oltre a convertire l’energia, permettono di iniettare l’energia in eccesso nella rete elettrica. Il costo di un inverter grid-tie oscilla tra i 1000 e i 3000 euro, in base alla capacità.
  • Infine, abbiamo gli inverter ibridi, che combinano le funzioni dei due precedenti e permettono di collegare il sistema a batterie di accumulo. Il loro costo è più elevato, a partire da 2000 euro in su. Se vuoi approfondire l’argomento dell’inverter ibrido clicca qui!

Ricorda: come funziona un inverter e quale scegliere dipende dalle tue specifiche esigenze e dal tipo di impianto fotovoltaico che intendi realizzare. Se stai pensando di installare inverter solare o inverter per pannelli solari, è fondamentale considerare attentamente tutte le opzioni e confrontare i prezzi.

Una scelta oculata dell’inverter può significare un impianto fotovoltaico più efficiente e un ritorno economico più veloce. Perciò, spendi del tempo per capire quale inverter fa per te: sarà un investimento che ti ripagherà nel tempo.

Vuoi un consiglio in merito? Allora compila il modulo con i tuoi dati ed aspetta la chiamata di un nostro operatore!

Comunità energetica rinnovabile: tutto quello che devi sapere

Comunità energetica rinnovabile: cosa è, come funziona, tutti i vantaggi

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La transizione verso modi di produzione e consumo più sostenibili è diventata una delle grandi sfide della contemporaneità. Il riscaldamento globale e il cambiamento climatico ci pongono dinanzi ad un profondo ripensamento del modo in cui interagiamo con il nostro pianeta. Cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, i cittadini di tutto il mondo stanno già unendosi per riacquistare rilevanza nel settore energetico.

Come?

Attraverso azioni dirette e partecipate che mirano alla costruzione di una società più equa e sostenibile.

In vista della riduzione delle emissioni di carbonio, si stima che 264 milioni di cittadini U.E. entreranno nel mercato dell’energia come prosumer. Costoro potranno generare fino al 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva del sistema.

Ma cosa s’intende per prosumer?

Perché diventare prosumer di energia? Scopri cosa sono i prosumer e i vantaggi che traggono dal far parte di una C.E.R.

Perché diventare prosumer di energia? Scopri cosa sono i prosumer e i vantaggi che traggono dal far parte di una C.E.R.

Il prosumer (ne parliamo anche qui) è l’utente che non si limita al ruolo passivo di consumatore (consumer), ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (producer). In pratica, il prosumer è colui che possiede un proprio impianto di produzione di energia, della quale ne consuma una parte.

La rimanente quota di energia può essere immessa in rete, scambiata con i consumatori fisicamente prossimi al prosumer o in maniera virtuale. Non solo, può essere accumulata in un apposito sistema e dunque restituita alle unità di consumo nel momento più opportuno. Pertanto, il prosumer è un protagonista attivo nella gestione dei flussi energetici, e può godere di una relativa autonomia e di benefici economici.

Ed è proprio a partire dal concetto di prosumer che è stato possibile definire il concetto di comunità energetica rinnovabile.

La comunità energetica rinnovabile: cos’è

Cosa sono le comunità energetiche? Una semplice tabella o schema riepilogativa

Cosa sono le comunità energetiche? Una semplice tabella o schema riepilogativa

Le forme innovative di prosumption possono essere attuate attraverso le comunità energetiche (CE). La comunità energetica rinnovabile è in pratica una coalizione di utenti che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno più impianti energetici locali.

Con le dovute distinzioni e differenze tra loro, le comunità energetiche sono tutte accomunate da uno stesso obiettivo: fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri.

Decentramento e localizzazione della produzione energetica da fonti rinnovabili sono i principi su cui si fonda una comunità energetica rinnovabile. Principi che per essere messi in pratica necessitano del coinvolgimento di cittadini, attività commerciali e imprese del territorio. Solo così è possibile dare vita ad un sistema in grado di produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione. Un sistema che ha bisogno anche di una guida dall’alto che se necessario agirà attraverso imposizioni ma che per il momenti agisce tramite incentivi o detrazioni fiscali per le comunità energetiche. A questo proposito facciamo il punto sugli incentivi per le comunità energetiche in questo approfondimento!

Il concetto di autoconsumo di energia

Il concetto di autoconsumo (di cui parliamo qui) si riferisce alla possibilità di consumare in loco l’energia elettrica prodotta da un impianto, ad esempio uno fotovoltaico. Tale consumo deve essere effettuato con il fine di far fronte ai propri fabbisogni energetici.

Produrre, immagazzinare e consumare energia elettrica prodotta da un impianto di generazione locale permette al prosumer di contribuire attivamente alla transizione energetica. In altre parole permette al prosumer di contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese. Partecipando alla comunità energetica rinnovabile, il prosumer favorisce l’efficienza energetica promuovendo al tempo stesso lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Grazie alla comunità energetiche rinnovabili come Valore Comunity l’autoconsumo può essere attuato non solo in forma individuale ma anche in forma collettiva (ne parliamo meglio qui). Pensiamo ad esempio ai condomini oppure alle comunità energetiche locali.

Per consentire al sistema elettrico nazionale di funzionare in maniera ottimale, è necessario abbinare l’offerta di energia alla domanda di consumo. Una delle soluzioni per giungere tale obiettivo è sovrapporre la dimensione spaziale individuale a quella collettiva. Ad esempio, facendo coincidere la produzione locale di energia con la domanda del circuito costituito da: casa, condominio e vicinato o azienda-edificio/centro commerciale.

La regolamentazione delle Comunità Energetiche

Le comunità energetiche rinnovabili sono normate sia a livello Europeo che a livello di singoli stati.

Le direttive europee sulle C.E.R.

Nel 2019, l’Unione Europea ha concluso la approvazione del pacchetto legislativo CEP – Clean Energy Package, composto da otto Direttive che regolavano temi energetici. Direttive che sono appositamente volte a mettere in atto quadri giuridici adeguati a consentire la transizione energetica che dovrebbero essere oramai state recepite dagli stati membri.

Gli aspetti di particolare interesse sono due:

  • La Direttiva sulle energie rinnovabili (Direttiva UE 2018/2001), in cui sono riportate le definizioni di autoconsumo collettivo e di Comunità di Energia Rinnovabile (CER),
  • La Direttiva sul mercato interno dell’energia elettrica (Direttiva UE 2019/944) che definisce la Comunità Energetica dei Cittadini (CEC).

L’articolo 21 della Direttiva 2018/2001 definisce l’autoconsumo collettivo realizzato all’interno di un edificio, grazie ad un sistema che fornisce elettricità a più di un consumatore (“uno a molti”). Quando l’autoconsumo collettivo trascende l’ambito di un unico edificio o condominio, siamo di fronte ad una Comunità Energetica Rinnovabile.

Entrambe le Direttive, definiscono la comunità energetica rinnovabile come “un soggetto giuridico” fondato sulla “partecipazione aperta e volontaria”. Lo scopo di questo soggetto non è la generazione di profitti finanziari, ma il raggiungimento di benefici ambientali, economici e sociali per i suoi membri o soci o al territorio in cui opera.

Per questo motivo, non è ammessa la partecipazione alle Comunità Energetiche di aziende del settore energetico (fornitori e ESCO). Questi soggetti possono, invece, prestare servizi di fornitura e di infrastruttura.

La regolamentazione delle Comunità Energetiche in Italia

La regolamentazione della comunità energetica rinnovabile in Italia è contenuta prevalentemente all’interno del Decreto Milleproroghe. E’ tramite questo decreto infatti che vengono recepite le indicazioni della Direttiva Europea “Renewable Energy Directive” o direttiva RED II (clicca qui per approfondire e per scoprire le ultime novità) al cui articolo 42 bis delle suddette direttive viene indicata la vera e propria definizione di Comunità Energetica Rinnovabile.

Il decreto stabilisce di fatto la possibilità di creare delle comunità energetiche rinnovabili in Italia, comunità il cui fine ultimo è quello dell’autoconsumo di energia, sia istantaneo che differito. L‘obiettivo dell’autoconsumo non deve essere quello di fornire profitto a qualcuno, tutt’altro. L’obiettivo dovrebbe essere quello di offrire i benefici della C.E.R. a tutti i suoi membri. La comunità energetica rinnovabile si fonda quindi sul sentimento di collettività dal momento che prevede che ognuno faccia la sua parte per il bene di tutti che però coincide anche con il bene del singolo individuo.

Autoconsumo individuale, autoconsumo collettivo e comunità energetiche

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha adottato il Testo Integrato sull’Autoconsumo Diffuso (TIAD) il 27 dicembre 2022 (ne parliamo anche qui). L’obiettivo è semplificare e razionalizzare le regole per l’accesso al servizio di autoconsumo, che mira principalmente a ridurre la spesa energetica, ma che è incompatibile con il regime di scambio sul posto.

Il nuovo TIAD individua innanzitutto le differenze fra Autoconsumo individuale, autoconsumo collettivo e comunità energetiche:

  • Gli autoconsumatori individuali a distanza sono quei soggetti che utilizzano energia elettrica autoprodotta per il proprio consumo, ma a distanza dalla fonte di produzione. questo caso, l’autoconsumatore è un singolo soggetto e il consumo è limitato al proprio fabbisogno.
  • Gli autoconsumatori collettivi sono gruppi di soggetti, come condomini o associazioni di cittadini, che decidono di condividere un impianto di produzione di energia elettrica rinnovabile, come un impianto fotovoltaico. In questo caso, il consumo di energia elettrica autoprodotta è limitato alla comunità di appartenenza.
  • Le comunità energetiche sono soggetti costituiti da cittadini, imprese, associazioni e altri enti che condividono uno più impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile. La comunità energetica può produrre altre forme di energia da fonti rinnovabili, promuovere interventi di domotica ed efficienza energetica, nonché offrire altri servizi “ancillari”.

perimetri geografici per l’energia elettrica condivisa e per l’autoconsumo

Al di là delle finalità differenti, il principale elemento di discrimine tra le due forme collettive (gruppi di autoconsumatori e comunità energetiche) riguarda la collocazione dei punti di connessione.

Nel caso dell’autoconsumo infatti essi devono essere nel medesimo edificio o condominio. I punti di connessione nel caso delle C.E.R. invece si devono trovare nella medesima zona di mercato.

Viene, quindi, in rilievo l’altro dato delineato dal TIAD ossia i due perimetri geografici:

Diventa quindi possibile creare un unico soggetto giuridico CER per una medesima zona (di mercato) a valere su più cabine primarie. Ciò potrebbe significare vantaggi in termini di semplificazione, gestione e governance della comunità stessa (in ogni caso puoi approfondire l’argomento qui).

Chi può partecipare alle Comunità Energetiche?

Secondo il decreto Mille Proroghe a queste comunità può partecipare chiunque consumi energia. Non solo quindi i possessori di un impianto di produzione dell’energia a fonti rinnovabili ma anche coloro che non ne possiedono uno.

A questo punto è chiaro che possono esistere due tipi di Comunità Energetiche in Italia:

  • energy community many-to-many (tanti a tanti);
  • comunità energetiche one-to-many ovvero di gruppi di autoconsumatori che vivono nello stesso edificio o condominio.

Ovviamente sempre rispettando i limiti territoriali individuati poco fa.

Caratteristiche della Comunità Energetica Rinnovabile

La comunità energetica rinnovabile, per essere tale, deve anche possedere le seguenti caratteristiche:

  1. Essere vincolata da contratti di natura privata per quanto riguarda accordi per la vendita di energia;
  2. Scambiare energia attraverso la rete di distribuzione esistente.

Cosa si deve fare per far parte di una Energy Community?

Se hai intenzione di far parte di una comunità energetica sfruttandone appieno tutti i vantaggi allora il nostro consiglio è quello di installare un impianto fotovoltaico con accumulo. Se invece non hai intenzione di affrontare questo investimento puoi sempre far parte di una comunità energetica come semplice consumer.

Ferma la volontà di far parte di una comunità energetica, puoi rivolgerti a noi di Valore Comunity. La nostra infrastruttura di rete sarà infatti in grado di gestire autonomamente lo scambio di energia fra i membri della comunità monitorando costantemente i consumi e la produzione di energia. In questo modo saremo in grado di applicare le giuste tariffe per il consumo di energia ai membri della comunità. Non preoccuparti della burocrazia, grazie al nostro know-how saremo in grado di gestire tutti i passaggi nel miglior modo e nel minor breve tempo possibile!

Faq sulle comunità energetiche rinnovabili

Abbiamo raccolto alcune delle principali FAQ sulle comunità energetiche rinnovabili qui di seguito. Se ne vuoi leggere di più clicca qui!

Gli incentivi alle comunità energetiche e per i sistemi di accumulo

Per promuovere l’utilizzo di sistemi di accumulo e la coincidenza fra produzione e consumo di energia, lo stato ha stabilito una tariffa d’incentivo, per remunerare l’energia auto-consumata istantaneamente.

Per accedere a questi incentivi, l’impianto in questione deve essere stato installato dopo il 1º marzo 2020. La tariffa d’incentivo, così come definito dal Decreto Legge del 16 settembre 2020, sarà cumulabile con le detrazioni fiscali, anche quelle per l’installazione di impianti fotovoltaici, ove disponibili.

Tale tariffa sarà stabilita in valori differenti, conformemente alla tipologia di ambito di condivisione dell’energia specificato qui di seguito:

  • Energia condivisa nell’ambito dell’autoconsumo collettivo (stesso edificio o condominio): 100 €/MWh;
  • Energia condivisa nell’ambito delle comunità energetiche rinnovabile (stessa cabina elettrica di media/bassa tensione): 110 €/MWh;

La norma prevede anche la restituzione di alcune voci in bolletta a fronte dell’evitata trasmissione dell’energia in rete che questi impianti permettono, oltre la remunerazione dell’energia secondo il Prezzo Zonale Orario.

La somma dei benefici varia dai 150 ai 160 Euro/MWh ossia circa 0,16 cent di Euro ogni kWh immesso nella Comunità Energetica.

Per coloro che invece parteciperanno alla Comunità come consumatori invece, Arera Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha definito la restituzione in bolletta di alcuni importi che possiamo quantificare tra gli 8 ed i 10 Cent di Euro per ogni kWh.

I vantaggi di una C.E.R.

Sono molti i vantaggi legati al far parte di una comunità energetica dal momento che possono migliorare il risparmio e l’efficienza energetica di un edificio privato o aziendale. In quest’ultimo contesto, in particolare, un minor costo dell’energia, significa anche dare maggiore competitività alle aziende locali.

Proviamo ad analizzare i vantaggi delle comunità energetiche qui di seguito:

  • Risparmio in bolletta: più energia si auto-consuma e più si riducono i costi della bolletta.
  • Valorizzazione dell’energia prodotta: produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti, ovvero lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato.
  • Agevolazioni fiscali (detrazioni o superammortamento): per i privati la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio rientra nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, o di riqualificazione energetica (Ecobonus e Superbonus 110%). Per le imprese invece è previsto il super-ammortamento del 130% del valore dell’investimento.
  • Accesso alle tariffe incentivanti per quella parte di energia che verrà prelevata dalla rete elettrica nazionale (lo vedremo meglio tra poco).
  • Riduzione dell’impatto ambientale: poiché l’energia viene prodotta da fotovoltaico, si evitano le emissioni di CO₂ o di altri gas clima alteranti.

Entra a far parte di Valore Comunity ed inizia a risparmiare!

Valore Comunity, la comunità energetica rinnovabile di Solar Cash srl, nasce proprio per un preciso scopo: quello di offrire ai nostri clienti un’opportunità unica in termini di risparmio sulla propria bolletta dell’energia.

I membri della comunità energetica Valore Comunity possono infatti beneficiare di una tariffa incentivante che cambia in base alla tipologia di soggetto. All’interno di una CER esistono due tipi di membri: i soggetti produttori ed i soggetti consumatori.

I soggetti produttori sono coloro che possiedono un impianto di produzione dell’Energia a Fonti Rinnovabili. Questi soggetti quindi oltre a consumare l’energia che producono, possono anche cedere l’energia prodotta in eccesso. Valore Comunity permette a questi soggetti, nostri clienti, di accedere ad una tariffa incentivante di 16 centesimi di Euro per KW/h.

L’energia prodotta in eccesso viene immessa in rete all’interno della Comunità e quindi è a disposizione dei soggetti Consumatori. Questi sono dei soggetti che non hanno un impianto di produzione dell’energia da fonti rinnovabili e che quindi hanno bisogno di “acquistarla” per soddisfare i propri bisogni energetici. Questi soggetti, grazie a Valore Comunity, avranno accesso ad una tariffa incentivante di 10 centesimi di Euro per KW/h.

Entrando in Valore Comunity non dovrai preoccuparti di nulla. Saremo noi a gestire tutta la contabilità e le questioni amministrative in maniera chiara e trasparente. In questo modo potremo dare forma ai vostri progetti e darvi la possibilità di godere degli incentivi statali. Ogni partecipante riceverà un report mensile ed annuale per consentirvi una verifica di tutte le somme erogate. Ultimo ma non per importanza comunicheremo agli enti competenti mensilmente ed annualmente ogni report o documento indispensabile per mantenere negli anni gli incentivi.

Pertanto…. Cosa aspetti ad entrare a far parte di Valore Comunity? 

Per ricevere la nostra offerta compila il form che trovi in questa pagina con i tuoi dati!

Inverter Fotovoltaico: l’elemento cruciale di ogni impianto solare

Esplora l’importanza dell’inverter all’interno del tuo sistema fotovoltaico e come esso può influenzare l’efficienza energetica dell’impianto e della Comunità Energetica

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Oggi approfondiremo un elemento essenziale di ogni sistema di energia solare: l’inverter fotovoltaico. Se sei un privato o un imprenditore interessato a installare un impianto fotovoltaico, o se ne possiedi già uno, è essenziale capire come funziona l’inverter e quale ruolo svolge nel tuo sistema.

Un inverter di corrente è il cuore pulsante del tuo impianto fotovoltaico. Senza di esso, l’energia prodotta dai tuoi pannelli solari non potrebbe essere utilizzata in modo efficace.

Ma cos’è un inverter e come svolge questo ruolo cruciale?

In termini semplici, l’inverter impianto fotovoltaico converte l’energia solare in corrente continua (DC) prodotta dai tuoi pannelli in corrente alternata (AC) utilizzabile per alimentare i tuoi dispositivi elettrici. Ma la sua funzione non si ferma qui: l’inverter fotovoltaico monitora e gestisce anche l’efficienza del tuo sistema, massimizzando la produzione di energia e riducendo al minimo gli sprechi.

Capire come funziona l’inverter è fondamentale per ottimizzare l’efficienza del tuo impianto fotovoltaico.

Continua a leggere per scoprire come scegliere l’inverter giusto per le tue esigenze e come sfruttare al meglio questo componente cruciale del tuo sistema di energia solare.

Cosa è l’inverter fotovoltaico e qual è il suo ruolo in un impianto solareù

Nell’universo degli impianti solari, l’inverter fotovoltaico è un elemento indispensabile, un vero e proprio cuore pulsante del tuo impianto. Ma cos’è esattamente un inverter fotovoltaico e quale ruolo svolge all’interno del sistema?

In termini semplici, l’inverter di corrente è un dispositivo elettronico responsabile della trasformazione della corrente continua (DC), prodotta dai pannelli solari, in corrente alternata (AC), utilizzabile nelle nostre abitazioni e aziende. In altre parole, senza l’inverter, l’energia raccolta dai pannelli non sarebbe utilizzabile.

Capire come funziona un inverter è fondamentale per massimizzare l’efficienza del tuo impianto. Immagina l’inverter come un traduttore: prende l’energia solare raccolta dai pannelli in formato “linguaggio DC” e la converte in “linguaggio AC”, quello utilizzato dai tuoi dispositivi elettrici.

Perché è cruciale?

In un inverter di un impianto fotovoltaico, la conversione della corrente è un processo molto sofisticato, che deve essere eseguito con la massima efficienza per minimizzare le perdite di energia. Inoltre, l’inverter monitora la rete elettrica e si assicura che l’energia prodotta dal tuo impianto sia della giusta frequenza e tensione. In tal modo, garantisce la sicurezza dell’intero sistema.

Se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico, o se ne hai già uno, avrai capito quanto sia fondamentale selezionare l’inverter fotovoltaico più adatto alle tue esigenze. Un inverter efficiente e di qualità può significare un impianto più performante e quindi un ritorno sull’investimento più veloce.

Come funziona un inverter di corrente: dal pannello solare alla tua casa

In un mondo sempre più consapevole dell’importanza della sostenibilità ambientale, la comprensione del funzionamento degli impianti fotovoltaici è fondamentale. E in questo scenario, capire come funziona un inverter di corrente è un passo essenziale.

Un inverter fotovoltaico funziona come un ponte, collegando il tuo impianto solare alla tua casa o azienda.

Ma come avviene esattamente questo processo?

Inizia tutto con i pannelli solari, che catturano l’energia del sole e la trasformano in corrente continua (DC). Tuttavia, la maggior parte delle applicazioni domestiche e industriali richiede corrente alternata (AC). Ecco dove entra in gioco l’inverter.

L’inverter prende la corrente continua generata dai pannelli e la converte in corrente alternata. Ma non è tutto. Un inverter di un impianto fotovoltaico ha anche il compito di regolare la tensione, assicurando che sia compatibile con quella della rete elettrica a cui è connesso.

Allo stesso tempo, l’inverter monitora costantemente le condizioni di funzionamento dell’intero impianto fotovoltaico. Se rileva un problema, come un cortocircuito o un sovraccarico, è programmato per disconnettere immediatamente l’impianto dalla rete, salvaguardando così la sicurezza della tua casa o azienda.

Scegliere l’inverter fotovoltaico giusto per le tue esigenze può sembrare una sfida, ma è un passo cruciale verso l’efficienza energetica e l’indipendenza.

Scegliere l’inverter giusto: fattori da considerare per l’Inverter del tuo impianto fotovoltaico

Scegliere l’inverter fotovoltaico giusto è una delle decisioni più cruciali quando si tratta di installare un impianto solare (ne parliamo anche qui). La scelta dell’inverter giusto può fare la differenza tra un impianto efficiente e uno che non sfrutta appieno il potenziale dell’energia solare. Ma come si sceglie l’inverter perfetto per le proprie esigenze?

Prima di tutto, bisogna considerare la potenza dell’inverter. Questa deve essere allineata con la capacità dei tuoi pannelli solari. Un inverter di corrente troppo potente rispetto alla capacità dei tuoi pannelli solari sarà uno spreco, mentre uno troppo debole limiterà l’efficienza del tuo impianto.

Un altro fattore importante da considerare è l’affidabilità. Scegliere un inverter per impianto fotovoltaico di un marchio noto e affidabile può ridurre il rischio di guasti e assicurare un servizio di assistenza più efficace in caso di problemi.

Ecco una lista di fattori chiave da considerare:

  1. Potenza dell’inverter: deve essere adeguata alla capacità dei tuoi pannelli solari.
  2. Affidabilità del marchio: scegli un produttore noto e affidabile.
  3. Efficienza: un inverter efficiente riduce le perdite di energia durante la conversione da corrente continua a corrente alternata.
  4. Garanzia: un periodo di garanzia più lungo può offrire tranquillità a lungo termine.
  5. Prezzo: un inverter di alta qualità può costare di più inizialmente, ma potrebbe risparmiarti denaro a lungo termine grazie a una maggiore efficienza e durata.
  6. Caratteristiche extra: alcuni inverter offrono funzionalità aggiuntive come monitoraggio dell’impianto, controllo remoto, e compatibilità con sistemi di accumulo.

Ricorda, la scelta dell’inverter fotovoltaico è un passo importante per assicurarti che il tuo impianto solare funzioni al massimo delle sue potenzialità. Da Valore Community, siamo qui per supportarti in ogni fase del tuo percorso verso l’energia rinnovabile, aiutandoti a fare scelte informate e sostenibili.

Gestione e manutenzione dell’inverter fotovoltaico: come garantire efficienza nel lungo termine

Un inverter fotovoltaico ben mantenuto è un elemento fondamentale per garantire l’efficienza del tuo impianto solare nel lungo termine. Ecco alcuni consigli su come gestire e mantenere l’inverter del tuo impianto fotovoltaico per garantirne un funzionamento ottimale.

In primo luogo, è importante monitorare regolarmente le prestazioni del tuo inverter. Molti modelli moderni offrono sistemi di monitoraggio integrati che ti permettono di tenere d’occhio la produzione di energia e di identificare eventuali problemi in tempo reale. Verifica spesso i dati di produzione e contatta un professionista se noti fluttuazioni inaspettate.

La pulizia è un altro aspetto cruciale della manutenzione dell’inverter. Assicurati che l’unità sia pulita e priva di polvere, che può causare surriscaldamento e ridurre l’efficienza dell’inverter.

Ecco un elenco di azioni da intraprendere per la manutenzione dell’inverter:

  1. Monitoraggio regolare: controlla le prestazioni dell’inverter frequentemente per rilevare tempestivamente eventuali problemi.
  2. Pulizia: mantieni l’inverter pulito per prevenire il surriscaldamento.
  3. Ispezione visiva: controlla periodicamente l’inverter per verificare l’assenza di danni fisici o segni di usura.
  4. Controllo dell’ambiente: assicurati che l’inverter sia posizionato in un luogo asciutto, fresco e ben ventilato per garantire il suo corretto funzionamento.
  5. Manutenzione professionale: considera di programmare controlli periodici con un professionista per verificare lo stato dell’inverter e effettuare eventuali interventi di manutenzione.

Ricorda, il mantenimento dell’inverter fotovoltaico è fondamentale per assicurare un funzionamento efficiente e duraturo del tuo impianto solare. Da Valore Community, siamo qui per aiutarti a ottenere il massimo dal tuo investimento in energia rinnovabile, offrendoti consigli e supporto in ogni fase del tuo percorso.

Inverter e comunità energetiche: quali sono i benefici?

In un mondo sempre più orientato verso la sostenibilità e l’autosufficienza energetica, l’inverter fotovoltaico svolge un ruolo fondamentale anche all’interno delle comunità energetiche. Questi gruppi di privati, aziende e istituzioni locali si uniscono per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile, rendendo la scelta dell’inverter fotovoltaico una decisione di primaria importanza.

L’inverter di un impianto fotovoltaico è, infatti, il cuore pulsante del sistema: trasforma l’energia solare catturata dai pannelli in corrente utilizzabile, ottimizzando il rendimento dell’intero impianto. Questo è particolarmente rilevante nelle comunità energetiche, dove l’efficienza dell’inverter di corrente ha un impatto diretto sul beneficio economico e ambientale di tutti i membri.

Ecco i principali vantaggi di un buon inverter fotovoltaico nelle comunità energetiche:

  1. Efficienza energetica: un inverter di alta qualità massimizza la produzione energetica dell’impianto fotovoltaico, garantendo un risparmio significativo sui costi dell’energia.
  2. Riduzione dell’impatto ambientale: l’uso di inverter efficienti contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’incremento dell’uso di energia rinnovabile.
  3. Condivisione dell’energia: un inverter moderno e funzionale consente una migliore gestione e condivisione dell’energia prodotta all’interno della comunità.

Sei pronto a fare il salto e a diventare parte di una comunità energetica? Un’attenta scelta dell’inverter fotovoltaico è il primo passo verso un futuro più verde e sostenibile. Da Valore Comunity, siamo qui per aiutarti a compiere questo importante passo.

Compila il modulo che trovi nella pagina con i tuoi dati e uno dei nostri operatori ti ricontatterà in breve tempo per fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno e per guidarti nella scelta del migliore inverter per il tuo impianto fotovoltaico. Insieme, possiamo costruire un futuro energetico più sostenibile.

Vendere energia prodotta dai pannelli fotovoltaici: come funzionerà dal 2024?

Vendere energia pannelli fotovoltaici: come funzionerà dal 2024 dopo la fine dello Scambio sul Posto? Sarà ancora conveniente?

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Attualmente, l’Italia produce soltanto il 22,5% dell’energia che consuma, una percentuale significativamente inferiore alla media europea del 39,5%. Stando ai dati forniti da Enea, fino ad oggi sono stati installati nel nostro paese meno di 25 GW di impianti rinnovabili. Tuttavia, se vogliamo raggiungere gli obiettivi delineati nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) entro il 2030, dovremo installare ulteriori 70 GW di energia rinnovabile entro tale periodo, e persino 350 GW entro il 2050.

Con un occhio rivolto alla sostenibilità energetica, l’impianto fotovoltaico si pone come una soluzione eccellente per incrementare la produzione di energia rinnovabile. Soluzione ulteriormente implementabile grazie anche alle comunità energetiche. L’installazione di tali impianti, infatti, non solo consente un risparmio significativo sui costi energetici, ma offre anche l’opportunità di rivendere l’energia prodotta in eccesso.

Nell’ambito della vendita energia da fotovoltaico, è rilevante notare che la produzione di 280 GW di energia elettrica attraverso il fotovoltaico sarebbe sufficiente per coprire i consumi attuali di gas necessari per la produzione energetica. Questo dato sottolinea l’incredibile potenziale del fotovoltaico nella transizione energetica del nostro paese.

Dal punto di vista pratico, la produzione di tali quantità di energia rinnovabile richiederebbe una superficie di circa 3.250 km2, pari solo all’1% circa del territorio nazionale. Pertanto, la questione non è tanto legata alla disponibilità di spazio, quanto piuttosto alla volontà e alla capacità di sfruttare al meglio il potenziale dei pannelli solari per la vendita energia fotovoltaica.

Vendita energia pannelli fotovoltaici: la novità della fine dello scambio sul posto dal 2024

Dal 2024, i proprietari di impianti fotovoltaici e di altri impianti destinati all’autoconsumo, sia residenziali che per le PMI, dovranno fare i conti con una significativa novità: lo Scambio sul Posto, un tipo di contratto che lega il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) agli utenti, non verrà più applicato. Questo meccanismo permetteva ai detentori di impianti fotovoltaici di iniettare nella rete l’eccesso di energia prodotta, ottenendo in cambio un rimborso da parte del GSE.

Nel contesto della vendita energia elettrica da fotovoltaico, lo stop allo Scambio sul Posto potrebbe creare preoccupazioni riguardo alla futura convenienza dell’energia fotovoltaica. Nonostante ciò, ci sentiamo smentire questa paura e indirizzare il settore verso un futuro sostenibile, evitando un’eventuale interruzione della transizione verde del paese.

Fino a questo momento, lo Scambio sul Posto ha garantito agli utenti un prezzo di vendita medio di circa 16 centesimi per ogni kilowattora di energia fotovoltaica immesso in rete. Il vero vantaggio di questo sistema risiedeva nel fatto che il prezzo vendita energia fotovoltaico variava in base alle fluttuazioni del mercato libero dell’energia. Tenendo in considerazione l’aumento del prezzo dell’energia elettrica di oltre il doppio nell’ultimo anno, i rimborsi ricevuti sono stati notevolmente interessanti.

Quanto conviene il Ritiro Dedicato dopo i cambiamenti della vendita energia pannelli fotovoltaici

Pur con la cessazione dello Scambio sul Posto, è fondamentale mantenere una visione chiara della situazione del fotovoltaico.

Il GSE offrirà il Ritiro Dedicato (ne parliamo qui) come alternativa allo Scambio sul Posto. Anche se questa è una proposta intrigante, è importante sottolineare che risulta essere 2/3 meno redditizia rispetto all’opzione precedente. Tuttavia, questo cambiamento non influirà sulla convenienza dell’impianto fotovoltaico condominiale, progettato specificatamente per massimizzare l’autoconsumo e l’efficienza produttiva. afferma

Il cambio di meccanismo avrà come effetto principale un potenziale allungamento dei tempi necessari per recuperare l’investimento iniziale del prezzo vendita energia elettrica da fotovoltaico. Nonostante questo, gli impianti fotovoltaici, sia per la vendita di energia che per l’autoconsumo, rimarranno una scelta conveniente nel lungo termine. Infatti, questi sistemi sono progettati per massimizzare l’autoconsumo dell’energia prodotta, garantendo così un prezzo vendita kw fotovoltaico competitivo rispetto ad altre fonti energetiche.

Opportunità di Rendita e Incentivi: La Nuova Era dell’Impianto Fotovoltaico

La realtà degli incentivi si prospetta in una luce nuova per chi possiede un impianto fotovoltaico destinato all’autoconsumo. Il futuro sembra illuminato dall’opportunità di collegarsi alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), una prospettiva promettente in termini di convenienza. La possibilità di reimmettere nell’ambito delle CER l’energia elettrica prodotta in surplus da un impianto fotovoltaico potrebbe tradursi in benefici significativi.

La bozza del decreto Mase prevede incentivazioni per gli impianti fotovoltaici con una potenza fino a 200 kW. Vi è un incentivo fisso di 80 €/MWh, incrementato da una tariffa premio che può raggiungere fino a 120 €/MWh. Quest’ultimo prezzo vendita energia fotovoltaico varia a seconda della posizione geografica dell’impianto fotovoltaico vendita energia, prendendo in considerazione le differenze nell’irraggiamento solare tra nord, centro e sud d’Italia. Si aggiungono infatti 4 €/MWh per le regioni centrali e 10 €/MWh per quelle settentrionali.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili svolgono un ruolo fondamentale nel processo di transizione del nostro paese verso un’economia verde. Si prevede che queste potrebbero raggiungere un potenziale di 7 GW entro il 2030. Auspicabilmente, le CER riceveranno un sostegno normativo adeguato nei prossimi anni. Tuttavia, si raccomanda di non rimandare l’installazione di un impianto fotovoltaico in attesa dell’effettiva attivazione delle CER. Avviando subito l’installazione, si potrà beneficiare delle condizioni favorevoli dello Scambio sul Posto, e successivamente valutare l’adesione alle CER una volta che il decreto sarà pienamente operativo.

La Ricerca di Stabilità: l’Italia verso un Futuro Fotovoltaico Condominiale

Il vero bisogno dell’Italia oggi per accelerare il progresso nel settore delle energie rinnovabili è una visione a lungo termine incentrata sull’ambiente, accompagnata da incentivi stabili. Un esempio lampante di questa politica è la Spagna, dove le leggi semplici e durature favoriscono l’installazione di impianti fotovoltaici senza ostacoli burocratici, indipendentemente dall’orientamento politico del governo. Il finanziamento del 40% delle spese per l’installazione di tali impianti rende la Spagna un modello da seguire.

Invece, l’attuale Superbonus 90% italiano, con le sue continue modifiche e restrizioni rigide, ha creato un clima di confusione e ha scoraggiato l’adozione dell’energia verde. È fondamentale garantire una stabilità normativa che permetta alle persone di abbracciare le energie rinnovabili senza incertezze o ostacoli burocratici.

Bonus Fotovoltaico 2023: Opportunità di Risparmio e Sostenibilità

L’aumento dei costi dell’energia ha spinto sempre più persone a esplorare le opportunità offerte dall’impianto fotovoltaico condominiale per la produzione di energia rinnovabile, il risparmio economico e il potenziale guadagno. Nonostante possa sembrare complesso, il settore dei pannelli solari si sta rivelando molto conveniente.

Il 2023 è un anno di opportunità grazie a una serie di bonus fotovoltaici che offrono vantaggi significativi. Questi incentivi mirano a facilitare l’installazione di impianti a costi ridotti, trasformando l’energia rinnovabile in un rifugio sicuro contro gli aumenti costanti dei prezzi.

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di incentivi per promuovere l’efficienza energetica negli edifici italiani, inclusi i bonus fotovoltaici. Uno di questi è il “reddito energetico”, che consente l’installazione gratuita di impianti fotovoltaici per le famiglie a basso reddito in alcune regioni, con l’obbligo che l’energia prodotta sia utilizzata esclusivamente per le esigenze domestiche, vietando l’utilizzo a fini di lucro. L’eccesso di energia prodotta viene ceduto alla regione, che lo utilizza per aiutare altre famiglie bisognose.

Il bonus fotovoltaico 2023 comprende anche uno sconto significativo sull’IVA per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici. L’aliquota IVA viene ridotta dal 22% al 10% per materiali, progettazione e installazione, purché l’intervento venga effettuato da una persona fisica in un immobile ad uso abitativo.

La vendita di energia prodotta dai tuoi pannelli fotovoltaici ti interessa? Allora compila il modulo qui sotto per essere ricontattato da un nostro operatore

Impianto fotovoltaico condominiale: tutto quello che devi sapere

Ecco tutti i benefici e le agevolazioni offerte dall’implementazione di un impianto fotovoltaico condominiale

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Negli ultimi anni, l’interesse per l’impianto fotovoltaico condominiale è cresciuto esponenzialmente, in parte grazie alla sua sostenibilità ambientale e alla convenienza economica che offre. Non solo i proprietari di case indipendenti o ville stanno cogliendo le opportunità offerte dal fotovoltaico, ma anche i residenti nei condomini stanno esplorando con crescente interesse l’installazione dei pannelli solari.

Grazie alla recente Riforma del Condominio, ora anche gli inquilini condominiali possono usufruire dei numerosi benefici derivanti dall’installazione di un fotovoltaico condominiale. Dal risparmio energetico alla diminuzione dell’impatto ambientale, passando per agevolazioni fiscali significative, l’adozione di un fotovoltaico su tetto condominiale rappresenta una scelta sempre più popolare e vantaggiosa.

Capiamo meglio come funziona un impianto fotovoltaico in condominio e quali sono le agevolazioni fiscali specifiche per la sua installazione. Esploriamo le procedure e i benefici associati all’installazione pannelli fotovoltaici condominio e come i residenti possono trarre vantaggio da un’energia più pulita e sostenibile grazie al fotovoltaico per condominio.

Quali tipologie di impianto fotovoltaico condominiale esistono?

Per chi è interessato all’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto del proprio condominio, è fondamentale conoscere le due principali tipologie di impianti: centralizzato e privato. Comprendere le differenze tra questi due sistemi è essenziale per i residenti di un condominio che non vogliono rinunciare ai benefici dell’energia solare.

Impianto Fotovoltaico Condominiale Centralizzato: Dettagli e Funzionamento

L’impianto fotovoltaico condominiale centralizzato è un sistema di produzione energetica di proprietà comune del condominio o di un terzo fornitore. L’energia prodotta dai pannelli solari è distribuita e utilizzata in maniera condivisa per soddisfare le necessità energetiche di tutto l’edificio. Questo implica che l’investimento iniziale per l’installazione e la manutenzione dell’impianto fotovoltaico condominiale sia diviso tra tutti i condomini, riducendo così i costi individuali.

Per procedere con l’installazione di un fotovoltaico condominiale centralizzato, sono necessari i seguenti passaggi:

  1. Discutere il progetto in un’assemblea tra i condomini.
  2. Ottenere l’approvazione della maggioranza dei condomini.

È importante notare che i condomini contrari al progetto non saranno tenuti a contribuire alle spese, ma di conseguenza, non potranno beneficiare delle detrazioni fiscali e altri vantaggi derivanti dall’installazione di pannelli fotovoltaici in condominio.

Un ulteriore vantaggio dell’impianto fotovoltaico condominiale centralizzato si presenta quando i pannelli generano un’eccessiva quantità di energia durante il giorno. In tal caso, può essere conveniente investire in un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo, che permette di utilizzare l’energia anche nelle ore notturne, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica esterna. L’energia in eccesso non accumulata può essere venduta tramite il meccanismo dello “Scambio Sul Postoo “Ritiro Dedicato”.

È tuttavia importante sottolineare che l’impianto fotovoltaico condominiale centralizzato non fornisce energia specificamente a una singola unità abitativa. In questo caso, l’abitante interessato dovrebbe installare un proprio sistema di pannelli solari su tetto condominiale.

Impianto fotovoltaico privato

Nel caso di un impianto fotovoltaico privato, ogni unità abitativa o inquilino dispone del proprio sistema di energia solare autonomo. Qui, l’energia viene prodotta e utilizzata individualmente da ogni unità, con ogni singolo proprietario che si fa carico dei costi dell’installazione e della manutenzione del proprio impianto.

Grazie alla recente Riforma del Condominio, ogni condomino ha il diritto di installare un impianto fotovoltaico condominiale privato per uso esclusivo. In questo contesto, i pannelli solari possono essere posizionati sia sulla proprietà individuale sia su quella comune.

Per l’installazione dei pannelli, vengono seguite due diverse procedure a seconda della proprietà:

  1. Proprietà individuale: la messa in opera del sistema fotovoltaico può avvenire solo dopo aver informato il Comune.
  2. Proprietà comune: il richiedente è tenuto a informare l’amministratore del condominio. Quest’ultimo convocherà un’assemblea con tutti i condomini per discutere la fattibilità dell’installazione. Nel corso dell’assemblea, si valuterà se l’opera di installazione sia conforme agli articoli 1120 e 1102 del Codice Civile.

È importante notare che, nonostante l’assemblea condominiale possa decidere come e dove installare l’impianto fotovoltaico condominiale, non può opporsi all’uso delle aree comuni per l’installazione di pannelli fotovoltaici su tetto condominiale, a meno che i lavori non comportino modifiche significative alle aree in condivisione.

Impianto Fotovoltaico Condominiale: Un Investimento Strategico per l’Ambiente e il Risparmio Energetico

L’installazione di pannelli solari su tetto condominiale rappresenta una soluzione ideale per diminuire i costi energetici legati all’uso di ascensori e illuminazione. Sebbene l’installazione di un impianto fotovoltaico condominiale comporti un investimento iniziale, tale spesa può essere recuperata in un periodo relativamente breve (tra i 3 e i 5 anni), garantendo un significativo risparmio sulle bollette elettriche nel lungo termine.

Quindi, rispondendo alla domanda “Conviene l’impianto fotovoltaico in condominio?”, la risposta è decisamente affermativa. Questa soluzione offre infatti una serie di benefici, tra cui:

  1. Sfruttamento di ampie superfici: l’installazione di un impianto di dimensioni maggiori permette di ridurre il costo per kW.
  2. Massima efficienza energetica: l’autoconsumo energetico prodotto dal condominio consente un sfruttamento vicino al 100% dell’energia generata.
  3. Ripartizione delle spese: i costi di installazione vengono suddivisi tra i condomini che approvano il progetto, garantendo una ripartizione equa dei costi.
  4. Accesso a incentivi: l’adozione di un fotovoltaico condominiale dà diritto a incentivi statali e detrazioni fiscali, promuovendo l’uso di fonti di energia rinnovabile.
  5. Creazione di comunità energetiche (ne parliamo qui): l’installazione di pannelli fotovoltaici su tetto condominiale favorisce la collaborazione tra i condomini e la condivisione dell’energia prodotta, promuovendo una comunità energetica all’interno del condominio.

In conclusione, l’adozione di un impianto fotovoltaico condominiale non solo si rivela un investimento economicamente vantaggioso, ma rappresenta anche un’opzione ecologicamente sostenibile e orientata verso il futuro.

Impianto Fotovoltaico Condominiale e Superbonus 110%: Una Guida alla Comprensione dei Benefici

Nell’ambito del fotovoltaico condominiale, è possibile beneficiare del Superbonus 110% come incentivo per l’implementazione di un sistema fotovoltaico dedicato esclusivamente ai consumi energetici del condominio, come l’illuminazione delle aree comuni e l’ascensore. La risposta alla domanda è chiaramente positiva, a condizione che l’installazione pannelli fotovoltaici condominio segua le normative previste come interventi trainanti nel contesto condominiale.

È importante tener presente che la cessione obbligatoria del surplus di energia prodotta e non utilizzata dal condominio al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), costituisce una condizione indispensabile per accedere alle agevolazioni del Superbonus 110% per l’installazione di impianti fotovoltaici, indipendentemente dal loro utilizzo, dimensioni e potenza.

Per l’installazione del fotovoltaico su tetto condominiale, il Superbonus 110% è previsto nei seguenti casi:

  1. Aree comuni di un edificio condominiale: l’impianto fotovoltaico condominiale può essere installato nelle aree comuni, offrendo una fonte di energia rinnovabile a tutto l’edificio.
  2. Singoli edifici all’interno del condominio: l’installazione può essere effettuata su singoli edifici che fanno parte del condominio, permettendo loro di beneficiare autonomamente dell’energia prodotta.
  3. Immobili monofamiliari: gli immobili unifamiliari hanno la possibilità di installare un impianto fotovoltaico per condominio e beneficiare del Superbonus.
  4. Immobili indipendenti con accesso esterno: anche gli immobili indipendenti, con accesso autonomo dall’esterno, possono avvalersi di questa agevolazione fiscale.

Impianto Fotovoltaico Condominiale: Tutto ciò che Devi Sapere su Funzionamento, Costi e Regole

Come funziona l’installazione di un impianto fotovoltaico in condominio?

L’installazione di un impianto fotovoltaico condominiale richiede una pianificazione accurata. Il processo inizia con la discussione della proposta in un’assemblea condominiale, dove almeno il cinquanta percento dei proprietari di immobili devono esprimere il loro consenso. Se, al contrario, si prevede l’installazione di pannelli solari per uso privato, la loro collocazione può avvenire senza l’approvazione preventiva dell’assemblea condominiale.

Valore Comunity ti sarà accanto in ogni fase, proprio per evitare l’insorgere di fastidiose problematiche.

Quanto costa un sistema fotovoltaico per condominio?

In media, il prezzo per l’installazione pannelli fotovoltaici condominio di un sistema da 7 kWp si aggira intorno ai 10.000 euro. Ricordiamo, tuttavia, che è possibile detrarre fino alla metà di questo importo dalle tasse in un arco di 10 anni.

Come viene suddiviso il tetto condominiale per l’installazione del fotovoltaico?

Per garantire l’equità, l’installazione di un fotovoltaico su tetto condominiale da parte di un singolo proprietario non deve compromettere il diritto degli altri a utilizzare in modo paritario le aree comuni. In altre parole, i pannelli fotovoltaici non possono occupare una porzione dell’area che superi di molto la quota corrispondente ai millesimi di proprietà. L’assemblea ha il compito di dividere equamente il tetto e altre aree comuni per prevenire abusi e garantire a tutti un accesso equo e paritario.

Quanti pannelli fotovoltaici servono per un condominio?

Per garantire che un impianto fotovoltaico per condominio possa generare una quantità di energia sufficiente a coprire i consumi elettrici dei suoi abitanti, è necessario un sistema con una potenza di circa 20 kW. Questo è solo un valore di riferimento e può variare a seconda delle specifiche esigenze energetiche del condominio.

Vuoi scoprire di più sugli impianti fotovoltaici condominiali? Allora compila il modulo con i tuoi dati per rimanere aggiornato e per ricevere la chiamata del nostro operatore!

Permessi fotovoltaico: quali servono per installarne uno su di un edificio esistente?

Quali permessi fotovoltaico servono per installare un impianto sul tetto di un edificio esistente? Il punto sulle semplificazioni

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Navigando nel mare dei permessi per l’installazione di un impianto fotovoltaico, è fondamentale essere aggiornati e ben informati. Tra il 2020 e il 2022, il legislatore italiano ha costantemente apportato modifiche alle normative che riguardano l’urbanistica e l’edilizia, in particolare apportando cambiamenti al Testo Unico dell’Edilizia. Questo è stato fatto con l’obiettivo di promuovere la rigenerazione urbana e l’efficienza energetica degli edifici (ne abbiamo parlato anche qui).

Il processo di revisione è stato accelerato a causa della necessità di facilitare i lavori di ristrutturazione, specialmente nel contesto del superbonus 110%. Questo ha avuto un impatto significativo sulla disciplina edilizia relativa all’installazione dei pannelli solari fotovoltaici e termici.

In realtà, una riforma mirata a semplificare ulteriormente le procedure edilizie per i permessi fotovoltaico, in particolare quando questi impianti sono installati su strutture e manufatti esistenti, è stata implementata. Con il d.l. 1° marzo 2022, n. 17, convertito con modifiche dalla legge 27 aprile 2022, n. 34 (noto come Decreto “Energia” o “Bollette”), emanato a seguito dell’aumento incontrollato dei costi energetici, si è arrivati a declassare tali interventi a manutenzione ordinaria, esentandoli parzialmente dalle autorizzazioni paesaggistiche.

Se si è interessati all’installazione di pannelli fotovoltaici, che siano permessi per fotovoltaico o permessi per pannelli fotovoltaici, si è di fronte a un’opportunità unica per ridurre i costi energetici e partecipare alle comunità energetiche. Affrontare la questione dei permessi installazione fotovoltaico non è mai stato così semplice. Che siate privati o imprese, questo è il momento di esplorare le opportunità offerte dal fotovoltaico.

Il testo del Decreto Energia

Prima di approfondire oltre la tematica dei permessi fotovoltaico, riportiamo integralmente il testo della normativa:

“Ferme restando le disposizioni tributarie in materia di accisa sull’energia elettrica, l’installazione, con qualunque modalità, anche nelle zone A degli strumenti urbanistici comunali, come individuate ai sensi del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici, come definiti alla voce 32 dell’allegato A al regolamento edilizio-tipo, adottato con intesa sancita in sede di Conferenza unificata 20 ottobre 2016, n. 125/CU, o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, ivi compresi strutture, manufatti ed edifici già esistenti all’interno dei comprensori sciistici, e la realizzazione delle opere funzionali alla connessione alla rete elettrica nei predetti edifici o strutture e manufatti, nonché nelle relative pertinenze, compresi gli eventuali potenziamenti o adeguamenti della rete esterni alle aree dei medesimi edifici, strutture e manufatti, sono considerate interventi di manutenzione ordinaria e non sono subordinate all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati, ivi compresi quelli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, a eccezione degli impianti installati in aree o immobili di cui all’articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del citato codice di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, individuati mediante apposito provvedimento amministrativo ai sensi degli articoli da 138 a 141 e fermo restando quanto previsto dagli articoli 21 e 157 del medesimo codice. In presenza dei vincoli di cui al primo periodo, la realizzazione degli interventi ivi indicati è consentita previo rilascio dell’autorizzazione da parte dell’amministrazione competente ai sensi del citato codice di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004. Le disposizioni del primo periodo si applicano anche in presenza di vincoli ai sensi dell’articolo 136, comma 1, lettera c), del medesimo codice di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, ai soli fini dell’installazione di pannelli integrati nelle coperture non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici, eccettuate le coperture i cui manti siano realizzati in materiali della tradizione locale”.

Permessi fotovoltaico: le semplificazioni del Decreto Energia

In termini di permessi fotovoltaico quindi, la legislazione italiana ha recentemente subito una rivoluzione con il decreto legge 17/2022. Questo decreto ha sostituito completamente l’articolo 7-bis, comma 5, del decreto legislativo 28/2011, portando con sé importanti modifiche al panorama dei permessi per l’installazione di un impianto fotovoltaico.

In linea con le innovazioni chiave di questo testo di legge, sottolineiamo quanto segue:

  1. L’installazione di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici, indipendentemente dalla modalità e dalla zona, non necessita di acquisire permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso. Questa regola si applica anche a strutture esistenti all’interno dei comprensori sciistici.
  2. Queste attività sono considerate come interventi di manutenzione ordinaria, semplificando così il processo di permessi per installazione fotovoltaico.
  3. L’autorizzazione è necessaria solo per gli impianti situati in aree o immobili specifici, come delineato nell’articolo 136, comma 1, lettere b) e c) del decreto legislativo n. 42 del 2004.
  4. Non esiste un limite quantitativo definito in termini di potenza massima o di superficie coperta dai pannelli fotovoltaici.

Per i privati e le imprese che desiderano ridurre i costi energetici ed entrare a far parte delle comunità energetiche, l’attuale contesto dei permessi per fotovoltaico è più favorevole che mai. Che tu stia cercando informazioni sui permessi per pannelli fotovoltaici o che tu abbia bisogno di capire meglio come funziona il fotovoltaico e i permessi correlati, queste nuove regole facilitano l’intero processo.

Ricorda, l’installazione di impianti fotovoltaici non solo ti permette di sfruttare una fonte di energia rinnovabile e sostenibile, ma rappresenta anche un’opportunità per contribuire a un futuro più verde. Con le regolamentazioni attuali sui permessi fotovoltaico, l’installazione di pannelli fotovoltaici è più accessibile e meno burocratica. È il momento ideale per cogliere le opportunità offerte dal settore fotovoltaico.

Attenzione ai Regolamenti Comunali: meglio affidarsi ad un tecnico abilitato

La recente innovazione legislativa riguardante i permessi è una svolta significativa, tuttavia c’è un grosso “ma” da tenere in considerazione. E’ infatti fondamentale tener conto del Regolamento comunale specifico del luogo in cui l’impianto deve essere installato. Pertanto, si consiglia sempre una verifica da parte di un tecnico abilitato come quelli di Valore Comunity per assicurare l’installazione corretta degli impianti fotovoltaici su ogni edificio, preservando l’integrità dell’edificio e la conformità ai permessi per fotovoltaico locali.

È importante sottolineare che l’installazione, la manutenzione e la pulizia dei pannelli fotovoltaici sui tetti devono essere effettuate nel rispetto delle normative di sicurezza vigenti. Questo include:

  1. Il rispetto delle norme nazionali di sicurezza sui luoghi di lavoro e nei cantieri (d.lgs. 81/2008)
  2. Eventuali integrazioni regionali
  3. Ulteriori obblighi imposti dalle regolamentazioni comunali (come previsto dall’art. 4 del d.P.R. 380/2001)

Infine, l’installazione di impianti fotovoltaici può richiedere la realizzazione di lavori strutturali complementari. Questi potrebbero includere linee vita e nuove aperture sulla copertura, elementi che dovrebbero essere attentamente considerati nel processo di ottenimento dei permessi per pannelli fotovoltaici.

In conclusione, nonostante la recente semplificazione dei permessi fotovoltaico che classifica tali interventi come manutenzione ordinaria, il rispetto delle diverse discipline di livello territoriale potrebbe richiedere l’ottenimento di un adeguato titolo edilizio, in regime di SCIA e CILA. Questo sottolinea l’importanza di una pianificazione accurata e dell’assistenza di un esperto nel campo del fotovoltaico permessi durante l’intero processo di installazione.

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